domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 24 giugno 2018

"IL SUO NOME E' GIOVANNI" NATIVITA' DI SAN GIOVANNI BATTISTA LETTURE: Is 49, 1-6; Sal. 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80.



Liturgia di
Domenica 24 
GIUGNO 2018



NATIVITA' DI SAN GIOVANNI BATTISTA
  Colore liturgico: rosso

  

 LETTURE:

 Is 49, 1-6; Sal. 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80.

ANTIFONA D'INGRESSO


Venne un uomo mandato da Dio, 
e il suo nome era Giovanni. 
Egli venne come testimone 
per rendere testimonianza alla luce 
e preparare al Signore un popolo ben disposto. (Gv 1,6-7; Lc 1,7) 




GLORIA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.





COLLETTA



O Padre, che hai mandato san Giovanni Battista a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto,
allieta la tua Chiesa
con l’abbondanza dei doni dello Spirito,
e guidala sulla via della salvezza e della pace. 

Per il nostro Signore Gesù Cristotuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.



 LITURGIA DELLA PAROLA

 
 




PRIMA LETTURA
Is 49,1-6
Ti renderò luce delle nazioni.


 ‡ Dal libro del profeta Isaia

Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



 SALMO RESPONSORIALE

Sal 138


RIT:Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.

SECONDA LETTURA



At 13,22-26
Giovanni aveva preparato la venuta di Cristo.


‡ Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”.
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”.
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




ACCLAMAZIONE AL VANGELO
(Lc 1,76)
Alleluia,Alleluia

Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.

Alleluia



PROCLAMAZIONE DEL VANGELO

Dal VANGELO secondo LUCA





Lc 1,57-66.80
Giovanni è il suo nome.


Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome»Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. 
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.


C: Parola del Signore
A: Lode a Te o Cristo 


«Giovanni è il suo nome».

PENSIERO DELLA DOMENICA





XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO 24 Giugno 2018

Cari fratelli e sorelle, la Chiesa ha sempre avuto una particolare venerazione per S. Giovanni Battista. È l’unico santo di cui, come fa per la Madre di Dio, celebra e il giorno della nascita e il giorno della morte.
Non solo, ma tutti i quattro vangeli hanno conservato la catechesi che Giovanni faceva al popolo, chiedendo in questo modo alla Chiesa di non perderne la memoria e di riascoltarla di generazione in generazione.
Perché tanta importanza viene attribuita a questa persona? Perché la coscienza della Chiesa deve sempre mantenerne viva la presenza?
1. È singolare il modo con cui Giovanni declina le sue generalità. Egli non dice: "io sono …"; dice: "io non sono". Declina le sue generalità in negativo. O meglio: in relazione ad un Altro. Egli cioè vede se stesso non in se stesso, ma in rapporto a Cristo.

Del resto, come abbiamo sentito nel santo Vangelo, fin dalla sua nascita ci fu la questione come chiamarlo. Il nome della persona indica nella S. Scrittura l’identità e la missione della persona medesima. I parenti del bambino volevano seguire la consuetudine. Ma il nome gli era già stato dato da Dio medesimo, in ordine alla missione: "preparare al Signore un popolo ben disposto". Ancora una volta abbiamo lo stesso insegnamento: Giovanni è completamente in vista di un Altro; è semplicemente come "un segnale stradale", il cui unico compito è di indicare la direzione verso cui andare.

I grandi teologi del Medioevo avevano una capacità grande di leggere il libro della natura. E fanno la seguente considerazione. Quando nasce Giovanni, il giorno comincia a farsi breve, fino al giorno in cui nasce Gesù, quando il giorno comincia ad allungarsi. Quanto è insegnato nel libro della Scrittura è ripetuto nel libro della natura. Giovanni diminuisce quanto più cresce il Sole di giustizia, Cristo Signore. Egli "è venuto semplicemente per rendere testimonianza alla luce" [Gv 1, 7].

