domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 6 aprile 2014

"IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA" (Resurrezione di Lazzaro) V^DOMENICA DI QUARESIMA, - ANNO A- LETTURE: Ez 37, 12-14; Sal 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45





Liturgia della Parola

 Domenica

6 APRILE 2014





V^DOMENICA DI QUARESIMA

Anno A




LETTURE:

 Ez 37, 12-14Sal 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45




Antifona d'Ingresso  Sal 42,1-2
Fammi giustizia, o Dio, 
e difendi la mia causa
contro gente senza pietà;
salvami dall'uomo ingiusto e malvagio,
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa.



PRIMA LETTURA Ez 37, 12-14
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.

Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

    C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




SALMO RESPONSORIALE

  Dal Salmo 129
Il Signore è bontà e misericordia.
  
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe
.
 

SECONDA LETTURA  Rm 8, 8-11
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. 
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

  
ACCLAMAZIONE AL VANGELO 



Cf Gv 8,12b
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io sono la risurrezione e la vita, 
dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno. 
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!   
   
Vangelo  Gv 11, 1-45 (forma breve: Gv 11,3-7.17.20)
Io sono la resurrezione e la vita.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 
] I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». 
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. ] Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». ]
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, 
[ si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. 
] 
   

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te,o Cristo




«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».


COMMENTO ALLA PAROLA


a cura di

Don LUCIO LUZZI

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06/04/2014

V domenica di
Quaresima

Anno A


Gesù disse a Marta:
"Io sono la risurrezione e la vita"

PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it 


La Liturgia di questa V domenica di Quaresima è orientata alla prospettiva della risurrezione e ci presenta Cristo vincitore della morte. L’Evangelista è ancora Giovanni che descrive le due sorelle, Marta e Maria, in angoscia per la malattia grave del fratello Lazzaro. Marta e Maria non fanno alcuna richiesta concreta; ma con grande umiltà e fiducia, pur essendo già il fratello gravissimo, espongono soltanto la dolorosa situazione. Ed ecco per l’ennesima volta l’atteggiamento del Cristo che non percorre la via della razionalità e della logica: <Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: "Andiamo di nuovo in Giudea!". Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro>.

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Betania era vicino a Gerusalemme circa quindici stadi; perciò molti Giudei erano venuti da Marta e da Maria per consolarle; data la relativa vicinanza. Erano inoltre venuti molti Giudei anche dalla stessa Gerusalemme dove la famiglia era ben conosciuta, essendo di notevole rango.
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Il lutto stretto durava sette giorni, dei quali i primi tre erano di pianto (nelle lunghe visite, il silenzio dei visitatori era interrotto da pianti e da lamenti lugubri) e gli altri quattro di lutto. Inoltre durante trenta giorni, quelli che partecipavano al lutto, non si tagliavano i capelli e non si lavavano le vesti. 

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Marta, con la praticità del suo carattere, accoglie Gesù così: 
“Signore, se tu eri qui, mio fratello non moriva...
ma anche adesso so che quanto
domanderai a Dio, Dio te la concederà...”


E con grande fede chiede ed otterrà il miracolo!

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Ed inizia uno stupendo dialogo tra Gesù e Marta!

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Sembra che il Cristo quasi si disinteressi della perdita dell’amico Lazzaro, ma prima deve persuadere Marta che Lui è risurrezione e vita.

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Al termine del colloquio, Marta farà la sua
mirabile professione di fede: 

“Si o Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo”

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Quando sopraggiunge anche la sorella  Maria, si getta ai piedi di Gesù con un gesto di umile devozione e piange. 

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A noi sembra che il miracolo della risurrezione di Lazzaro sia una logica conseguenza della grande amicizia, ma i prodigi compiuti dal Cristo, sono  tutti per evidenziare la sua Divinità.
Se riuscissimo ad avere questa sintonia, non esisterebbero dubbi, labili speranze; e invece siamo sempre noi che indichiamo a lui cosa deve fare, per la nostra tranquillità e pace.

Si avvicina la Pasqua!

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Proviamo insieme a rafforzare la nostra fede ripetendo: Signore, io ho piena fiducia in Te; sono sicurissimo
che fai tutto ed esclusivamente per il mio bene.   


Pensaci Tu a risolvere i miei problemi!


Come? In che modo?

Non sono io che debbo darti le indicazioni; so soltanto che mi ami di un amore infinito e tutto farai e disponi per il mio vero bene.

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G r a z i e! 
Con Te non temo alcun male! 


Don Lucio Luzzi

Don Lucio Luzzi



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Introduzione a cura di Don Lucio Luzzi
Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina










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