domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 31 marzo 2019

"QUESTO TUO FRATELLO ERA MORTO ED E' TORNATO IN VITA" IV^ DOMENICA DI QUARESIMA Laetare Anno C LETTURE: Gs 5,91.10-12; Sal 33; 2 Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32




Liturgia di


Domenica 31 Marzo 2019








IV^ DOMENICA DI QUARESIMA

Laetare 

Anno C  


  
LETTURE: 

Gs 5,91.10-12; Sal 33; 2 Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32

Antifona d'ingresso ( Cf Is 66,10-11)
Rallégrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l'amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell'abbondanza
della vostra consolazione
.





COLLETTA
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA
Gs 5,9-12
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
 

 
  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale  Sal 33

Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.




SECONDA LETTURA  2Cor 5,17-21

Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi


Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
 



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
( Lc 15,18)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
 






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





 DAL VANGELO secondo LUCA
Lc 15,1-3.11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita»


IL PENSIERO DELLA DOMENICA
a cura di Don Lucio Luzzi



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31/03/2019

IV domenica
di Quaresima


Anno C

“Padre ho peccato verso
il cielo e davanti a te”


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO


donlucioluzzi@virgilio.it 




E’ impressionante l’intensa attività di Gesù nei suoi tre anni di vita pubblica, per tutte le strade della Palestina. 

Guarigioni, prodigi miracolosi, aiuto ai diseredati, risposte concrete ad ogni richiesta di aiuto, ma soprattutto il Suo insegnamento

Doveva trasmettere una dottrina eterna ad un uditorio prevalentemente analfabeta e in parte critica e ostile. 

Da grande pedagogo, unico e inimitabile nella storia, trasmetterà alla sua gente le grandi verità, prevalentemente con il metodo delle parabole. Raccontini ipotetici, semplici, tratti dalla vita quotidiana e comprensibilissimi per il suo uditorio. Gesù doveva fare i conti con una concezione radicata in Israele che “Dio premia i buoni ma stermina gli empi”.

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E Lui rivela la cosa che noi stentiamo ad accettare, dopo duemila anni di luce evangelica, che cioè 


"IL PADRE E’ TALMENTE BUONO E COMPRENSIVO, 
DA DARE LA NETTA IMPRESSIONE DI PRENDERSI CURA,
PIU’ DI UN PECCATORE CHE DI UN GIUSTO”

Questo, per i maestri della legge era uno scandalo, una specia di istigazione a delinquere.

Se hai tempo, leggiti con calma la parabola del figliol prodigo, che la Liturgia ci presenta in questa IV domenica di Quaresima.

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Riflette uno spaccato della vita di ciascuno di noi; con le nostre decisioni non ponderate, la nostra presunzione nello scegliere quello che ci sembra giusto e vantaggioso, l’illusione di miraggi e chimere inafferrabili, la costatazione del nostro degrado…

Il figlio sventurato,quando si ravvede, costretto dalla situazione in cui volutamente si è imbattuto, preparò cosa dire al suo genitore: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di Te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio...”.

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Se ritornano alla tua mente certe situazioni della tua vita personale, ti verrà spontaneo anche tu dire la stessa cosa… Ma sarà difficile anche per te, come per me, pronunciare per intero l’atto di pentimento, perché ci sentiremo subito abbracciati dal nostro Padre celeste che dice:

“Figlio mio...”


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Approfitta anche tu di questo tempo favorevole della Quaresima; di fronte a Dio non devi dare né spiegazioni, né giustificazioni! Devi solo esprimere il tuo desiderio di conversione del cuore,  con la semplice espressione “ ...scusami!”.

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Ti sentirai subito abbracciato dal nostro Padre celeste che ti risponde soltanto con  “...figlio mio...”.

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Proverai una gioia indescrivibile; troverai quella serenità che forse da tempo non riusivi più ad avere.

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Quaresima, tempo favorevole

Ricordati che soltanto Dio ti comprenderà, sempre incondizionatamente. Ci pensi? Anche se figli ingrati, avremo sempre un Padre misericordioso e amoroso verso tutti e ciasacuno di noi.


Don Lucio Luzzi


i




CREDO 



Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, 
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.


Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.









LITURGIA EUCARISTICA





Sulle Offerte

Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio 
La penitenza dello spirito

È veramente giusto renderti grazie,
è bello cantare la tua gloria, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno:

Tu hai stabilito per i tuoi figli
un tempo di rinnovamento spirituale,
perché si convertano a te con tutto il cuore,
e liberi dai fermenti del peccato
vivano le vicende di questo mondo,
sempre orientati verso i beni eterni

Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime cantiamo l'inno della tua lode: 
Santo, Santo, Santo il Signore ...










Antifona alla Comunione (Lc.13,5)

«Rallégrati, figlio mio,
perché tuo fratello era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato» 
.


DOPO LA COMUNIONE


O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.


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"Purificami o Signore"
Introduzione al canto liturgico a cura di Don Lucio Luzzi -donlucioluzzi@virgilio.it
"La parabola del figliol prodigo"




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domenica 24 marzo 2019

"SE NON VI CONVERTIRETE,PERIRETE TUTTI ALLO STESSO MODO" III^ DOMENICA DI QUARESIMA Anno C LETTURE: Es 3,1-8a.13-15; Sal 102; 1 Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9






Liturgia di


Domenica 24 Marzo 2019





III^ DOMENICA DI QUARESIMA
Anno C  


  
LETTURE: 

Es 3,1-8a.13-15; Sal 102; 1 Cor 10,1-6.10-12; 
Lc 13,1-9

Antifona d'ingresso ( Sal 24,15-16)
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore,
perché libera dal laccio i miei piedi.
Volgiti a me e abbi misericordia, Signore,
perché sono povero e solo.





