domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

sabato 22 settembre 2018

«Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti»XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno B LETTURE: Sap 2,12.17-20; Sal 53, Gc 3,16-4,3, Mc 9,30-37

Liturgia di
Domenica 23 
SETTEMBRE 2018



XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 
Anno B 

  

 LETTURE:

  Sap 2,12.17-20; Sal 53, Gc 3,16-4,3, Mc 9,30-37

ANTIFONA D'INGRESSO


«Io sono la salvezza del popolo»,
dice il Signore,
«in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,
e sarò il loro Signore per sempre».




GLORIA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.



COLLETTA



O Dio, che nell'amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa' che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. 
Per il nostro Signore Gesù Cristotuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


 LITURGIA DELLA PAROLA

 
 




PRIMA LETTURA
 Sap 2, 12.17-20Condanniamo il giusto a una morte infamante. 
Dal libro della Sapienza
[Dissero gli empi:] 
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo 
e si oppone alle nostre azioni;
ci rim
provera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le tra
sgressioni contro l'educazione ricevuta. 
Vediamo se le sue parole sono vere, 
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. 
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto 
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per co
noscere la sua mitezza 
e saggiare il suo spirito di sopportazione. 
Condanniamolo a una morte infamante, 
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


 SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 53
Il Signore sostiene la mia vita.
Dio, per il tuo nome salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio alle parole della mia bocca. 
Poiché stranieri contro di me sono insorti
e prepotenti insidiano la mia vita;
non pongono Dio davanti ai loro occhi.
Ecco, Dio è il mio aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
Ti offrirò un sacrificio spontaneo,
loderò il tuo nome, Signore, perché è buono.

SECONDA LETTURA



 Gc 3,16-4,3
Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Fratelli miei, dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall'alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Cfr 2Ts 2,14 )

Alleluia, alleluia.


Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, 
per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo

Alleluia.



PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


Dal VANGELO secondo MARCO



Mc 9, 30-37
Il Figlio dell'uomo viene consegnato... Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti. 

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnào. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Sedutosi, chiamò Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». 

 


C: Parola del Signore
A: Lode a Te o Cristo 


«Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti»

PENSIERO DELLA DOMENICA
a cura di DON LUCIO LUZZI




“ Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti”.

Partiti dalla zona del Tabor, Gesù e gli apostoli si avviarono verso Cafarnao, ma invece di andarvi direttamente e per la strada principale, si attardarono nella campagna e nei sentieri meno battuti.

 Per restare nascosti.
 Avvicinandosi il grande momento della sua vita terrena, Gesù intensifica la istruzione dei discepoli, basando i suoi ammaestramenti, in particolare, sulla sua morte redentrice.

 “.. e diceva loro: il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà. Essi però non compresero queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni”.

 Persiste la mancanza di comprensione degli apostoli su tale difficile argomento; le parole di Gesù ripugnano troppo alle aspettative giudaiche di gloria terrena del Messia, cui gli apostoli erano ancora legati e alle tendenze egoistiche della natura umana.

 Quando arrivarono a Cafarnao andarono a risposarsi nella abituale dimora di Gesù, probabilmente quella di Pietro.
 “..e quando furono in casa, chiese loro: di che cosa stavate discutendo lungo la strada? Ed essi tacevano. Per via infatti avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande”.


 Allora gli apostoli sedettero a terra ai piedi di Gesù.
 E Gesù disse loro:” Se uni vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti.
E preso un bambino lo pose in mezzo e abbracciando lo disse loro: Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me: chi accoglie me non accoglie me. Ma colui che mi ha mandato”.


 Stupenda lezione del Messia per i suoi amici!
 E con questo amore e pazienza il Maestro catechizza gli apostoli.
 E’ la stessa pazienza che usa quotidianamente con ciascuno di noi.


 Quanto siamo simili agli apostoli!
Al primo posto mettiamo sempre i nostri interessi materiali e la illusoria ricerca di benessere e felicità.
Non vogliamo sentire parlare di sofferenza e continuiamo, nel nostro rapporto con Cristo, a chiedergli di stare materialmente bene.


 E poi la lezione stupenda sulla grandezza dell’umiltà!
Purtroppo noi dobbiamo fare i conti con il nostro orgoglio, con il farci riconosce con ogni mezzo, i nostri meriti, a volte anche presunti.
 E paragoniamo l’umiltà come sinonimo di debolezza, viltà, mentre viene chiamata ed è essenzialmente la virtù dei forti

.
 Signore mio, dammi la forza di accettare serenamente le croci che la vita mi riserva !

Che io sappia frenare il mio desiderio intimo di eccellere, di essere tra i primi, di avere qualche riconoscimento; dammi la convinzione che se vado dietro a queste aspirazioni terrene, avrò soltanto delusioni senza nessuna caparra per le vita eterna.

DON LUCIO LUZZI

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