Ora possiamo capire perché la Chiesa ha una così profonda venerazione per Giovanni Battista. Egli è come lo specchio nel quale la Chiesa vede se stessa. Essa infatti non esiste per se stessa, ma per essere la via sulla quale l’uomo può incontrare Gesù.
" La Chiesa ha per unica missione di rendere presente Gesù Cristo in mezzo agli uomini. Essa deve annunciarlo, mostrarlo, darlo a tutti. Il resto … non è che un di più" [H. de Lubac, Meditazione sulla Chiesa, Jaca book, Milano 1979, 148].
I Padri della nostra fede paragonavano la Chiesa alla luna. Come sapete, la luna non brilla e non illumina di luce propria. Essa lo fa, perché riflette la luce del sole. Così è la Chiesa. Nella notte del mondo, essa esiste per riflettere la luce di Gesù. Certamente non tutto nella Chiesa riflette la luce di Gesù; ma tutta la luce di Gesù traspare attraverso la Chiesa.

Ciò che è vero della Chiesa è vero di ciascuno di noi come discepoli del Signore. Il nostro essere cristiani non è principalmente in rapporto ad una dottrina che accettiamo, o in rapporto ad un codice morale che osserviamo. Il nostro essere cristiano è l’essere in relazione con Cristo: una relazione costituita dalla fede.

2. Cari amici, queste parole hanno quest’anno una risonanza drammatica nella nostra coscienza. La festa del vostro patrono è velata quest’anno dalla tristezza.
Come vivere questa tribolazione senza lasciarci prendere dallo scoraggiamento, o perfino dalla disperazione?
Tutto il nostro essere, tutta la nostra vita – vi dicevo – è in relazione con Cristo. Nel Salmo dopo la prima lettura, abbiamo detto: "Ti sono note tutte le mie vie". Il Signore conosce i giorni pieni di tristezza che stiamo vivendo.
"Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel grembo di mia madre": non siamo venuti al mondo per caso, e non siamo foglie secche in preda a forze oscure della natura.

Chi crede non è mai solo. Giovanni non ha fatto altro: dire che in mezzo a noi c’è Dio salvatore. E là dove c’è Dio salvatore, c’è sempre la possibilità di un futuro. Mi piace terminare con un testo poetico di K. Wojtyla.
«Nessun uomo trova spianati i sentieri.
Veniamo al mondo
simili ad un cespuglio che può ardere come il roveto di Mosè
oppure inaridirsi.
Sempre vanno riaperti i sentieri perché non tornino a chiudersi
sempre vanno riaperti finché non siano diritti
nella semplicità e maturità di ogni istante".

Card.Carlo Caffarra



Preghiera dei fedeli

Fratelli, oggi festeggiamo la nascita di Giovanni Battista. E un giorno di gioia, nel quale ci è annunciato il Messia. Infatti a suo tempo Giovanni lo indicherà ai suoi discepoli: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo". Il Signore conceda anche noi di metterci con tutte le nostre energie al servizio di Cristo e di preparare la sua venuta nel mondo. 

Preghiamo insieme e diciamo: 


Ascoltaci, o Signore. 

1. Per la Chiesa, affinché annunci senza paura il messaggio del Vangelo, e riveli la presenza di Cristo, sempre vivo e presente in lei: preghiamo. 


2. Per i pastori della Chiesa. Perché predichino coraggiosamente la verità, ma lo facciano con umiltà, pazienza e carità, affinché essa sia da tutti accettata: preghiamo. 


3. Per i cristiani. Perché si sforzino di mettere in pratica per primi gli insegnamenti di Cristo, per insegnarli con maggior efficacia nel loro ambiente di vita: preghiamo. 


4. "Che sarà mai questo bambino"? - si domandava la gente, parlando di Giovanni Battista. Perché i genitori si preoccupino di preparare l'avvenire dei loro figli, rivelando loro un Cristo vivo, dinamico e pieno di amore: preghiamo. 


5. Per la nostra comunità. Perché ognuno si impegni a vivere nello spirito di Giovanni Battista, osservando per primo gli insegnamenti di Cristo per poterli insegnare agli altri: preghiamo.

