LETTURE:
Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40
Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40
PRIMA LETTURA Prima Lettura Ml 3,1-4
Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate.
Dal libro del profeta Malachìa
Dal libro del profeta Malachìa
Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Dal Salmo 23
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
SECONDA LETTURA
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
Dalla lettera agli Ebrei
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Vangelo Lc 2,22-40 (forma breve: Lc 2,22-32)
I miei occhi hanno visto la sua salvezza.
Dal Vangelo secondo Luca
Dal Vangelo secondo Luca
[ Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele». ]
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele». ]
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
C: Parola del Signore.
«Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
COMMENTO ALLA PAROLA
a cura di Don Lucio Luzzi
02/02/2014
Presentazione
del Signore
Anno A
"Anche a te una spada
trafiggerà l'anima"
PENSIERO DELLA DOMENICA
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donlucioluzzi@virgilio.it
La profezia di Malachia 3,1-3: “Ecco entrare nel suo Tempio il Signore... e purificherà i figli di Levi”. Si rimane stupiti quando Luca, parlando materialmente di Maria e Giuseppe, dice: “Quando venne il tempo della loro purificazione...”. È logico che si pensi alla “purificazione di Maria”, ma quel “loro” fa pensare che Luca guarda oltre e vi vede realizzata la profezia di Malachia dove si parla della “purificazione dei figli di Levi”. Dopo il racconto della nascita (2,1-20) eccoci immersi nella vita normale di Israele. Maria e Giuseppe, dopo aver ubbidito al decreto dell’Imperatore (2,1-6) sono ora in atteggiamento di ubbidienza a Dio. Si costata quanto sia vero quello che dice Paolo: “Quando giunse la pienezza del tempo Dio mandò suo figlio nato da donna, nato sotto la legge”.
La tutta santa non vuole apparire diversa dalle altre donne, come Gesù, quando si presenterà mescolato ai peccatori per farsi battezzare, non vuole apparire diverso dagli altri, forse perché sa che deve assumere il peccato di molti.Simeone viveva nella ansiosa attesa guidato dallo Spirito come gli antichi profeti. Ora, lo Spirito gli fece sapere che non sarebbe morto prima di vedere il Cristo, il Messia.
Simeone li benedisse e rivolto a Maria disse: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come segno di contraddizione; e anche a te una spada trafiggerà l’anima perché siano svelati i pensieri di molti cuori”.
Sono altre parole che Maria deve conservare e confrontare perché solo a poco a poco riuscirà a capirne il senso.
Certamente però ha capito che sarà coinvolta nel destino di suo Figlio. Ed è questo che certamente accetta quando, entrata nel Tempio, offre il suo Figlio al Signore.
Questo dice che la Maternità di Maria ha uno scopo storico - salvifico e che tutta la vita del Figlio la coinvolgerà. Certamente, in quel momento, non poteva capire tutto, ma a poco a poco riuscirà a penetrarne sempre di più il senso vivendo in ascolto del Figlio.
La stessa spada che uccide il Figlio trapasserà l’anima di Maria. Non si tratta di due episodi, di due protagonisti, ma di una stessa passione sopportata allo stesso tempo dalla Madre e dal Figlio. Non si parla prima di Maria e poi del Figlio.
Le parole del testo si intrecciano e i due sono messi sullo stesso piano. Maria si trova associata intimamente al destino e alla morte di Gesù e non solo per il dolore che ha provato ai piedi della croce, ma per il posto che essa occupa nell’economia della salvezza.
Il racconto della presentazione si chiude con un senso di gioia, che sempre si alterna alla sofferenza. È parallelo alla prima parte del racconto dell’anziano Simeone. Qui la novità è che si tratta di una donna: la profetessa Anna.
Il titolo di profetessa dice che, come Simeone, è sotto l’agire dello Spirito e, come lui, giunge allo stesso tempo all’entrata del Tempio e come lui celebra Dio e si mise a parlare del bambino a tutti coloro che aspettano la “Liberazione”, cioè la salvezza di Israele.
