domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

giovedì 28 febbraio 2013

CONOSCERE MEGLIO GESU':La pesca ai tempi di Gesu'


La pesca ai tempi di Gesù


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Nel lago di Genezaret

Gli ebrei non furono mai un popolo di navigatori, nonostante vedessero il mare a poche decine di chilometri di distanza, da qualsiasi posto della loro terra ...
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Si fermarono alla pesca, limitandola quasi del tutto al lago di Genezaret, attestandosi ad alcuni piccoli scali, situati sulle rive occidentali del lago: Cafarnao, Magdala, Trachea, Tiberine, e, a nord est, Bethsaida. Le rive orientali, scoscese e disabitate, non fornivano né scali, né porti, o punti di vendita.

Col tempo, questa povera gente riuscì ad unirsi in piccole cooperative, che permettevano di guardare con più fiducia il domani e assicurarsi una difesa contro concorrenti e gente male intenzionata. Una di queste cooperative la troviamo sul Vangelo e operava a Cafarnao, con soci, come i due futuri apostoli, Pietro e Andrea, che erano oriundi di Bethsaida. Ne era capo un certo Zabadjah, marito di Maria Salone e padre di altri due apostoli, Giovanni e Giacomo.

 Poco alla volta, impararono ad usare non solo lenze, ami metallici, e reti comuni, ma anche quelle a strascico, a sciabica, con le quali rastrellavano i fondali del lago, raggiungevano profondità più ricche di pesci. Loro, i pescatori, se ne stavano sulla barca. semi nudi (quando la stagione lo permetteva) intenti a scrutare i movimenti dei pesci e tener d'occhio il cielo. Sapevano, in verità, che il loro lago, sprofondato ad opera di chissà quali vulcani preistorici, ad oltre 200 metri sotto l/m, appariva al loro sguardo come una enorme voragine, su cui svettavano da lontano le cime innevate del monte Ermon, o Antilibano, a oltre 2..000 s/m. 

Per cui sapevano che , a causa di bruschi sbalzi di pressione atmosferica, si potevano scatenare tempeste e nubifragi, capaci di rendere un inferno quella immensa distesa di acque. Le due tempeste raccontate dal Vangelo mostrano i nostri pescatori incapaci di fronteggiare la situazione, nonostante ce l'avessero messa tutta. Un bel problema era rappresentato, per i pescatori ebrei, dall'impegno di selezionare attentamente il pesce considerato "impuro": anguille, lamprede, siluri, e poi (se pesce di mare),murene, squali, razze ecc. In ogni caso, il consumatore non poteva attendersi mai pesce catturato di sabato, o di giorno festivo. 

Fortunatamente, il mestiere del pescatore non era compreso fra quelli disprezzati, come il pastore, l'allenatore di asini e tanti altri, dei quali finiremo di occuparci. Interessante anche la cura per conservare commestibile il pesce del Genezaret, venduto a Gerusalemme, dopo un viaggio di 4/5 giorni. Sappiamo, per la verità, che nella capitale c'era la cosiddetta "Porta del pesce", dalla quale si guardava bene il pio ebreo, perché i venditori erano Fenici, quindi pagani, quindi impuri. Anche il pescatore Giovanni, futuro evangelista, aveva in città una casa ed era ben "noto" in quella del sommo pontefice: non certo per altri titoli diversi da quello di commerciante di pesce.

Gesù trascorse tutta la sua vita pubblica fra questa povera gente...

                                              Don Lucio Luzzi

VIDEO CORRELATO
"Non temere piccolo gregge" 

PREGHIERA DAVANTI AL CROCIFISSO


Preghiera davanti al Crocifisso - di San Francesco



« O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.

Dammi una fede retta, speranza certa,
carità perfetta e umiltà profonda.

Dammi, Signore, senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà.