Signore, tu sei sempre "colui che viene". Fa' che anche noi, sull'esempio del Battista, prepariamo la tua venuta in mezzo ai fratelli. Fa' che sappiamo aprire il loro cuore e la loro anima, senza mai cedere allo scoraggiamento, ma contenti di spendere tutte le nostre forze al tuo servizio. Tu che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.


LITURGIA EUCARISTICA


Preghiera sulle offerte

Accogli, o Padre, i nostri doni
nel solenne ricordo della nascita
di san Giovanni il precursore,
che annunziò la venuta e indicò la presenza
del Cristo Salvatore del mondo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREFAZIO

La missione del Precursore. 

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo per le meraviglie
operate in san Giovanni Battista,
che fra tutti i nati di donna
hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore. Fin dal grembo materno esultò per la venuta del Redentore;
nella sua nascita preannunziò i prodigi dei tempi messianici
e, solo fra tutti i profeti,
indicò al mondo l’Agnello del nostro riscatto.
Egli battezzò nelle acque del Giordano
lo stesso tuo Figlio, autore del Battesimo,
e rese a lui la testimonianza suprema
con l’effusione del sangue.
E noi, uniti agli angeli e ai santi, 
cantiamo senza fine l’inno della tua lode:
Santo,Santo,Santo....






ANTIFONA DI COMUNIONE


“Giovanni è il suo nome”.
Davvero la mano del Signore stava con lui. (Lc 1,60.66)




PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE

Esulti, o Padre, la tua Chiesa, nutrita alla cena dell’Agnello;
riconosca l’autore della sua rinascita, Cristo tuo Figlio, che la parola del precursore annunziò presente in mezzo agli uomini.
Per Cristo nostro Signore.










domenica 17 giugno 2018

"CON MOLTE PARABOLE ANNUNCIAVA IL REGNO DI DIO"XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno B Colore liturgico: rosso LETTURE: Ez 17,22-24; Sal 91; 2 Cor 5,6-10; Mc 4, 26-34



Liturgia di
Domenica 17 GIUGNO 2018




                              
XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 

Anno B

  Colore liturgico: rosso

  

 LETTURE:

 Ez 17,22-24Sal 91; 2 Cor 5,6-10Mc 4, 26-34


ANTIFONA D'INGRESSO



Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.( Sal 26,7.9)




GLORIA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.




COLLETTA



Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.Egli è Dio...



 LITURGIA DELLA PAROLA


 





PRIMA LETTURA
 Ez 17, 22-24Io innalzo l'albero basso.

Dal libro del profeta Ezechiele

Così dice il Signore Dio: «Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; lo pianterò sul monte alto d’Israele.
Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà.Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso, faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò»
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



 SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo 91/92

RIT:È bello rendere grazie al Signore.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.


I1 giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. 


Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi, 
per annunciare quanto 
è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità

SECONDA LETTURA



2 Cor 5, 6-10

Sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi


Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo - camminiamo infatti nella fede e non nella visione - siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore.
Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




ACCLAMAZIONE AL VANGELO

Alleluia,Alleluia

Il seme è la parola di Dio, 
il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna.

Alleluia



PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


Dal VANGELO secondo MARCO




Mc 4, 26-34

È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto.

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme ger­moglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene semi­nato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.   

C: Parola del Signore
A: Lode a Te o Cristo  








«È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto.».
PENSIERO della DOMENICA



Image


Con molte parabole annunciava il Regno di Dio.

La Liturgia segue ora il lunghissimo periodo del Tempo Ordinario, contrassegnato nei paramenti del celebrante dal colore verde.
Il bran domenicale del Vangelo verrà preso sempre dall’ Evangelista Marco.


Marco ci viene presentato come figlio di Maria, la padrona del locale dove Pietro, uscito miracolosamente dalle prigioni del re Agrippa I trovò radunata la prima comunità cristiana di Gerusalemme, come narrato negli Atti 12, 12-17.
Marco è cugino di Barnaba, il noto apostoli della  “seconda chiamata”, un levita oriundo dell’isola di Cipro (cf.Atti 4, 36-37).


