domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 16 settembre 2018

"MA VOI,CHI DITE CHE IO SIA?"XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno B LETTURE: Is 50,5-9a; Sal 114; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35

Liturgia di
Domenica 16 
SETTEMBRE 2018


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XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 
Anno B 

  

 LETTURE:

  Is 50,5-9a; Sal 114; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35

ANTIFONA D'INGRESSO


Cf Sir 36,15-16
Da', o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele.




GLORIA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.



COLLETTA



O Dio, che hai creato e governi l'universo, fa' che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio
Per il nostro Signore Gesù Cristotuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


 LITURGIA DELLA PAROLA

 
 




PRIMA LETTURA
Is 50, 5-9aHo presentato il mio dorso ai flagellatori. 

Dal libro del profeta Isaia

Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. 

Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?  .

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


 SALMO RESPONSORIALE

Sal 114


RIT:
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.


Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore». 


Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato. 


Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.


SECONDA LETTURA



Gc 2, 14-18

La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprov­visti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
( Gal 6,14 )

Alleluia, alleluia.


Quanto a me non ci sia altro vanto 
che nella croce del Signore,
per mezzo del
la quale il mondo 
per me è stato crocifisso,
come io per
 il mondo.

Alleluia.



PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


Dal VANGELO secondo MARCO




Mc 8, 27-35

Tu sei il Cristo...  Il Figlio dell'uomo dove molto soffrire.


Dal vangelo secondo Marco

Iquel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. 
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». 

 


C: Parola del Signore
A: Lode a Te o Cristo 


«Ma voi, chi dite che io sia?»

PENSIERO DELLA DOMENICA
a cura di DON LUCIO LUZZI




GESU’ AI DISCEPOLI: “ MA VOI CHI DITE CHE IO SIA?”


Gesù sale al nord lungo il Giordano, per una quarantina di chilometri, fino alle falde dell’Ermon, dove è la sorgente orientale del fiume.
 Là, qualche chilometro fuori dall’estremo limite nord della Palestina, in Siria, si trova l’attuale Baniyas.

 Tale piccolo centro, donato ad Augusto da Erode il grande, fu poi ricostruito dal tetrarca Filippo, che diede alla nuova città il nome di Cesarea in onore di Augusto.
 Per distinguerlo però dalla attuale Cesarea di Palestina, questa città fu detta Cesarea di Filippo.
La località, per abbondanza di acqua è lussureggiante di vegetazione.

 La popolazione era in maggioranza pagana e di cultura romana.
 Gesù ha portato gli apostoli in un luogo ideale per un po’ di riposo. Cammin facendo interrogava i suoi discepoli dicendo:
chi dice la gente che io sia?”.
 Ed essi gli risposero: “ Giovanni il Battista, altri Elia ed altri uno dei profeti.
Ma egli replicò: Ma voi chi dite che io sia?.
 Pietro gli rispose: “ Tu sei il Cristo”…e impose loro di non dirlo a nessuno”.

 Quanto è bella questa figura di Pietro dal carattere un po’ impulsivo, poco riflessivo, ma sempre generosissimo, spontaneo e sicuro nelle sue espressioni.
 E ancora una volta Gesù “ impose loro di non dire ad alcuno tale cosa di Lui”.

 Lo fa per non sovraccaricare gli animi con intempestivi e soprattutto errati entusiasmi di gloria terrena e per non spingere gli avversari a far precipitare gli eventi.
E dà agli apostoli il preannunzio esplicito della sua passione.
 Gesù aveva già altre volte preannunziato in modo oscuro la sua morte, similmente, in modo alquanto oscuro ed implicito aveva preannunziato la sua passione.
 Ora però, per la prima volta, ne parla chiaramente ed apertamente.
 Sono gli anziani, i sommi sacerdoti e gli scribi che non lo accettano come Dio e lo condannano.
 Ritorna in scena Pietro che sconcertato cerca subito delle soluzioni alternative favorevoli.

 Ma Gesù non accetta compromessi e lo apostrofa “ lungi da me satana”.
 Ha ben chiara la sua missione e sa che l’unica via è quella della croce, senza deviazioni o percorsi alternativi.
 E quanto dice a Pietro vale per tutti: “..se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segue…”.
 Inutile continuare a proporre al Cristo, come praticamente facciamo noi nella nostra vita quotidiana, di farci stare bene, senza problemi, di godere

 Perchè il Cristo, anche con noi, è così drastico?
 Perché sa benissimo che la vera felicità non può essere quella terrena, effimera ed illusoria, ma la vera felicità, è quella eterna.
 Signore mio, quanto anche io mi ostino a trovare uno spazio di godimento nel mio cammino terreno!

A volte, di fronte a problemi e guai di ogni genere, mi sono quasi ribellato contro di Te, perché sei sordo alle mia richieste.


Dammi la forza di dirti sempre grazie in ogni evenienza anche negativa, perché è proprio nel momento del dolore che Tu mi dai prova del tuo amore verso di me.
 Perché ostinatamente mi vuoi un giorno a far parte della felicità senza fine
DON LUCIO LUZZI

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