"CON MOLTE PARABOLE ANNUNCIAVA IL REGNO DI DIO"XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno B Colore liturgico: rosso LETTURE: Ez 17,22-24; Sal 91; 2 Cor 5,6-10; Mc 4, 26-34
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi,Dio della mia salvezza.(Sal 26,7.9)
GLORIA Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA
Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.Egli è Dio...
LITURGIA DELLA PAROLA
PRIMA LETTURA
Ez 17, 22-24Io innalzo l'albero basso.
Dal libro del profeta Ezechiele
Così dice il Signore Dio: «Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; lo pianterò sul monte alto d’Israele.
Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà.Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso, faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 91/92 RIT:È bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte. I1 giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità.
SECONDA LETTURA
2 Cor 5, 6-10 Sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo - camminiamo infatti nella fede e non nella visione - siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Alleluia,Alleluia
Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia
PROCLAMAZIONE DEL VANGELO
Dal VANGELO secondo MARCO
Mc 4, 26-34 È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto. In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Ilterreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
C: Parola del Signore
A: Lode a Te o Cristo
«È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto.».
PENSIERO della DOMENICA
Con molte parabole annunciava il Regno di Dio. La Liturgia segue ora il lunghissimo periodo del Tempo Ordinario, contrassegnato nei paramenti del celebrante dal colore verde. Il bran domenicale del Vangelo verrà preso sempre dall’ Evangelista Marco.
Marco ci viene presentato come figlio di Maria, la padrona del locale dove Pietro, uscito miracolosamente dalle prigioni del re Agrippa I trovò radunata la prima comunità cristiana di Gerusalemme, come narrato negli Atti 12, 12-17. Marco è cugino di Barnaba, il noto apostoli della “seconda chiamata”, un levita oriundo dell’isola di Cipro (cf.Atti 4, 36-37).
E’ affascinante la supposizione che il giovanetto(neaniskos) schizzato via nudo dal legionario romano, al momento della cattura di Gesù il Gtsemani, fosse proprio Marco: Dopo la Pentecoste Marco fece parte del primo viaggio dell’apostolo Paolo, ma dopo la campagna di Cipro, si separò dal gruppo e tornò a casa sua a Gerusalemme (At. 13,13).Poi ci ripensò e all’inizio del secondo viaggio chiese di rientrare. Paolo rifiutò. Marco dopo quell’incidente increscioso con Paolo, si mise alla sequela del primo degli apostoli, diverso per carattere. Seguì Pietro ad Antiochia e a Roma e, dopo aver appreso tutto dalla sua catechesi autorevole, compilò una narrazione bene ordinata della vita, dell’opera e dell’insegnamento del divino Maestro. Gesù parlava quasi sempre in Parabole.
Dice Marco, nel Vangelo di oggi, “ Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa”. Talvolta ci lasciamo prendere dallo sconforto di fronte alle difficoltà della vita e la nostra fede va in crisi.
Oggi la Parola di Dio ci infonde nuova linfa: non siamo soli, Gesù non ci abbandona mai e sempre ci accompagna in ogni momento della nostra vita.
Signore mio se avessi il coraggio, anche nelle cose di dirti: ho sbagliato, abbi pietà do me che mi riconosco un povero peccatore! Se avessi veramente fede nella tua bontà e misericordia infinita….proverei la gioia di sentirmi dire da Te: ..ti sono perdonati i tuoi molti peccati, perché hai molto amato..
Ho bisogno di trovare quella serenità e tranquillità, che soltanto tu mi puoi dare. Aiutami o mio Signore, perché ho bisogno di Te.
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