Amen. » 

CONOSCERE MEGLIO GESU': LA SUA PATRIA : LA GALILEA

La Galilea
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... la patria di Gesù

La giudaizzazione coacta delle popolazioni della Galilea, non ebbe alcun effetto serio, come era da prevedere.
Sicché quando il triunviro romano  Pompeo, nel 63 riordinò la zona con criteri non confessionali, lasciò al sommo sacerdote Ircano II solo i territori occupati da gente che vedeva il suo punto di riferimento etnico- religioso nella città di Gerusalemme e nel culto del suo tempio. Punto e basta.
Stando così le cose, è difficile sottoscrivere l'opinione di qualche studioso che ritiene la Galilea, al tempo di Gesù, «una regione di stampo giudaico» (TEISSEN - A. MERI, o.c. 213).


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Una cartina inerente la Galilea

Abbiamo frequenti accenni, nel vangelo di Giovanni all'antagonismo, o meglio al disprezzo, da parte dei giudei nei confronti dei Galilei, per quanto era evidente la differenza fra i due gruppi ebraici. «Forse che il Cristo viene dalla Galilea?». E a Nicodemo, che pone obiezione a che venga condannato Gesù«Prima che lo si ascolti, in modo che si sappia cosa fa», rispondono sdegnati:«Sei anche tu della Galilea? Studia a fondo e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea!» (Gv 7,41-49).


I dati rabbinici assai posteriori a quest'epoca, parlando di Galilea e dei suoi abitanti, non mancano mai di segnalare differenze di costumi, di cultura, perfino di pronunzia, nei confronti dei giudei autentici. Si divertivano perfino ad ironizzare sul linguaggio provinciale dei Galilei.

In qualche caso il confronto stabilito dai signori della Legge andava anche a scapito della loro gente, come in quello riguardante la continenza prematrimoniale che, a sentir loro, in Giudea non funzionava bene, al contrario di quello che accadeva in Galilea. Ma lo ammettevano proprio per evidenziare una maggiore sensibilità morale presente in quella zona tanto svalutata? Lo studioso è libero di metterlo in dubbio.

Così è possibile dare un senso esatto ad una invettiva attribuita dal Talmud a R. Johanan ben Zakkai, il quale malediceva la Galilea in questi termini: «Galilea, Galilea, tu odi la Torah!». Il che equivaleva a tacciarla di empietà imperdonabile.


In conclusione, quando parliamo di Gesù ebreo, Gesù ebreo della Galilea e altro del genere non conviene calcarlo come un certo piglio di rivalsa, di rivendicazione. La maggior parte delle rivendicazioni sono rivelazione di debolezza. Nel nostro caso comportano un richiamo ad un concetto esasperato di razza che non potrà mai conciliarsi con il messaggio di fratellanza universale proposto dal Vangelo.

Dopo tutto, la vera storia non ha mai guadagnato nulla, quando si è affidata a preconcetti, o pre compressioni ideologiche, sia di stampo religioso, moralistico, o etnologico
.

Don Lucio Luzzi


 VIDEO CORRELATO
" Ha sete di Te Signore l'anima mia " 
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mercoledì 27 febbraio 2013

RESTA CON NOI,SIGNORE

RESTA CON NOI


Signore, quanto è difficile stare qui;
stare dentro, stare a casa,
importunati dalla gente.

Signore, vorrei scappare...

Signore, come è difficile dover tacere,
sopportare, ingoiare e non gridare.
Signore, vorrei scappare...

Signore, come è bello esser soli,
bellissimi e coccolati come dentro la tv.
Signore, non mi disturbare...

Ma tu, Signore,
sei qui, sei con noi,
sei a casa tra la tua gente.

Signore, non scappare.


