domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 6 luglio 2014

"Io sono mite e umile di cuore" XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) LETTURE: Zc 9, 9-10; Sal 144; Rm 8, 9. 11-13; Mt 11, 25-30





Liturgia della Parola


Domenica 6 Luglio 2014







XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A 


  
LETTURE: 


 Zc 9, 9-10Sal 144; Rm 8, 9. 11-13Mt 11, 25-30
  

Antifona d'ingresso 

Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra.








COLLETTA
O Dio, che nell'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità della sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall'oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

 Zc 9, 9-10
Ecco, a te viene il tuo re umile.

Dal libro del profeta Zaccaria.


«Esulta grandemente, figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d’asina.
Farà sparire il carro da guerra da Èfraim
e il cavallo da Gerusalemme,
l’arco di guerra sarà spezzato,
annuncerà la pace alle nazioni,
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal Fiume fino ai confini della terra».

 
  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE
  
Dal Salmo 144


Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
 

SECONDA LETTURA  Rm 8, 9. 11-13
Se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
 Cf Mt 11,25 

Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, 
Signore del cielo e della terra, 
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia. 

  






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






Vangelo   Mt 11, 25-30
Io sono mite e umile di cuore.
Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.





«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.»



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi




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06/07/2014

XIV domenica del
Tempo Ordinario

Anno A


Miti e umili di cuore
sulle orme di Gesù Cristo

PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it 


In questa prima domenica di Luglio, XIV del Tempo Ordinario, la Liturgia ci propone un aspetto particolare del Messia; il suo sconfinato amore per gli uomini ed il suo sublime colloquio con il Padre. Cristo è il maestro umile e mite di cuore, che dobbiamo imitare. Umiltà e mitezza non sono facilmente reperibili in un mondo, il nostro, dove il più forte impone la sua legge.

 Eppure è necessario che noi cristiani, che vogliamo camminare sulle orme di Cristo ci sforziamo di praticare l’umiltà e la dolcezza che vediamo risplendere in Lui.
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“Ti rendo lode, Signore del cielo e della terra, 
perché hai
nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti
e le hai rivelate ai piccoli.
Si, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio;
nessuno conosce il Figlio se non il Padre,
e nessuno conosce il Padre se non il Figlio
e colui al quale il Figlio verrà rivelato”

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"Venite a me" 

Quale contrasto tra la presunzione degli Scribi e Farisei, che fondavano tutto sulla intelligenza umana e nella interessata prudenza terrena e questo Dio che “rivela ai piccoli” ossia anime essenzialmente bisognose del superiore aiuto, umili per la loro consapevolezza pochezza, cioè semplici, senza doppiezze di secondi fini passionali, ma solo miranti all’arricchimento spirituale ed alla gloria divina. 

“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

E’ un appello che rivolge a tutti gli uomini, perché tutti sono sottoposti alle prove morali e materiali della vita.

E ci garantisce sollievo, anche in terra!

Il Maestro non ipotizza un paradiso terrestre; parla alla sua gente di giogo, che secondo un’immagine rabbinica, esprimeva la scuola ed i precetti di un maestro, di una disciplina.

Il nostro giogo sono le croci che la vita ci riserva; accettiamole con serenità, perché dal cuore di Cristo possiamo e dobbiamo attenderci una guida soave.

Quale il segreto?

Quando siamo sotto il peso delle croci
dobbiamo prendere forza dalla grazia e dall’amore.

Dice Sant’ Agostino (Sermone 30,n. 10)
Il giogo “...per chi ama è soave, duro per chi non ama”

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Signore mio, quanto mi lamento e mi ribello,
di fronte ai guai che la vita mi riserva!


Aumenta la mia fede nelle tue parole di verità!

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Aiutami a ripetere con il salmista:
“Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
E rialza chiunque è caduto”

Don Lucio Luzzi



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