domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 3 luglio 2016

"LA VOSTRA PACE SCENDERA' SU DI LUI" XIV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C LETTURE: Is 66, 10-14; Sal 65; Gal 6, 14-18; Lc 10, 1-12. 17-20




Liturgia di

Domenica 3 Luglio 2016



XIV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 

ANNO C



  
LETTURE: 

Is 66, 10-14Sal 65; Gal 6, 14-18
Lc 10, 1-12. 17-20

Antifona d'ingresso  Sal 47,10-11
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra.









LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

   Is 66, 10-14
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace. 

Dal libro del profeta Isaìa

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi»

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra. 
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.



SECONDA LETTURA Gal 6, 14-18
Porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  




ACCLAMAZIONE AL VANGELO
( Col 3,15.16)

Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.

Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





  Dal VANGELO secondo LUCA 

Lc 10, 1-12. 17-20. forma breve Lc 10,1-9
La vostra pace scenderà su di lui.


[In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”
.
] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».



C: Parola di Dio.

A: Rendiamo grazie a Dio.




«Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli »


PENSIERO DELLA DOMENICA

a cura di Don Lucio Luzzi


XIV Domenica T.O./C 3 Luglio 2016-
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Il dovere di annunciare

Il Vangelo

La Liturgia di questa XIV domenica del tempo ordinario, ci propone nella prima lettura un brano del grande profeta Isaia, al primo posto per importanza dei suoi vaticini, l’ampiezza della sua opera e la sublimità dello stile.
Nato nel 768 avanti Cristo, vissuto a Gerusalemme, forse di nobile famiglia,di alto ingegno e di non comune cultura,dovette aver frequentato gli ambienti più eruditi della capitale.
 Sposato, ebbe almeno due figli ai quali, per ordine divino, impose dei nomi simbolici.
Svolge in Gerusalemme la sua missione profetica.  
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Nel 701 a.c Isaia scompare dalla scena politica; l’empio re Manasse lo avrebbe ucciso, facendolo segare nel mezzo con una sega di legno.

 Nel brano di oggi Isaia annunzia al suo popolo che Gerusalemme sarà umiliata e distrutta dai nemici, ma poi grazie all’azione di Dio Onnipotente,ritornerà prospera e felice e attirerà tutti i popoli.
 L’insegnamento di Isaia alla sua gente, quanto è valido anche per noi!  

 Quando aspiriamo alla felicità è allora che arrivano le croci.
 Ma il dolore è preambolo di redenzione. E’ la lezione costante di Gesù a che lo vuole seguire.
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Il lavoro programmato di evangelizzazione non poteva materialmente essere svolto soltanto dai dodici e allora “…il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi..Diceva loro: La messe è molta ma gli operai sono pochi Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, nè bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada…”. 
 
 Il Maestro ha cura di indicare anche particolari accorgimenti comportamentali, che debbono avere.

 Ritorneranno i settantadue pieni di entusiasmo e soddisfazione; ma Gesù conclude dicendo “….rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.
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 Bella lezione per ognuno di noi. Quando facciamo qualcosa di bene, ci aspettiamo sempre i complimenti, i ringraziamenti, la gratitudine.

 E quasi sempre invece non solo non c’è riconoscenza, ma spesso critica sul nostro operato e interpretazioni malevole. E la nostra delusa conclusione è sempre la stessa:”.. dopo tutto quello che ho fatto…nemmeno grazie!”:

  Signore,qualunque sia il mio rapporto in famiglia, nel lavoro, nelle relazioni con gli altri, se riesco a fare del bene, fammi sentire la tua soave voce che mi sussurra: “ Rallegrati che il tuo nome sia scritto nei cieli”.
Grazie.

Don Lucio Luzzi


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