E’ affascinante la supposizione che il giovanetto(neaniskos) schizzato via nudo dal legionario romano, al momento della cattura di Gesù il Gtsemani, fosse proprio Marco:
Dopo la Pentecoste Marco fece parte del primo viaggio dell’apostolo Paolo, ma dopo la campagna di Cipro, si separò dal gruppo e tornò a casa sua a Gerusalemme (At. 13,13).Poi ci ripensò e all’inizio del secondo viaggio chiese di rientrare.

Paolo rifiutò.


Marco dopo quell’incidente increscioso con Paolo, si mise  alla sequela del primo degli apostoli, diverso per carattere.
Seguì Pietro ad Antiochia e a Roma e, dopo aver appreso tutto dalla sua catechesi autorevole, compilò una narrazione bene ordinata della vita, dell’opera e dell’insegnamento del divino Maestro.
Gesù parlava quasi sempre in Parabole.

Dice Marco, nel Vangelo di oggi, “ Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa”.
Talvolta ci lasciamo prendere dallo sconforto di fronte alle difficoltà della vita e la nostra fede va in crisi.


Oggi la Parola di Dio ci infonde nuova linfa: non siamo soli, Gesù non ci abbandona mai e sempre ci accompagna in ogni momento della nostra vita.

Signore mio se avessi il coraggio, anche nelle cose di dirti: ho sbagliato, abbi pietà do me che mi riconosco un povero peccatore!
Se avessi veramente fede nella tua bontà e misericordia infinita….proverei la gioia di sentirmi dire da Te: ..ti sono perdonati i tuoi molti peccati, perché hai molto amato..


 Ho bisogno di trovare quella serenità e tranquillità, che soltanto tu mi puoi dare.
Aiutami o mio Signore, perché ho bisogno di Te.


                                           Don Lucio Luzzi












sabato 16 giugno 2018

ANGELI DEL SIGNORE,PREGATE PER NOI

ANGELI DEL SIGNORE,PREGATE PER NOI

Signore Gesu'Misericordioso



a Te Altissimo, affidiamo le anime di Davide, i Tuoi piccoli Angeli Marco,Alfie,Giorgia,Charlie,Isaiah,Jessica,
Alessia,Martina
Susanna,Pamela,Gloria,Marco,Franco,Raniero,Noemi e dei bambini,ragazzi e ragazze e degli innocenti che muoiono vittime delle guerre,malattie,incidenti stradali e di tutti coloro che si addormentano in Te o Padre.








Guarda con l'amore di Padre chi piange i loro cari,consola chi è nel dolore....perche' alzando lo sguardo a Gesu'Crocefisso e Risorto,trovino la certezza che i loro cari sono nella Vita e contemplano il volto e la Gloria del Dio vivente.


Angeli del Dio vivente,da Lassu'ora tra le braccia di Gesu',vivete felici
con Gesu' che vi prende per mano,vi accompagna....
con lui vi accostate alle sorgenti pure e limpide,come le vostre anime
che hanno dato tanto a tutti pur nella vostra breve presenza qui tra noi
voi con la vostra voce angelica,cantate lodi e gioia al Signore
Pregate piccoli Angioletti
pregate per noi
pregate per la nostra umanita'arida,imbarbarita 
da tanta cattiveria e crudelta',
cosi'distante dalla gioia che vivete voi
Pregate per i vostri genitori che vivono nel dolore
perche' sappiano che ora siete nella Gioia di Dio
nella Pace del Cristo....







Signore Gesu',Tu hai vinto la morte e ci hai promesso un posto nel Tuo Regno,dona a Davide,ai piccoli Tuoi Angeli,Marco,Alfie,Giorgia,Charlie,Jessica,Alessia,Martina,Gloria,Marco,Franco,Raniero,Noemi tutti i bambini che muoiono  per malattie,guerre,incidenti il Paradiso che tu hai promesso.
Converti i cuori di chi uccide,perdona chi compie il male e chi non segue la Tua volonta'

ANGELI DI DIO,PREGATE PER NOI