COLLETTA
Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA
Es 3,1-8.13-15
Io-Sono mi ha mandato a voi.
Dal libro dell'
Èsodo
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».



  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale  Sal 102

Il Signore ha pietà del suo popolo.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.


Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.


Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.


Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.



SECONDA LETTURA  1Cor 10,1-6.10-12
La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
(Mt 4,17)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
 






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





 DAL VANGELO secondo LUCA
Lc 13,1-9

Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.».


PENSIERO DELLA DOMENICA

a cura di Don Lucio Luzzi


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24/03/2019

III domenica
di Quaresima


Anno C


"Convertitevi: il Regno
dei Cieli è vicino"


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO



donlucioluzzi@virgilio.it 





Siamo ormai al centro della Quaresima e la Liturgia della Parola, con i brani che propone ci sollecita alla conversione, tramite la penitenza. E’ indispensabile per dare concretezza e produttività ai nostri tiepidi propositi. Conversione, penitenza; sono terminologie che risultano strane e assurde per l’uomo moderno. Ma la Parola di Dio è immutabile, senza mai adattarsi ai tempi ed alle mentalità; e per questo è eterna ed è misericordia infinitaQuante volte gli eventi luttuosi noi li attribuiamo a Dio che si vendica e punisce. In particolare ai tempi di Gesù, non esisteva  il Dio dell’amore, ma un Dio da temere per i suoi castighi. Riferirono al Cristo questa tragedia: i Galilei con la loro indole turbolenta, avevano fatto tumulto nel recinto del Tempio ed erano stati massacrati dai legionari di Pilato. I Giudei ritenevano che ogni male fisico costituisse una immediata punizione divina, per qualche colpa commessa.
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Gesù corregge tale pregiudizio 
“Credete che quei Galilei fossero più peccatori
di tutti i Galilei per aver subito tale sorte?”

Il dolore invece può colpire anche i buoni, venendo a costituire per essi una prova e non un castigo.

Ma quanto è categorico quando dice: “… se non vi convertirete… perirete tutti allo stesso modo...”. Non è un invito, un consiglio, ma un ordine categorico, espressione del Suo grande anelito che vuole tutti salvi. Per questo è venuto sulla terra e vuole che nemmeno uno si danni.

Come siamo assurdi quando continuiamo ad escludere nel nostro cammino quotidiano la conversione, la penitenza! Sono i binari della nostra salvezza, per il raggiungimento della vera felicità. Quanto è bello e consolante il salmo responsoriale di questa Liturgia:

"...benedici il Signore, anima mia /
non dimenticare tutti i suoi benefici / 

Egli perdona tutte le tue colpe / 
guarisce tutte le tue infermità / 
Misericordioso e pietoso è il Signore /
lento all’ira e grande nell’amore / 
Perchè quanto il cielo è alto sulla terra / 
così la sua  misericordia è potente
su quelli che  lo temono…”


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Se questo Dio misericordioso ha tante premure per la mia salvezza, come faccio a respingere le Sue proposte, ostinandomi a seguire le vie del male e del peccato, che mi immergono nella delusione, rimorso, insoddisfazione illusione a volte disperazione?

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Ecco il tempo favorevole della Quaresima!

Mi sembrerà troppo difficile, anzi impossibile estirpare quel vizio, quel mio modo di fare e dire non equilibrato, quell’alimentare nella mia mente e cuore, risentimento per il torto subito e dover affrontare con coraggio l’enorme problema del perdono…

Dà un a frustata alla tua labile volontà; non trovare alibi, giustificazioni. Prova anche tu a seguire questo cammino della conversione - penitenza. Non dire è impossibile, non ci riesco…
Questi motivi giustificativi sono la tentazione che cerca di tutto per farti ritornare alla tua situazione di sempre.

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Provaci: all’inizio sarà durissima: ma  lungo questo percorso della conversione comincerai ad intravedere una luce abbagliante. Cosa è? E' una luce che inonderà la tua anima di serenità, di felicità vera. Fantasie? Ipotesi assurde per la tua situazione? No, è la realtà che ti garantisce Cristo che conosce ogni risvolto del tuo cuore; ti tende una mano  per aiutarti a dire, prossimamente, forse per la prima volta, Buona Pasqua a tutti; anche a quelli con i quali hai conti e rivalse in sospeso!

Ma se sono tuo nemico, perché mi augurerai Buona Pasqua? Perché nel considerarti mio fratello ho trovato la vera felicità.

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Signore mio, 
perché tutte queste ansie e premure per me?
“Perché ti voglio bene”


Don Lucio Luzzi

donlucioluzzi@virgilio.it 






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CREDO 



Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, 
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.


Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.









LITURGIA EUCARISTICA





Sulle Offerte

Per questo sacrificio di riconciliazione perdona, o Padre, i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio 
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre Santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.

E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: 
Santo, Santo, Santo il Signore ...










Antifona alla Comunione (Lc.13,5)

«Se non vi convertirete, perirete» ,
dice il Signore.



DOPO LA COMUNIONE


O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.


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"Convertitevi: riguarda anche me?"
Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it





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