domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

sabato 14 settembre 2013

"FACCIAMO FESTA,PERCHE' MIO FIGLIO ERA MORTO ED'E'TORNATO IN VITA"XXIV^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C LETTURE:Es 32, 7-11. 13-14; Sal 50; 1 Tm 1, 12-17; Lc 15, 1-32




Liturgia di

Domenica 15 Settembre 2013










XXIV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

-Anno C -



LETTURE:






Es 32, 7-11. 13-14; Sal 50; 1 Tm 1, 12-17; Lc 15, 1-32
 






Antifona d'ingresso (Cf Sir 36,15-16)

Da', o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele.





GLORIA A DIO


Gloria a Dio, nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre;
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.






COLLETTA
O Dio, che per la preghiera del tuo servo Mosè non abbandonasti il popolo ostinato nel rifiuto del tuo amore, concedi alla tua Chiesa per i meriti del tuo Figlio, che intercede sempre per noi, di far festa insieme agli angeli anche per un solo peccatore che si converte.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.







LITURGIA DELLA PAROLA








PRIMA LETTURA

Es 32, 7-11. 13-14
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Dal libro dell'Esodo


In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia
che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la
possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 50

Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.






SECONDA LETTURA 1 Tm 1, 12-17
Cristo è venuto per salvare i peccatori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo


Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli, incorruttibile
, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.




C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
(2 Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.

Alleluia.







PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






DAL VANGELO secondo LUCA
Lc 15, 1-32
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.


In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci
. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete
il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo
comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.







 
"Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato
 
COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi


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15/09/2013
XXIV domenica del
Tempo Ordinario


Anno C
Abbiamo creduto all’amore
che Dio ha per noi!
 
 
 
PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it

 



La figura di Gesù attrae tutti, persino gli esattori di imposte, detti pubblicani. Avevano una pessima fama, sia per il loro ingrato ufficio, sia per il modo vessatorio con cui lo compivano, sia perchè ricordavano il dominio straniero. Tutti costoro, inoltre, erano messi al bando dalla opinione pubblica giudaica. Si avvicinavano a Gesù perché attratti dalla sua misericordiosa accoglienza ed erano volenterosamente mossi ad ascoltarlo.
 
Ci sono immancabilmente anche i farisei, la classe dirigente superba implacabilmente avversa a Gesù. Costoro addirittura non si riconoscono peccatori e brontolavano perchè il Maestro accoglie i peccatori ed addirittura si siede alla loro stessa mensa mangiando con essi!



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Gesù, mirabile per equilibrio e forza di sopportazione, dopo aver fatto diversi paragoni (la pecora perduta, la dramma smarrita) racconta la parabola più stupenda e ineguagliabile per stile e contenuti. E’ la parabola del Figliol Prodigo! ll personaggio principale è il giovane insofferente di disciplina, perchè sottopostoalla doppia dipendenza dal padre e dal fratello maggiore. "Padre, dammi la parte che mi spetta". Ci siamo subito raffigurati noi; ogni crollo nel peccato nasce dall’insofferenza di una disciplina.
Quante volte anche noi, abusiamo dei beni
che ci ha concesso Dio Padre!


“Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno... Rientrò in se stesso e disse: quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza ed io qui muoio di fame... Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò..."


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Ogni peccatore sente sempre, in definitiva, il vuoto dei sensi ed il vuoto del mondo da giungere, a volte, perfino al suicidio! E questo silenzioso Dio attende con pazienza fino a quando l’uomo gli darà la possibilità di coprirlo con la sua misericordia infinita.

Ed è Lui allora che suscita nel nostro cuore il pentimento. Metti per un attimo a confronto la giustizia umana con la misericordia divina. Per una mancanza grave l’iter civile è verbale dei carabinieri, denuncia. causa penale; se l’avvocato e abile. la condanna terrà conto delle attenuanti. Se dopo un periodo di tempo, dalla stessa persona viene ripetuta la stessa mancanza, questa volta scattano le aggravanti e la pena più severa.


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Pensa all’atteggiamento di Dio verso di noi! Ci ha fatto il dono immenso della libertà e accetta di attendere anni, a volte una vita intera, per il nostro ravvedimento. Quando ciò viene, non ci accoglie con risentimento nè conteggia i nostri debiti o sentenzia condanne.
 
 

Siamo rimasti suoi figli!

Addirittura un giorno disse:
"...mi faccio carico io delle tue miserie e debolezze considerato io come bestemmiatore, sporcaccione, ladro, disonesto e mi ammazzeranno..."

Signore mio, ma questa è pazzia!
Perchè sei arrivato a tanto?
Risponde sia a me come a te:

"L’ ho fatto perche ti voglio bene
"


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Ci sentiremo ognuno di noi abbracciati da questo amore divino che finalmente realizza il suo sogno. lo non riesco a rimanere indifferente; anche se concludo, umiliato, se non sono un vigliacco dovrei ripetere continuamente


"Grazie Signore"


Don Lucio Luzzi
 

CREDO
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
 
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.









LITURGIA EUCARISTICA





Sulle Offerte

Accogli con bontà, Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti.Per Cristo nostro Signore.










Antifona alla Comunione  Lc 15,24
«Facciamo festa, perché mio figlio era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato».

 
 
DOPO LA COMUNIONE


O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore


VIDEO CORRELATI:
donlucioluzzi@virgilio.it
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Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
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"Il silenzio di Dio"
Videoriflessione a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it

 


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