S. Lawrence

martedì 26 febbraio 2013

IL MONDO ATTENDE CRISTO

"Andate.." il mondo attende Cristo


Signore Gesù!
Eccoci pronti a partire
per annunciare ancora una volta
il Tuo vangelo al mondo,
nel quale la tua arcana,
ma amorosa provvidenza
ci ha posti a vivere!
Signore,
prega, come hai promesso,
il Padre,
affinchè per mezzo tuo
ci mandi lo Spirito Santo,
lo Spirito di verità e fortezza,
lo Spirito di consolazione,
che renda aperta, buona ed efficace,
la nostra testimonianza.
Sii con noi Signore,
per renderci tutti uno in te e idonei,
per tua virtù, a trasmettere al mondo
la tua pace e la tua salvezza.
Amen.

Paolo VI

domenica 24 febbraio 2013

"MENTRE GESU'PREGAVA,IL SUO VOLTO CAMBIO' D'ASPETTO" II^DOMENICA DI QUARESIMA Anno C LETTURE: Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28b-36





Liturgia di


Domenica 24 Febbraio 2013





II^ DOMENICA DI QUARESIMA
Anno C  


  
LETTURE: 

Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17-4,1; 
Lc 9,28b-36

Antifona d'ingresso (Sal 26, 8-9)
Di te dice il mio cuore: 
«Cercate il suo volto».
Il tuo volto io cerco, o Signore.
Non nascondermi il tuo volto.





COLLETTA
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito perché possiamo godere la visione della tua gloria. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA
Gen 15,5-12.17-18
Dio stipula l'alleanza con Abramo fedele.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono.
Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d’Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale  Sal 26

Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.



SECONDA LETTURA  Fil 3,17-4,1
Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  

ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
(Mc 9,7)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio l'amato: ascoltatelo».

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
 






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





 DAL VANGELO secondo LUCA
Mentre Gesù pregava, il suo volto cambio d'aspetto.
In quel tempo,
 Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
  
 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi


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24/02/2013

II domenica
di Quaresima


Anno C


"Mentre pregava, il suo
volto cambiò d'aspetto"


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO



donlucioluzzi@virgilio.it 




Il tempo di Quaresima deve essere per ciascun cristiano, un cammino di fede. E’ indispensabile, per dare concretezza e produttività ai nostri tiepidi propositi. E LA FEDE VIENE SEMPRE PREMIATA! In questa II domenica di Quaresima la Liturgia della Parola ci presenta la figura di Abramo che, con la sua piena adesione di fede al Signore, otterrà grandi benefici da Dio, per lui e per la sua discendenza. Di fronte a questi personaggi, colossi della fede, noi, con la nostra tiepidezza, non abbiamo il coraggio di imitarli, mentre raffrontandoci con gli apostoli ci sentiamo, in certi aspetti, simili a loro e ci incuriosisce vedere e seguire il loro percorso. Gesù aveva già più volte parlato ai suoi amici, di passione, crocefissione, morte e questi presagi rendevano tristi e sfiduciati gli apostoli. Allora Gesù “... prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare…”.
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Probabilmente si tratta del Tabor, oggi Gebel Et - Tor. Che può definirsi alto, perché si eleva isolato e a forma conica sulla pianura di Esdralon, dominando tutto il paesaggio; la sua altezza sul mare è di circa m. 500.
Perché li ha portati sul Tabor?
Per pregare!


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Ogni azione o atto importante sono sempre preceduti dalla preghiera. Questo è il comportamento usuale del Cristo.

E perché la preghiera sia valida e produttiva, si isola dai rumori del mondo e questa volta sceglie una altura solitaria, che elevandosi su un immenso panorama suggeriva nel modo più efficace il distacco dalla terra e l’elevazione al cielo.

La preghiera si protrasse tutta la notte. Pietro e gli altri “...erano appesantiti dal sonno...”, tuttavia restarono svegli “...e mentre Gesù pregava il suo volto cambiò di aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante...”.
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A questa parziale stupenda visione di paradiso il nostro amico Pietro, sempre generoso e impulsivo, disse: “...Maestro è bello... per noi  stare qui…”.
Ma riesce soltanto a sentire la voce di Dio che esce dalla nube 
“Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo...”


