domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

venerdì 6 gennaio 2012

"SIAMO VENUTI DALL'ORIENTE PER ADORARE IL RE" Liturgia di Venerdi 6 Gennaio 2012



Liturgia di
Venerdi' 6 Gennaio 2012
Divina%20Misericordia

EPIFANIA DEL SIGNORE
Colore liturgico: bianco  
LETTURE
Is 60, 1-6; Sal 71; Ef 3, 2-3. 5-6; Mt 2, 1-12.  


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ANTIFONA D'INGRESSO



È venuto il Signore nostro re:

nelle sue mani è il regno, la potenza
e la gloria.(cf. Ml 3,1; 1Cr 19,12)


ATTO PENITENZIALE


Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C e AConfesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.


C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.



C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

GLORIA A DIO


Animazione Flash
COLLETTA

O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella,
hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio,
conduci benigno anche noi,
che già ti abbiamo conosciuto per la fede,
a contemplare la grandezza della tua gloria.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli


 LITURGIA DELLA PAROLA

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PRIMA LETTURA

Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.
 Dal libro del profeta Isaìa

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,

la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.


 C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
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SALMO RESPONSORIALE
Sal 71

  RIT: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.



O Dio, affida al re il tuo diritto,

al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia

e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.


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SECONDA LETTURA 

Ef 3,2-3a.5-6
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

‡ Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
(Mt 2,2)
Alleluia, alleluia.
‡ 
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.

Alleluia. 





PROCLAMAZIONE DEL VANGELO 


 

Dal VANGELO secondo MATTEO



Mt 2,1-12
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 


C: Parola del Signore

A: Lode a te o Cristo.









 "Siamo venuti dall’oriente per adorare il re."

  

COMMENTO
ALLA PAROLA DI DIO


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Solennità dell’Epifania del Nostro Signore Gesù Cristo
Cattedrale di S. Pietro,
Bologna,6 gennaio 2012
Omelia di S.E. Card.Carlo Caffarra
Arcivescovo di Bologna




Solennità dell’Epifania

Cattedrale di San Pietro, 6 gennaio 2012


1. "I Gentili … sono chiamati in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del Vangelo". Cari fratelli e sorelle, questo è il grande evento che stiamo celebrando: la chiamata di tutte le genti a formare in Cristo un solo corpo, una sola Chiesa.
Saluto con particolare affetto e rispetto tutte le comunità nazionali presenti nella nostra città. La loro presenza rende ancor più visibile il mistero che oggi è rivelato. "Parliamo lingue diverse e abbiamo differenti abitudini di vita, differenti forme culturali, e tuttavia ci troviamo subito uniti insieme come una grande famiglia". La ragione è che "siamo tutti toccati dall’unico Signore Gesù Cristo" [Benedetto XVI,Discorso alla Curia Romana (22. 12. 2011), 1]. È che il Padre chiama tutti "a formare lo stesso corpo".
La chiamata dei Magi ed il loro incontro con Gesù sono l’anticipo di quanto sarebbe poi accaduto dopo la risurrezione di Gesù, colla predicazione del Vangelo. "Riconosciamo dunque, carissimi, nei Magi adoratori di Cristo le primizie della nostra vocazione e della nostra fede, e con l’animo ricolmo di gioia celebriamo gli inizi della nostra beata speranza" [S. Leone Magno, Sermone 13, 4. 1].
2. La narrazione evangelica non solo narra l’inizio della nostra – di noi, intendendo, gentili – salvezza, ma ci fa capire quale è il cammino che la persona umana compie per incontrare Gesù, il Verbo incarnato.
"Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo". Cari amici, l’inizio della fede consiste normalmente nel bisogno che l’uomo sente di verità, di luce, di risposte vere alle grandi domande della vita. I Magi erano astronomi, videro un fenomeno celeste straordinario. Non mettono a tacere la loro ragione; non censurano le loro domande. Da mero fatto celeste, osservabile da tutti, diventa per i Magi un "segno": qualcosa che rimanda ad un significato ulteriore. Il cammino che porta a Gesù inizia dal ridestarsi della nostra ragione, tesa a comprendere ciò che accade in noi e fuori di noi.
Ma in che modo il Padre mette in movimento ciascuno di noi? quale è la "stella" che ridesta la nostra ragione e quindi la nostra libertà ad iniziare il cammino della fede? Dio ci stimola e ci chiama, nascosto, per così dire, sotto il nostro desiderio di beatitudine, di felicità vera e piena. Dio è sempre presente in ciascuno di noi, altrimenti non potremmo metterci alla sua ricerca. Ma è presente in modo indiretto, nascosto sotto il nostro desiderio di beatitudine. Quando infatti desideriamo essere felici, di una felicità piena e duratura; quando ci rendiamo conto che ogni bene creato è incapace di rispondere a questa esigenza, che cosa stiamo cercando in realtà se non l’incontro con Gesù? Con Gesù che disse alla samaritana: "chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete" [Gv 4, 13-14].
Il desiderio di questa acqua è ciò che preannuncia la venuta del Signore e consente di riconoscerlo quando si rivela: "entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua Madre, e prostratisi lo adorarono".
"I vostri ardenti desideri" scrive S. Agostino "ci sembrano delle mani invisibili, con le quali bussate ad una porta invisibile, perché invisibilmente vi si apra e invisibilmente possiate entrare" [Esposizione sul Salmo 103, 1; NBA XXVII, 633].
3. Cari amici, alla luce dell’esperienza dei Magi possiamo renderci conto di quale sia l’insidia più subdola alla fede: ciò che rende non difficile, ma impossibile perfino iniziare il cammino verso l’incontro con Gesù. È la mutilazione della nostra umanità, che assume solitamente due attitudini.
La prima è di restringere l’uso della nostra ragione a ciò che è constatabile, misurabile, e verificabile. I Magi non si accontentarono di studiare un fenomeno celeste; la loro ragione penetrò più a fondo, e nel fenomeno videro un "segno". Solo una ragione che non censura il suo naturale desiderio di vedere Dio, è capace di una intelligenza della realtà oltre ciò che appare.
La seconda mutilazione della nostra umanità è ancora più grave. Consiste nel restringere la misura del nostro desiderio; nel continuare a cercare ostinatamente la propria beatitudine esclusivamente nei beni creati. Un grande diagnostico della nostra condizione ha descritto stupendamente questa mutilazione del nostro desiderio. "Verrà il tempo in cui l’uomo non scaglierà più il dardo del suo desiderio al di là dell’uomo; e la corda del suo arco avrà disimparato a vibrare" [F. Nietzsche, Così parlò Zaratustra,Proemio § 5Bompiani, Milano 2010, 235].
Concludo con l’invito che Agostino rivolge all’uomo: "si convertano, dunque, e ti cerchino, poiché tu non hai abbandonato la tua creatura … si convertano, ed ecco, sei lì, nel loro cuore: nel cuore di coloro che ti riconoscono e si gettano in te" [Confessioni V2. 2].
I Magi riconoscono ed adorano; hanno trovato la risposta al loro desiderio. In Gesù riconosciamo e adoriamo il Figlio di Dio fatto uomo: e questo è tutto.


S.E. Card.Carlo Caffarra







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