Liturgia della Parola
DOMENICA
26 LUGLIO 2015
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno B
LETTURE:
2 Re4,42-44; Sal 144; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15
Antifona d'Ingresso Sal 67,6-7.36
ai derelitti fa abitare una casa,
e dà forza e vigore al suo popolo.
COLLETTA
O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...
PRIMA LETTURA
2 Re 4, 42-44
Ne mangeranno e ne faranno avanzare.
Dal secondo libro dei Re
2 Re 4, 42-44
Ne mangeranno e ne faranno avanzare.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, da Baal Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».
Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 144
Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu apri la tua mano
e sazi il desiderio di ogni vivente.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu apri la tua mano
e sazi il desiderio di ogni vivente.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
SECONDA LETTURA
Ef 4, 1-6
Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Lc 7,16b
Lc 7,16b
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo Mc 6, 7-13
Gv 6, 1-15
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
Gv 6, 1-15
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te,o Cristo
«Fateli sedere».
RIFLESSIONE AL VANGELO
di Don Lucio Luzzi
Un pane condiviso da distribuire alla gente |
XVII domenica del Tempo Ordinario Anno B Un pane condiviso da distribuire alla gente PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO donlucioluzzi@virgilio.it
Gesù nella sua vita pubblica non si è mai limitato ad insegnare la strada della salvezza, ignorando le esigenze umane dei suoi interlocutori: lo troviamo sempre disponibile alle necessità materiali della sua gente.
Nel brano propostoci dall’evangelista Giovanni in questa XVII domenica ordinaria, il grande campo operativo è sempre l’immenso lago di Tiberiade, dal nome della città posta sulla sua sponda occidentale, edificata da Erode Antipa e così chiamata in onore dell’imperatore Tiberio.
“... gran folla lo seguiva…”; molti lo avevano preceduto lungo la riva e ad essi si erano, probabilmente, uniti dei pellegrini che venivano dal nord e dal nord - est, per salire a Gerusalemme per le feste pasquali.
Evidentemente la fama del Maestro taumaturgo, a non molto più di un anno dall’inizio del ministero pubblico, era già universale.
Una raffigurazione del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci
Gesù si ferma su una altura che dominava quel luogo deserto e si sedette con i suoi discepoli per procurare loro un po’ di riposo.
Ma vede sopraggiungere una numerosa folla e rivolgendosi al fido Filippo lo provocò dicendo:
“... dove possiamo comprare il pane, perché costoro abbiano da mangiare?…”
Il discepolo fa subito due conti e conclude che non bastano nemmeno 200 denari! Ma Gesù passa a maggiore concretezza, invitando i discepoli a precisare quanto cibo vi era a disposizione. E mentre con il ragionamento umano si costata l’impotenza, viene fuori invece la potenza di Dio.
Questa volta il Cristo cura anche i particolari; fa accomodare la gente, seduta sull’erba.
Erano più di cinquemila persone e li fa dividere in gruppi di cento e di cinquanta, per maggiore ordine e per sicuro controllo del numero e dell’identità del miracolo. Compie il prodigio e tutti furono saziati; e si premura di dire agli apostoli “…raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto…”. La gente prima guarda incuriosita e un po’ incredula, poi mangia, si sazia ed esplode il facile entusiasmo. Ma Gesù non vuole applausi; non è intervenuto soltanto per una evidente necessità fisica, ma vorrebbe preparare la sua gente che ha in mente di dare loro il pane che li sazi per sempre!
E’ il preannuncio dell’Eucarestia!
Non verrà compreso, anzi criticato, ma se anche con tanta tristezza per la riluttanza del suo popolo, è troppo forte l’amore che ha per l’intera umanità, che lascerà ugualmente in dono il pane eucaristico.
O SIGNORE,
TU CHE HAI COMPIUTO
IL MIRACOLO DELLA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI, CONCEDI ANCHE
A ME DI ESSERE SAZIATO
DI QUEL PANE EUCARISITICO
PER DIVENTARE,
ANCHE IO,
PANE DI AMORE
PER I MIEI FRATELLI
BUON PASTORE VERO PANE NUTRICI E DIFENDICI PORTACI AI BENI ETERNI
Don Lucio Luzzi |
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