Liturgia di
Domenica 30
Domenica 30
AGOSTO 2015
XXIII ^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
ANNO B
ANNO B
Dt 4,1-2.6-8 Sal 14; Gc 1,17-18.21b-22.27;
Mc 7,1-8.14-15.21-23
Antifona d'ingresso ( Sal 118,137.124 )
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno: tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. |
COLLETTA
O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l'amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
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Dal libro del Deuteronòmio
Mose parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente". Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale Sal 14
Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
Seconda Lettura Gc 1, 17-18. 21b-22.27
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c'è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
( Gc 1,18 )
Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. . Alleluia. |
PROCLAMAZIONE DEL VANGELO
DAL VANGELO secondo MARCO
Mc 7,1-8.14-15.21-23
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». E diceva[ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo».
C: Parola del Signore
RIFLESSIONE
AL
VANGELO
a cura di Don Lucio Luzzi
"Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano" |
"Questo popolo mi onora
con le labbra, ma il
suo cuore è lontano"
PENSIERO DELLA DOMENICA
In molte circostanze della vita è indispensabile per noi l'apparenza; come diciamo noi in gergo popolare "salvare la faccia..." e in questo modo cerchiamo di nascondere i nostri lati negativi, facendo apparire quello che ci può dare consenso, considerazione, apprezzamento.
Ma abbiamo bisogno, tante volte, di soffocare la nostra coscienza tentando di farla tacere senza riuscirci mai.
Allora cerchiamo di stordirci, con la nostra fantasia, e ci formuliamo giudizi giustificativi per sentirci tranquilli del nostro operato; ma riaffiora inesorabilmente la voce della coscienza che diventa un tormento.
La liturgia odierna ci propone nella seconda lettura un piccolo brano della lettera di S. Giacomo.
Era figlio di Cleofa e di Maria parente della Ss. Vergine ed era, con i suoi fratelli Giuda, Simone e Giuseppe, cugino di Cristo.
Fu uno dei dodici apostoli; Cristo gli apparve, in particolare, dopo la risurrezione e sembra che l'abbia eletto Vescovo di Gerusalemme. Giacomo scrive ai giudeo-cristiani, dispersi tra le nazioni pagane, per metterli in guardia contro i Simonini e Nicolaiti che dicevano che non c'è bisogno di opere buone, ma basta la fede. Giacomo dice chiaramente che la Parola di Dio va non solo ascoltata ma tradotta nella pratica e animata dalla carità. E nel Vangelo di oggi notiamo ancora l'ennesimo scontro tra Gesù e gli scribi e farisei. Non riesce ad essere benevolo con questa categoria per la loro perfidia e falsità. "Quei farisei e scribi lo interrogarono: Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi ma prendono cibo con mani immonde? Ed Egli rispose: Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini...". Da questo lamento del Cristo appare evidente la sua angoscia per chi si ostina volutamente e con perfidia a non seguire la strada della salvezza. Anche dalla Parola di Dio della liturgia di oggi quanto insegnamento c'è per noi! Perché quando preghiamo, ci distraiamo continuamente e ci annoiamo quasi subito? Forse anche tu hai costatato quanto è difficile mettere un freno alla nostra fantasia.
Se la preghiera consiste nel ripetere e biascicare parole e formule, siamo lì in chiesa materialmente ma la nostra mente vaga chissà dove...
Ed ecco allora il lamento dì Gesù rivolto a ciascuno di noi: "Anche tu mi onori con le labbra e non permetti che io entri nel tuo cuore, per ripulire, riordinare i tuoi sentimenti, per togliere le tue insoddisfazioni e darti serenità, per eliminare la tua insicurezza, i tuoi dubbi, per darti quella pace che il tuo cuore può avere soltanto quando riposa in me".
Don Lucio Luzzi
donlucioluzzi@virgilio.it |
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