domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 28 settembre 2014

"PENTITOSI' ,ANDO'" XXVI^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A - LETTURE: Ez 18,25-28; Sal 24; Fil 2,1-11; Mt 21,28-32




Liturgia della Parola

 Domenica 

28 SETTEMBRE 

2014



XXVI^ DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO - A



  
LETTURE: 


  Ez 18,25-28; Sal 24; Fil 2,1-11Mt 21,28-32
  

Antifona d'ingresso   Dn 3,31.29.30.43.42
Signore, 
tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi 
l'hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia.





COLLETTA
O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

 Ez 18, 25-28
Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso.

Dal libro del profeta Ezechiele


Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».
 

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE
  
Salmo 23



Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.
 
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
 




SECONDA LETTURA   Fil 2, 1-11 (Forma breve Fil 2, 1-5)
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

[ Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù 
]:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO


Cf At 16,14b 

Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce,

-dice il Signore-,
io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia. 





PROCLAMAZIONE DEL VANGELO







  
VANGELO  
Mt 21, 28-32
Pentitosi, andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». 
E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
E` venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli».
 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Pentitosi',ando'»


COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi

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28/09/2014

XXVI domenica del
Tempo Ordinario


Anno A
Chi dei due ha compiuto
la volontà del padre?


PENSIERO DELLA DOMENICA
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In questa ultima domenica di settembre la Liturgia ci presenta ancora l’insofferenza e il disgusto del Cristo di fronte alla ambiguità o falsità. E racconta l’ennesima parabola, di immediata comprensione. 

Il testo di  Matteo (21,28-32) dice: “...un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: figlio, va oggi a lavorare nella vigna; ed egli rispose: Si Signore; ma non ci andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso; ed egli rispose: non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre? Dicono: l’ultimo”. 

La volontà del Padre va compiuta con i fatti e non con le parole; le dichiarazioni di intenti non bastano.Per quelli che, pentiti, ritrovano la strada della giustizia, ci saranno i primi posti.
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La condotta ideale è quella del figlio che dice “si” e va nella vigna. E’ l’immagine di Gesù e di ogni vero discepolo.

Nei tre anni di vita pubblica il Messia ha avuto sempre a che fare con i Farisei, i Sadducei, gli anziani del popolo; gente per Lui di nessun affidamento, perché falsa.

E Gesù disse loro: 
”In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute
vi passano avanti nel Regno di Dio”


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Sferzata più scottante e meritata Gesù non poteva dare a quegli orgogliosi Farisei, avendo contrapposto a loro il peggio della società di allora.


Ed erano inescusabili perché avevano respinto gli esempi di conversione.

Anche nel nostro gergo popolare avere il titolo di falso, è la più grande squalifica.


Ma quante volte, per i nostri interessi, le nostre comodità, le nostre insoddisfazioni,mettiamo in secondo piano la verità!

Prova anche tu a liberarti dall’orgoglio
di crederti sempre giusto!

Anche se non hai il coraggio di testimoniare pubblicamente i tuoi errori, ascolta la tua coscienza e chissà quante volte, come avviene a me spesso, dovrai dire: si, ho sbagliato.

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Jesus is Lord

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami 
tuoi sentieri. 
Guidami nella tua fedeltà
e istruiscimi, perché sei Tu il Dio della mia
salvezza; io spero in te tutto il giorno.

Ricordati Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.

I peccati della mia giovinezza e le
mie ribellioni, non li ricordare.


Ricordati di me nella tua misericordiaper la tua bontà, Signore.

Don Lucio Luzzi

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Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

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Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
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"Alto e glorioso Dio"

Introduzione al canto 
a cura di Don Lucio Luzzi

Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina






domenica 21 settembre 2014

"COSI GLI ULTIMI SARANNO PRIMI E I PRIMI,ULTIMI" XXV^Domenica del Tempo Ordinario A LETTURE: Is 55,6-9; Sal 144; Fil 1,20c-27a; Mt 20,1-16a




Liturgia della Parola

 Domenica 

21 SETTEMBRE 

2014



XXV DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO - A



  
LETTURE: 


  Is 55,6-9; Sal 144; Fil 1,20c-27aMt 20,1-16a
  

Antifona d'ingresso   
«Io sono la salvezza del popolo»,
dice il Signore,
«in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,e sarò il loro Signore per sempre».





COLLETTA
O Padre, giusto e grande nel dare all'ultimo operaio come al primo, le tue vie distano dalle nostre vie quanto il cielo dalla terra; apri il nostro cuore all'intelligenza delle parole del tuo Figlio, perché comprendiamo l'impagabile onore di lavorare nella tua vigna fin dal mattino. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

Is 55, 6-9
I miei pensieri non sono i vostri pensieri.