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Il godimento paradisiaco dura pochi istanti; poi ridiscendono dal monte insieme a Gesù, perché adesso c’è da percorrere la via della croce.
Questa liturgia quaresimale è ricchissima
di insegnamenti per me e per te!


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La fede indomita di Abramo, le titubanze e paure degli apostoli. La premura e benevolenza del Messia.

Alla base di tutto però c’è  il cammino tracciato dal Cristo, fatto di sofferenze, amarezze, delusioni, croci, tribolazioni. Soltanto così si arriva alla meta luminosa.

Non illudiamoci è anche il nostro percorso! Ma quanto è indispensabile, nel buio della nostra vita quotidiana, quella luce della fede che ricevemmo il giorno del Battesimo. Anche se flebile, riuscirà ad illuminare i nostri passi sulla via della salvezza. Le premure che Gesù ebbe per i suoi amici, sono garantite anche per me, per te.
E ci ripete ancora una volta: 
”…beati voi, che pur non vedendo con i vostri occhi,
credete sulla mia parola; grande sarà la
vostra ricompensa nei cieli"

Signore stammi vicino; io non riesco ad avere la fede indomita di Abramo. Mi sento simile agli apostoli, nelle loro titubanze, incertezze, paure.
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Aiutami a ripetere: 
Non ti vedo, ma credo sulla tua parola!
Don Lucio Luzzi




CREDO 



Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;


di là verrà a giudicare i vivi e i morti.


Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.









LITURGIA EUCARISTICA





Sulle Offerte

Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali.Per Cristo nostro Signore.

Prefazio 
La trasfigurazione annunzio della beata passione. 

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, dopo aver dato ai discepoli
l’annunzio della sua morte,
sul santo monte manifestò la sua gloria
e chiamando a testimoni la legge e i profeti
indicò agli apostoli che solo attraverso la passione
possiamo giungere al trionfo della risurrezione.
E noi, uniti agli angeli del cielo,
acclamiamo senza fine la tua santità,
cantando l’inno di lode: 

Santo, Santo, Santo il Signore ...










Antifona alla Comunione (Mt 17,5)

«Questo è il mio Figlio prediletto 
nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».



DOPO LA COMUNIONE

Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri ti rendiamo fervide grazie, Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. 
Per Cristo nostro Signore.


VIDEO CORRELATI:


Vie dello SpiritoPortale Cattolico Italianopresenta
Video correlato
"Pregare"
Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it

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lunedì 18 febbraio 2013

A CRISTO REDENTORE

A CRISTO REDENTORE

Mio Salvatore,
tu hai assunto la mia condizione
perché io possa assumere la tua.

Hai liberamente accettato di soffrire
per ottenere a me
di superare le mie sofferenze.

La tua morte mi ha ridato la vita.
Tu sei stato deposto in un sepolcro
e hai donato a me, per dimora, il paradiso.

Discendendo negli inferi
mi hai innalzato,
abbattendo le porte della geenna
mi hai aperto le porte del cielo.

Hai proprio sofferto tutto
a causa dell’uomo decaduto,
hai sopportato tutto
perché Adamo esultasse danzando.

ROMANO IL MELODE
Hymnes, IV, 204; Sc 128

sabato 16 febbraio 2013

"NON DI SOLO PANE VIVRA' L'UOMO" I^ DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C LETTURE: Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10.8-13; Lc 4,1-13




Liturgia di


Domenica 17 Febbraio 2013






I DOMENICA DI QUARESIMA
Anno C
  


  
LETTURE: 
Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10.8-13; Lc 4,1-13

Antifona d'ingresso (Sal 90,15-16)
Egli mi invocherà e io lo esaudirò;
gli darò salvezza e gloria,
lo sazierò con una lunga vita.





COLLETTA
O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


Prima Lettura 
Dt 26,4-10

Professione di fede del popolo eletto.
Dal libro del Deuteronòmio
  
Mosè parlò al popolo e disse:
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti
al Signore, tuo Dio».


