domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

sabato 25 marzo 2017

"TU CREDI NEL FIGLIO DELL'UOMO?" IV DOMENICA DI QUARESIMA - A (Domenica del cieco nato) LETTURE: 1 Sam 16, 1b.4a. 6-7. 10-13a; Sal 22; Ef 5, 8-14; Gv 9, 1-41

Liturgia della Parola

DOMENICA

26 Marzo 2017




IV DOMENICA DI QUARESIMA - A
(
Domenica del cieco nato)


  
LETTURE: 


1 Sam 16, 1b.4a. 6-7. 10-13a; Sal 22; Ef 5, 8-14; Gv 9, 1-41
 

Antifona d'ingresso    Cf Is 66,10-11
Rallégrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l'amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell'abbondanza
della vostra consolazione.







COLLETTA
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

  1 Sam 16, 1b.4a. 6-7. 10-13a
Davide è consacrato con l'unzione re d'Israele.
Dal primo libro di Samuele

In quei giorni, il Signore disse a Samuele: «Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato.
Quando fu entrato, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!». Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore».
Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge». Samuele disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto.
Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!». Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE

Dal Salmo 22

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.


Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
 




Seconda Lettura  Ef 5, 8-14

Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini


Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.
Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto in segreto da [coloro che disobbediscono a Dio] è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto:
«Svégliati, tu che dormi,
risorgi dai morti
e Cristo ti illuminerà».


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
 Cf Gv 8,12b
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio! 
Io sono la luce del mondo, dice il Signore,
chi segue me, avrà la luce della vita.

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






 VANGELO 







 Gv 9, 1-41 (forma breve: Gv 9,1.6-9.13-17)
Il cieco andò, si lavò e tornò che ci vedeva.


Dal vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita ] e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». 
Detto questo, 
sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano:
«Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». ] Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!»
] Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla»
Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. 
] Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi».
Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane». 
   C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.





«È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». 


PENSIERO DELLA DOMENICA

a cura di Don Lucio Luzzi



IV Domenica di Quaresima/ A 26 marzo 2017 GESU’ DISSE AL CIECO: “ TU CREDI NEL FIGLIO DELL’UOMO?”

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GESU’ DISSE AL CIECO: “ TU CREDI NEL FIGLIO DELL’UOMO?”




La Liturgia di questa quarta domenica di quaresima ci propone spesso i miracoli compiuti da Gesù.

La parola miracolo esprime qualsiasi fenomeno prodotto da una forza soprannaturale, in quanto sfugge alle normali leggi della natura.

“ In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: “ Rabbi, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchè sia nato cieco?”.


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I discepoli parlavano secondo la falsa opinione dei rabbini, secondo i quali le malattie erano punizioni di peccati personali; nel caso di malattie che risalivano alla nascita si attribuiva la colpa agli antenati e addirittura alcuni facevano perfino la ipotesi che l’embrione umano potesse già in qualche modo peccare.

“ Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le olpre di Dio”.

E per l’ennesima volta il Maestro compie il miracolo in modo del tutto irrazionale.
“Detto questo, sputò pere terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: Và a lavarti nella piscina di Siloe”( che significa inviato ). Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva….”

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Allora perplessi e increduli i presenti cominciarono ad analizzare il miracolo compiuto, con ragionamenti logici e dando sfogo a tutte le critiche possibili, tempestarono di domande il miracolato, perché per loro era tutto illogico.

Se ti metti a raffronto con il Cristo, vedi subito la profonda differenza: noi con i nostri limiti, spesso molto accentuati, Lui con la sua potenza, perché è Dio.

In tutti i miracolo descritti nel Vangelo, appare evidente come Gesù è sempre pronto ad esaudire la richiesta fatta con fede.

E questo  per noi è un grande insegnamento.

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Spesso la nostra languida fede viene soprafatta dal raziocinio. Nel chiedere l’intervento di Gesù per la nostra preoccupante situazione, dubitiamo molto del possibile risultato, perché anteponiamo la logica, il nostro raziocinio.
La nostra sfiducia è conseguenza di quelli analisi, di quella diagnosi, di quella previsione…

Se ti trovi in situazioni pesanti e difficili della vita familiare, quante volte dal tuo cuore è emersa la sensazione, quasi certezza, che “ tanto ormai, a come si sono messe le cose, non c’è più nilla da fare…”

Sforzati di chiede aiuto a Gesù, senza nessun condizionamento, con estrema fiducia!

Non stare ad elencare tutti gli aspetti negativi: Lui ti consce benissimo.

La tua supplica sia “pensaci Tu, risolvi tu, o Signore, questa situazione”.

Chiedi non telegraficamente, ma ripetutamente, con insistenza.

Un giorno Gesù disse: “ …anche se non meritate il mio intervento, lo otterrete da quanto siete noiosi…”

Grazie Signore della tua sconfinata bontà:

Don Lucio Luzzi

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