venerdì 14 aprile 2017
OMELIA 1998,VENERDI'SANTO Card.Giacomo Biffi
La croce è il tesoro che racchiude ogni nostro bene. Con la croce siamo stati segnati nel battesimo, siamo divenuti proprietà di Cristo e siamo stati messi al sicuro dalle insidie del demonio. Gli atti sacramentali che ci hanno fatto crescere nella grazia; le preghiere di implorazione, di ringraziamento, di domanda che si elevano dal singolo e dalla comunità cristiana; ogni benedizione che è scesa su di noi per incoraggiarci nel bene: tutto nella vita cristiana è come autenticato da questo marchio quasi a ricordarci che ogni luce, ogni forza spirituale, ogni ragione di speranza viene di qui, da questo patibolo degli schiavi che è divenuto la sorgente della rinnovazione del mondo.
La «via della croce» è stata scelta dal Padre come percorso del suo Figlio fatto uomo verso il trionfo della risurrezione e del Regno. Perciò la «via della croce», secondo lo stesso sapiente e misterioso disegno, è l’itinerario che è stato tracciato anche a noi, che vogliamo essere discepoli di Gesù, per arrivare alla gioia e alla vita eterna.
Viene per tutti, presto o tardi, l’ora della tribolazione e dell’angoscia. Quella, a preferenza delle altre, è l’ora in cui bisogna saper guardare alla croce. È l’ora in cui bisogna dire: se su di te ha sofferto l’incolpevole Figlio di Dio, è giusto che mi adatti a soffrire anch’io che non sono senza debiti con la divina giustizia.
Ciascuno di noi deve far sua oggi la parola di san Paolo: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6,14). (...)
Il pensiero di tanti che, anche fra noi, non conoscono ancora il mistero e la grazia di questo segno – non conoscono cioè il grande e unico avvenimento di salvezza, che è il cuore della storia del mondo – ci preoccupa, ci rattrista e al tempo stesso ci sprona a farci in maniera più convinta ed efficace evangelizzatori della croce di Cristo.
Anche a nome loro – in attesa del giorno in cui potremo tutti unirci insieme – cantiamo questa sera con voce commossa e vibrante di fede il nostro saluto adorante: «Ecco il legno della croce, al quale fu appeso Cristo, Salvatore del mondo».
Card.Giacomo Biffi
(Venerdì santo 1998)
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