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale  Sal 90

Resta con noi, Signore, nell'ora della prova.
 

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».
  

   

Seconda Lettura  Rm 10,8-13

Professione di fede di chi crede in Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani  
Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  

ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
(Mt 4,4 )
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
 






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





 DAL VANGELO secondo LUCA
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». 
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




«È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi


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17/02/2013

I domenica
di Quaresima


"Resta con noi Signore,
nell'ora della prova"


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it 

La Liturgia ci presenta Gesù che antepone alla sua missione, ardua e difficile, un periodo (40 giorni) di preghiera e sacrificio nel deserto, ma costantemente tentato da satana. E’ la prima domenica di Quaresima, tempo di riconciliazione e di perdono. Nella Liturgia di oggi, per l’ascolto della Parola di Dio, la prima lettura è presa dal libro del Deuteronomio. Il nome Deuteronomio significa “una seconda legge” ed è una esposizione omiletica di leggi nel loro contesto storico. Il libro comprende quattro grandi discorsi di Mosè e la narrazione degli ultimi giorni di Mosè. Il Salmo responsoriale è un atto di fiducia nella protezione del Padre nella lotta e nella tentazione. Per questo diciamo “...resta con noi Signore, nell’ora della prova”.
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Resta con noi o Signore!
Seconda lettura è un brano della lettera di San Paolo ai Romani: grazie alla fede in Gesù Cristo, riconosciuto come Signore, la salvezza dono di Dio, raggiunge tutti gli uomini senza distinzione tra ebrei e pagani.
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Gesù Cristo è
la Via, la Verità e la Vita

Il Vangelo ci presenta Gesù all’inizio della sua missione, tentato da satana, che gli suggeriva di salvare il mondo, obbedendo ad aspirazioni del tutto umane e non in sintonia con la volontà di Dio.

La tentazione anche per noi è sempre 
subdola, provocatoria, illusoria!

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Gesù tentato da Satana

Dobbiamo sempre combattere contro le forze del male che cercano in ogni modo di ostacolare il nostro cammino di fede e di bene.


L’arma principale per combattere satana è ancorarci alla preghiera, unico modo infallibile per prevalere sulle tentazioni.

In questa prima settimana di quaresima
prova a sfogarti con Dio!


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Cominceremo, tu ed io, il cammino della serenità interiore per arrivare alla grande gioia della prossima Pasqua.

Don Lucio Luzzi




CREDO 



Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;


di là verrà a giudicare i vivi e i morti.


Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.









LITURGIA EUCARISTICA





Sulle Offerte

Si rinnovi, Signore, la nostra vita e col tuo aiuto si ispiri, sempre più al sacrificio, che santifica l'inizio della Quaresima, tempo favorevole per la nostra salvezza.Per Cristo nostro Signore.

Prefazio 

Prefazio di Quaresima IV

Gesù vittorioso sulla tentazione del maligno. 

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre Santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Egli consacrò l'istituzione del tempo penitenziale
con il digiuno di quaranta giorni,
e vincendo le insidie dell'antico tentatore
ci insegnò a dominare le seduzioni del peccato,
perché celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale
possiamo giungere alla Pasqua eterna.

E noi, uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine l'inno della tua lode: 

 
Santo, Santo, Santo il Signore ...










Antifona alla Comunione 
«Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai,
lui solo adorerai».
 (Lc 4,8)


DOPO LA COMUNIONE

Il pane del cielo che ci hai dato, o Padre, alimenti in noi la fede, accresca la speranza, rafforzi la carità, e ci insegni ad avere fame di Cristo, pane vivo e vero, e a nutrirci di ogni parola che esce dalla tua bocca. 
Per Cristo nostro Signore.


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Introduzione al canto a cura di Don Lucio Luzzi donlucioluzzi@virgilio.it Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina
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