Anno C
LETTURE:
Es 3,1-8a.13-15; Sal 102; 1 Cor 10,1-6.10-12;
Lc 13,1-9
Lc 13,1-9
Antifona d'ingresso ( Sal 24,15-16)
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore,
perché libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi misericordia, Signore, perché sono povero e solo. |
COLLETTA
Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
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Es 3,1-8.13-15
Io-Sono mi ha mandato a voi.
Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».
Io-Sono mi ha mandato a voi.
Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Il Signore ha pietà del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.
SECONDA LETTURA 1Cor 10,1-6.10-12
La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.
La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
(Mt 4,17)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore, il regno dei cieli è vicino. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! |
PROCLAMAZIONE DEL VANGELO
DAL VANGELO secondo LUCA
Lc 13,1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
C: Parola di Dio.
«Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.».
RIFLESSIONE AL VANGELO
a cura di Don Lucio Luzzi
28/02/2016
III domenica
di Quaresima
Anno C
"Convertitevi: il Regno
dei Cieli è vicino"
PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it
Siamo ormai al centro della Quaresima e la Liturgia della Parola, con i brani che propone ci sollecita alla conversione, tramite la penitenza. E’ indispensabile per dare concretezza e produttività ai nostri tiepidi propositi. Conversione, penitenza; sono terminologie che risultano strane e assurde per l’uomo moderno. Ma la Parola di Dio è immutabile, senza mai adattarsi ai tempi ed alle mentalità; e per questo è eterna ed è misericordia infinita. Quante volte gli eventi luttuosi noi li attribuiamo a Dio che si vendica e punisce. In particolare ai tempi di Gesù, non esisteva il Dio dell’amore, ma un Dio da temere per i suoi castighi. Riferirono al Cristo questa tragedia: i Galilei con la loro indole turbolenta, avevano fatto tumulto nel recinto del Tempio ed erano stati massacrati dai legionari di Pilato. I Giudei ritenevano che ogni male fisico costituisse una immediata punizione divina, per qualche colpa commessa.
Gesù corregge tale pregiudizio
“Credete che quei Galilei fossero più peccatori
di tutti i Galilei per aver subito tale sorte?”
“Credete che quei Galilei fossero più peccatori
di tutti i Galilei per aver subito tale sorte?”
Il dolore invece può colpire anche i buoni, venendo a costituire per essi una prova e non un castigo.
Ma quanto è categorico quando dice: “… se non vi convertirete… perirete tutti allo stesso modo...”. Non è un invito, un consiglio, ma un ordine categorico, espressione del Suo grande anelito che vuole tutti salvi. Per questo è venuto sulla terra e vuole che nemmeno uno si danni.
Come siamo assurdi quando continuiamo ad escludere nel nostro cammino quotidiano la conversione, la penitenza! Sono i binari della nostra salvezza, per il raggiungimento della vera felicità. Quanto è bello e consolante il salmo responsoriale di questa Liturgia:
"...benedici il Signore, anima mia /
non dimenticare tutti i suoi benefici /
Egli perdona tutte le tue colpe /
guarisce tutte le tue infermità /
Misericordioso e pietoso è il Signore /
lento all’ira e grande nell’amore /
Perchè quanto il cielo è alto sulla terra /
così la sua misericordia è potente
su quelli che lo temono…”
non dimenticare tutti i suoi benefici /
Egli perdona tutte le tue colpe /
guarisce tutte le tue infermità /
Misericordioso e pietoso è il Signore /
lento all’ira e grande nell’amore /
Perchè quanto il cielo è alto sulla terra /
così la sua misericordia è potente
su quelli che lo temono…”
Se questo Dio misericordioso ha tante premure per la mia salvezza, come faccio a respingere le Sue proposte, ostinandomi a seguire le vie del male e del peccato, che mi immergono nella delusione, rimorso, insoddisfazione illusione a volte disperazione?
Ecco il tempo favorevole della Quaresima!
Mi sembrerà troppo difficile, anzi impossibile estirpare quel vizio, quel mio modo di fare e dire non equilibrato, quell’alimentare nella mia mente e cuore, risentimento per il torto subito e dover affrontare con coraggio l’enorme problema del perdono…
Dà un a frustata alla tua labile volontà; non trovare alibi, giustificazioni. Prova anche tu a seguire questo cammino della conversione - penitenza. Non dire è impossibile, non ci riesco…Questi motivi giustificativi sono la tentazione che cerca di tutto per farti ritornare alla tua situazione di sempre.
Provaci: all’inizio sarà durissima: ma lungo questo percorso della conversione comincerai ad intravedere una luce abbagliante. Cosa è? E' una luce che inonderà la tua anima di serenità, di felicità vera. Fantasie? Ipotesi assurde per la tua situazione? No, è la realtà che ti garantisce Cristo che conosce ogni risvolto del tuo cuore; ti tende una mano per aiutarti a dire, prossimamente, forse per la prima volta, Buona Pasqua a tutti; anche a quelli con i quali hai conti e rivalse in sospeso!
Ma se sono tuo nemico, perché mi augurerai Buona Pasqua? Perché nel considerarti mio fratello ho trovato la vera felicità.
Signore mio,
perché tutte queste ansie e premure per me?
“Perché ti voglio bene”
Don Lucio Luzzi
donlucioluzzi@virgilio.it
i
CREDO
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
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LITURGIA EUCARISTICA
Sulle Offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione perdona, o Padre, i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
Il significato spirituale della Quaresima
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo il Signore ...
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Antifona alla Comunione (Lc.13,5)
«Se non vi convertirete, perirete» ,
dice il Signore.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
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Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it
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