È il positivo che si sovrappone alla tristezza che ha lasciata la seconda parte delle parole di Simeone. Sembra che dica: l’ultima parola della storia è sempre quella di Dio ed è gioia e salvezza.
Alla Dolorosa succede la Donna gloriosa che partecipa alla gloria del Figlio.
Maria che cosa hai fatto quando hai offerto tuo Figlio al Padre, dopo aver sentito parlare di spada e di segno di contraddizione? Credo che ti sei unita al destino del Figlio e ti sei offerta con Lui. Lo dimostra il fatto che sei stata coinvolta nel suo destino fino al Calvario.
Confronto la mia vita con la tua e so che per essere cristiano debbo imitare Gesù in tutto, cioè debbo anch’io essere totalmente coinvolto nel suo destino. Non è facile, mamma.
Ma se tu chiedi per me la forza dello Spirito Santo qualcosa riuscirò a fare e la mia testimonianza sarà sempre più autentica.
Simeone li benedisse e rivolto a Maria disse: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come segno di contraddizione; e anche a te una spada trafiggerà l’anima perché siano svelati i pensieri di molti cuori”.
Sono altre parole che Maria deve conservare e confrontare perché solo a poco a poco riuscirà a capirne il senso.
Certamente però ha capito che sarà coinvolta nel destino di suo Figlio. Ed è questo che certamente accetta quando, entrata nel Tempio, offre il suo Figlio al Signore.
Questo dice che la Maternità di Maria ha uno scopo storico - salvifico e che tutta la vita del Figlio la coinvolgerà. Certamente, in quel momento, non poteva capire tutto, ma a poco a poco riuscirà a penetrarne sempre di più il senso vivendo in ascolto del Figlio.
La stessa spada che uccide il Figlio trapasserà l’anima di Maria. Non si tratta di due episodi, di due protagonisti, ma di una stessa passione sopportata allo stesso tempo dalla Madre e dal Figlio. Non si parla prima di Maria e poi del Figlio.
Le parole del testo si intrecciano e i due sono messi sullo stesso piano. Maria si trova associata intimamente al destino e alla morte di Gesù e non solo per il dolore che ha provato ai piedi della croce, ma per il posto che essa occupa nell’economia della salvezza.
Il racconto della presentazione si chiude con un senso di gioia, che sempre si alterna alla sofferenza. È parallelo alla prima parte del racconto dell’anziano Simeone. Qui la novità è che si tratta di una donna: la profetessa Anna.
Il titolo di profetessa dice che, come Simeone, è sotto l’agire dello Spirito e, come lui, giunge allo stesso tempo all’entrata del Tempio e come lui celebra Dio e si mise a parlare del bambino a tutti coloro che aspettano la “Liberazione”, cioè la salvezza di Israele.
È il positivo che si sovrappone alla tristezza che ha lasciata la seconda parte delle parole di Simeone. Sembra che dica: l’ultima parola della storia è sempre quella di Dio ed è gioia e salvezza.
Alla Dolorosa succede la Donna gloriosa che partecipa alla gloria del Figlio.
Maria che cosa hai fatto quando hai offerto tuo Figlio al Padre, dopo aver sentito parlare di spada e di segno di contraddizione? Credo che ti sei unita al destino del Figlio e ti sei offerta con Lui. Lo dimostra il fatto che sei stata coinvolta nel suo destino fino al Calvario.
Confronto la mia vita con la tua e so che per essere cristiano debbo imitare Gesù in tutto, cioè debbo anch’io essere totalmente coinvolto nel suo destino. Non è facile, mamma.
Ma se tu chiedi per me la forza dello Spirito Santo qualcosa riuscirò a fare e la mia testimonianza sarà sempre più autentica.
Aiutami, Maria, mamma mia. Amen!Don Lucio Luzzi
donlucioluzzi@virgilio.it
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"Dell'aurora Tu sorgi più bella"
Introduzione al canto a cura di Don Lucio Luzzi / donlucioluzzi@virgilio.it
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