Dal libro del profeta Isaia


Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE
  
Salmo 144



Il Signore è vicino a chi lo invoca.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.



SECONDA LETTURA   Fil 1,20c-24.27a
Per me vivere è Cristo
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési.

Fratelli, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo.


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO


Cf At 16,14b 

Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.

Alleluia. 

  






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO







  
VANGELO  
Mt 20, 1-16
Sei invidioso perché io sono buono?

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.





«Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi»



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi


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21/09/2014

XXV domenica del
Tempo Ordinario


Anno A

Il Signore ci chiama a tutte
le ore della giornata

PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it 


Dicevano gli antichi “Hora ruit” e cioè “Il tempo corre veloce”Siamo già arrivati con la XXV Domenica del Tempo Ordinario all’ultimo periodo dell’anno liturgico. Quando noi ci mettiamo a contatto con Dio ci creiamo di Lui come un’immagine umana, adatta alla nostra fantasia e sempre con parametri umani. E’ un rischio concreto ed istintivo che noi quasi istintivamente corriamo. Isaia oltre 800 anni prima della venuta di Cristo metteva in guardia tutto il popolo ebreo dal ridurre il Signore alla dimensione umana. Dio parla al suo popolo e dice: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, la mie vie non sono le vostre vie”. E il profeta Isaia invita a tornare a Dio ricco di misericordia che si fa trovare da quanti lo cercano con cuore sincero.
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Proviamo a declamare anche noi il Salmo 144 e sentiremo anche dentro di noi quella pace e serenità che inutilmente cerchiamo altrove:

Ti voglio benedire ogni giorno/ lodare il tuo nome in eterno e per sempre/ Grande è il Signore e degno di ogni lode;/ lento all’ira e grande nell’amore./ Buono è il Signore verso tutti,/ la sua tenerezza si espande su tutte le creature. Giusto è il Signore in tutte le sue vie/ e buono in tutte le sue opere./ Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,/ a quanti lo invocano con sincerità.

Stupendo l’insegnamento di Cristo alla sua gente attraverso raccontini ipotetici (parabole) che rano in grado di trasmettere grandi verità e grandi insegnamenti!

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Noi possiamo paragonarci in tutto all’atteggiamento ed alla mentalità dei conterranei di Gesù.

Anche noi quando parliamo di diritti, di giustizia, partiamo sempre dal nostro ipotetico tornaconto o comodità.

E se questo non avviene, arriva la sfiducia e la delusione, lo scoraggiamento e arriviamo perfinoa ribellarci a Dio, perché non agisce nei nostri riguardi secondo i nostri parametri e il nostro tornaconto.

Il grande tarlo dell’ invidia che sempre ci corrode!


Anche a me, anche a te il Cristo rivolge questa considerazione:
“Se io voglio dare anche quest’ultimo quanto a te, non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?"

Signore, aiutami ad avere equilibio nei miei giudizi, a non pretendere di essere sempre dalla parte della ragione, a reprimere l’istinto dell’invidia verso chi mi sembre più fortunato di me.

Sei tu il mio bene, la mia sicurezza,
la mia pace, la mia serenità!


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Soprattutto Grazie Signore perché Tu e soltanto Tu sei la mia garanzia,¸ soltanto in Te potrò avere la massima garanzia e sicurezza.

Come è possibile questa bontà e misericordia
senza limiti, che usi per me?

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Grazie Signore di tutto!

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Gesù è il Signore


Don Lucio Luzzi
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donlucioluzzi@virgilio.it 

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Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

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Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi



Vie dello Spirito
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"Lodi all'Altissimo"

Introduzione al canto a 
cura di Don Lucio Luzzi


Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina






domenica 14 settembre 2014

"BISOGNA CHE SIA INNALZATO IL FIGLIO DELL'UOMO" Festa dell'Esaltazione della Santa Croce - A - LETTURE: Nm 21, 4b-9; Sal 77; Fil 2, 6-11; Gv 3, 13-17




Liturgia della Parola

 Domenica 

14 SETTEMBRE 

2014




ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

Festa   - A



  
LETTURE: 


 Nm 21, 4b-9Sal 77; Fil 2, 6-11; Gv 3, 13-17
  

Antifona d'ingresso   Cf Gal 6,14
Di null'altro mai ci glorieremo
se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore:egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati.





COLLETTA
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la Croce del Cristo tuo Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero di amore, di godere in cielo i frutti della sua redenzione
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

Nm 21, 4b-9
Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.
 
Dal libro dei Numeri

In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì.
Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo.
Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE
  
Salmo 77



Non dimenticate le opere del Signore! 

Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.

Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
ricordavano che Dio è la loro roccia
e Dio, l’Altissimo, il loro redentore.

Lo lusingavano con la loro bocca,
ma gli mentivano con la lingua:
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.

Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore.




SECONDA LETTURA  Fil 2, 6-11


Cristo umiliò se stesso; per questo Dio lo esaltò. 
 

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippési 

Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO


2  Cor 5,19


Alleluia, alleluia.
Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua croce hai redento il mondo.

Alleluia. 

  






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO







  
VANGELO  
Gv 3, 13-17
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo.
 

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.





«Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.»



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi


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14/09/2014

Esaltazione della
Santa Croce


Anno A


Siamo stati salvati
dalla Croce di Cristo


PENSIERO DELLA DOMENICA
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donlucioluzzi@virgilio.it 

La Chiesa cattolica, molti gruppi protestanti (spesso quelli di origine anglicana) e gli ortodossi celebrano la Festa della Esaltazione della Santa Croce. La data del 14 Settembre segna l’anniversario di una dedicazione che lasciò nella storia ecclesiastica un profondo ricordo. Il 14 settembre del 335 una folla considerevole di curiosi, di pellegrini, di monaci, di clero e di prelati, accorsi da tutte le province dell’impero, si riunivano a Gerusalemme per la dedicazione del magnifico santuario restaurato dall’Imperatore Costantino nel luogo stesso dove il Signore aveva sofferto ed era stato sepolto.

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San Paolo Apostolo

“Abbiate in voi, fratelli miei, lo stesso sentimento di cui era animato Cristo Gesù, esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo e, divenendo simile agli uomini, apparve come semplice uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”.

Le parole dell’Apostolo Paolo, che leggiamo nell’Epistola della Messa, ci danno il senso della festa che oggi celebriamo.

I termini "schiavo" e "croce" sono, è vero, per noi parole correnti, perché hanno perduto il senso abietto che avevano nel mondo antico, prima dell’era cristiana, e perciò i destinatari della lettera di San Paolo capivano meglio di noi l’orrore della cosa e misuravano meglio di noi quanto Gesù Cristo si sia abbassato con l’incarnazione e la morte sulla croce.

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Essendo stata l’adorazione della Croce un rito della festa
di oggi per molto tempo, ti invito a fare tua la preghiera di Sant’ Anselmo:

O Croce Santa, la vista della quale ci ricorda un'altra croce, quella sulla quale Nostro Signore Gesù Cristo ci ha strappati con la sua morte alla morte eterna, nella quale stavamo precipitando miseramente, risuscitandoci alla vita eterna perduta per il peccato, adoro, venero, glorifico in te la Croce che rappresenti e, in essa il misericordioso Signore.

Per essa egli compì la sua opera di misericordia.
O amabile Croce, in cui sono salvezza, vita, e resurrezione nostra!
O legno prezioso per il quale fummo salvati e liberati!
O simbolo in cui Dio ci ha segnati! O Croce gloriosa
della quale soltanto dobbiamo gloriarci


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Come ti lodiamo? Come ti esaltiamo?
Con quale cuore ti preghiamo?
Con quale gioia ci glorieremo di te?  


Per te è spogliato l’inferno; è chiuso pere tutti coloro che in te sono stati riscattati.
Per  te i demoni sono terrificati, compressi, vinti, schiacciati.


Per  te il mondo è rinnovato, abbellito, in virtù della  verità c
he splende e della giustizia che regna in Lui.
Per te la natura umana, peccatrice, è giustificata; era condannata ed è salvata;
era schiava del peccato ed è perfezionata. 


Per te Dio, Figlio di Dio, volle per noi obbedire al Padre fino alla morte (Fil. 2, 8-9).
Per questo  egli elevato da terra, ebbe un nome che è al di sopra di ogni  nome.
Per te egli ha preparato il suo trono(Sal. 9,8) e ristabilito il suo regno.


Sia su di te e in te la mia gloria, in te e per te la mia vera speranza.
Per te siano cancellati i peccati miei, per te la mia anima muoia alla vita
vecchia e sorga a vita nuova, la vita della giustizia.
Fa, te ne prego, che, avendomi purificato nel battesimo
dai peccati nei quali fui concepito e nacqui, tu ancora mi purifichi
da quelli che ho contratto dopo la nascita alla seconda vita,
e che per te io pervenga ai beni per i quali l’uomo è stato creato
per il medesimo Gesù Cristo nostro Signore, cui sia benedizione nei secoli.


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Don Lucio Luzzi
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donlucioluzzi@virgilio.it 


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"Ti saluto o Croce Santa"

Introduzione al canto liturgico a cura di 

Don Lucio Luzzi