domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

sabato 1 novembre 2014

"RALLEGRATEVI ED ESULTATE PERCHE'GRANDE E' LA VOSTRA RICOMPENSA NEI CIELI" - SOLENNITA' DI OGNISSANTI - LETTURE: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a

Liturgia della Parola

Sabato 1 Novembre 2014




TUTTI I SANTI
SOLENNITA'


LETTURE:
  
Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a
  
Antifona d'ingresso   
Rallegriamoci tutti nel Signore
in questa solennità di tutti i Santi:
con noi gioiscano gli angeli
e lodano il Figlio di Dio.
 





COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, che doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare in un'unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi, concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, l'abbondanza della tua misericordia.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

 Ap 7,2-4.9-14
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.
 

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».
E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE
  
Salmo 23



Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.



SECONDA LETTURA   1 Gv 3,1-3
Vedremo Dio così come egli è.
 

Dalla lettera prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Mt 11,28

Alleluia, alleluia.
Venite a me, 
voi tutti che siete affaticati e oppressi,
e io vi darò ristoro.

Alleluia. 





PROCLAMAZIONE DEL VANGELO









  
VANGELO  
Mt 5,1-12a
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli
»



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO






01/11/2014

SOLENNITA' DI OGNISSANTI

Anno A

Rallegratevi ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli

La Chiesa, davvero madre e maestra, che opera in ogni modo per spingere i suoi figli alla santità, ci viene incontro presentandoci oggi la grande schiera dei santi comuni. 


Potremmo dire che i santi di cui si fa oggi memoria sono la moltitudine di coloro che, come il pubblicano, hanno ammesso il loro peccato, hanno rinunciato ad accampare scuse e privilegi e si sono affidati alla misericordia di Dio (Lc 18,10-14). Non sono degli eroi, quasi dei superman della vita spirituale, da ammirare ma impossibili da imitare. Essi sono uomini e donne comuni, una moltitudine composta di discepoli di ogni tempo che hanno cercato di ascoltare il Vangelo e composta anche di persone non credenti ma di buona volontà che si sono impegnate a vivere non solo per se stesse.

L'Apocalisse, che ascoltiamo nella prima lettura, schiude a Giovanni un incredibile scenario: "Apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani" (7,9). 


Nessuno, a qualunque popolo e cultura appartenga, è escluso, purché lo voglia, dal partecipare alla vita dei santi. Quella moltitudine è composta da tutti i "figli di Dio": è la famiglia dei santi. Essi non sono gli uomini "importanti" e valorosi, ma i chiamati da Dio a far parte del suo popolo: "Siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!" (l Cor 6,11). Si tratta di un popolo di deboli, di malati, di bisognosi; di gente che sta davanti a Dio non in piedi ma in ginocchio; non a fronte alta ma con il capo inchinato; non con atteggiamenti di rivendicazione, ma con le mani stese per mendicare aiuto.


Si è santi, pertanto, non dopo la morte, ma già da ora, da quando cioè entriamo a far parte della familia Dei, da quando siamo "separati" (questo vuoi dire "santo") dal destino triste di questo mondo. Giovanni, nella sua prima lettera, lo dice con chiarezza: "Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!...Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato" (1 Gv 3,1.2). 


La santità è (deve essere) l'impegno decisivo della vita di ogni credente; l'orizzonte nel quale iscrivere i pensieri, le azioni, le scelte, i progetti sia personali che collettivi. La santità non è un fatto intimistico avulso dalla concretezza della vicenda umana, così come non è una parentesi della propria vita la figliolanza di Dio e l'appartenenza alla sua famiglia.

Si tratta in verità di una dimensione che rivoluziona la vita degli uomini. In termini evangelici la santità è, descritta dalle beatitudini (Mt 5,1-12), da qualcuno definite acutamente "la carta costituzionale" dell'uomo del Duemila. Esse possono aiutare gli uomini a uscire dalla condizione triste in cui si trovano. 


La concezione della felicità evangelica, rovesciata rispetto a quella della cultura dominante, è in realtà un'indicazione preziosa. È vero che possiamo chiederci: Come si può essere felici quando si è poveri, afflitti, miti, misericordiosi? Eppure, se guardiamo più attentamente le cause dell'amarezza della vita, le scorgiamo nell'insaziabilità, nell'arroganza, nella prevaricazione, nell'indifferenza degli uomini. 

La via della santità non è, allora, una ?via straordinaria; è piuttosto il cammino quotidiano di uomini e donne che cercano di vivere alla luce del Vangelo.




Mons.Vincenzo Paglia



VIDEO CORRELATO

A CURA DI 

"Gesu'di Nazareth" Blog

"LE BEATITUDINI"






Nessun commento:

Posta un commento