LETTURE:
1 Re 3,5.7-12; Sal 118; Rm 8,28-30; Mt 13,44-52
Antifona d'ingresso
Dio sta nella sua santa dimora; ai derelitti fa abitare una casa, e dà forza e vigore al suo popolo. |
COLLETTA
O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
LITURGIA DELLA PAROLA
1 Re 3, 5. 7-12
Hai domandato per te di comprendere.
Dal primo libro dei Re
Hai domandato per te di comprendere.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni a Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda».
Salomone disse: «Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per la quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?».
Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 118
Quanto amo la tua legge, Signore!
Quanto amo la tua legge, Signore!
La mia parte è il Signore:
ho deciso di osservare le tue parole.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.
Perciò amo i tuoi comandi,
più dell’oro, dell’oro più fino.
Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti
e odio ogni falso sentiero.
Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.
ho deciso di osservare le tue parole.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.
Perciò amo i tuoi comandi,
più dell’oro, dell’oro più fino.
Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti
e odio ogni falso sentiero.
Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.
SECONDA LETTURA Rm 8, 28-30
Ci ha predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.
Ci ha predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Cf Mt 11,25
Cf Mt 11,25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
PROCLAMAZIONE DEL VANGELO
Vangelo Mt 13, 44-52 (Forma breve 13, 44-56)
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Dal vangelo secondo Matteo[ In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. ]
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
C: Parola di Dio.
COMMENTO
ALLA PAROLA DI DIO
Cercatori di perle...
San Benedetto qualifica il monaco come «cercatore di Dio». Quel «quaerere Deum» e metterlo al primo posto nella propria vita è l'ideale principale del monaco, un ideale condivisibile però da ogni cristiano. Come è condivisibile il motto benedettino: «Ora et labora»: «Preghiera e Lavoro». Siamo stati dotati di intelligenza, di volontà e di energie fisiche e spirituali per cui dobbiamo essere assidui, laboriosi e diligenti cercatori e operatori del bene.
Tutta l'esistenza, tutta la storia della nostra umanità deve tendere indefessamente ad un approdo finale di benessere totale e definitivo. È il primo impegno, è il lavoro per eccellenza che Dio stesso ci ha commissionato, lavoro che è diventato tragitto, ritorno verso la meta. È quello che noi chiamiamo paradiso e che il Vangelo di oggi paragona ad una perla preziosa e ad un tesoro nascosto nel campo. Tutto si identifica con il bene supremo ed ultimo, con il Sommo Bene, con Dio stesso.
Viviamo per trovarlo, servirlo, amarlo in questo mondo e poi possederlo per sempre nell'eternità. Stiamo parlando del fine ultimo della nostra vita, della salvezza eterna della nostra anima, dotata di immortalità. È importante prendere coscienza del fatto che tutto è legato al nostro vivere quotidiano, alla scelte anche semplici di ogni giorno, al saper vivere il tempo che ci è dato in vista dell'eternità. Occorre il grande dono della fede ed in particolare il dono della Sapienza divina che ci rende capaci di scegliere, di valutare, di ponderare i beni che ci necessitano per vivere e quelli che ci consentono di raggiungere la meta ultima. Siamo soggetti alla seduzione e all'inganno: accade ancora che ci prenda la tentazione di credere che possa esistere per noi un bene migliore di quello che il nostro Creatore e Signore ci offre per il presente e ancor più per il futuro. Le perle false sembra sìano più numerose di quelle vere e preziose. L'idea di poter scoprire tesori nascosti ha ammagliato schiere di illusi cercatori.
Il Signore Gesù si propone a noi come Luce del mondo, come lampada ai nostri passi, come via sicura e come verità incontestabile, come maestro e guida. Affidandoci a Lui non perderemo mai di vista l'obiettivo primario ed unico della nostra esistenza, sicuramente meriteremo il titolo di cercatori di Dio e di conquistatori del Regno. Basti pensare che il contrario è il disorientamento e l'affannarsi inutilmente.
San Benedetto qualifica il monaco come «cercatore di Dio». Quel «quaerere Deum» e metterlo al primo posto nella propria vita è l'ideale principale del monaco, un ideale condivisibile però da ogni cristiano. Come è condivisibile il motto benedettino: «Ora et labora»: «Preghiera e Lavoro». Siamo stati dotati di intelligenza, di volontà e di energie fisiche e spirituali per cui dobbiamo essere assidui, laboriosi e diligenti cercatori e operatori del bene.
Tutta l'esistenza, tutta la storia della nostra umanità deve tendere indefessamente ad un approdo finale di benessere totale e definitivo. È il primo impegno, è il lavoro per eccellenza che Dio stesso ci ha commissionato, lavoro che è diventato tragitto, ritorno verso la meta. È quello che noi chiamiamo paradiso e che il Vangelo di oggi paragona ad una perla preziosa e ad un tesoro nascosto nel campo. Tutto si identifica con il bene supremo ed ultimo, con il Sommo Bene, con Dio stesso.
Viviamo per trovarlo, servirlo, amarlo in questo mondo e poi possederlo per sempre nell'eternità. Stiamo parlando del fine ultimo della nostra vita, della salvezza eterna della nostra anima, dotata di immortalità. È importante prendere coscienza del fatto che tutto è legato al nostro vivere quotidiano, alla scelte anche semplici di ogni giorno, al saper vivere il tempo che ci è dato in vista dell'eternità. Occorre il grande dono della fede ed in particolare il dono della Sapienza divina che ci rende capaci di scegliere, di valutare, di ponderare i beni che ci necessitano per vivere e quelli che ci consentono di raggiungere la meta ultima. Siamo soggetti alla seduzione e all'inganno: accade ancora che ci prenda la tentazione di credere che possa esistere per noi un bene migliore di quello che il nostro Creatore e Signore ci offre per il presente e ancor più per il futuro. Le perle false sembra sìano più numerose di quelle vere e preziose. L'idea di poter scoprire tesori nascosti ha ammagliato schiere di illusi cercatori.
Il Signore Gesù si propone a noi come Luce del mondo, come lampada ai nostri passi, come via sicura e come verità incontestabile, come maestro e guida. Affidandoci a Lui non perderemo mai di vista l'obiettivo primario ed unico della nostra esistenza, sicuramente meriteremo il titolo di cercatori di Dio e di conquistatori del Regno. Basti pensare che il contrario è il disorientamento e l'affannarsi inutilmente.
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