domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

venerdì 30 marzo 2018

"PADRE NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO" VENERDI SANTO CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

VENERDI SANTO

30 MARZO 2018
CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE








Orazione
Ricòrdati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA




PRIMA LETTURA Is 52, 13 - 53, 12
Egli è stato trafitto per le nostre colpe. 
 Dal libro del profeta Isaia

Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.

Come molti si stupirono di lui

– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspettoe diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, 

così si meraviglieranno di lui molte nazioni;

i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,

poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.

Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?

A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?


È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori

e non aprì la sua bocca.


Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?

Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,

per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.

Gli si diede sepoltura con gli empi,

con il ricco fu il suo tumulo,

sebbene non avesse commesso violenza

né vi fosse inganno nella sua bocca.



Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.

Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,vedrà una discendenza, vivrà a lungo,si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.

Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce

e si sazierà della sua conoscenza;

il giusto mio servo giustificherà molti,

egli si addosserà le loro iniquità.



Perciò io gli darò in premio le moltitudini,

dei potenti egli farà bottino,

perché ha spogliato se stesso fino alla morte

ed è stato annoverato fra gli empi,

mentre egli portava il peccato di molti

e intercedeva per i colpevoli.




C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 30

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.
 


SECONDA LETTURA  Eb 4, 14-16; 5, 7-9 
Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
[ Cristo, infatti, ] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

ACCLAMAZIONE AL VANGELO

Cf Fil 2, 8-9 


Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!  


PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


Passione di nostro Signore Gesù Cristo 
secondo Giovanni
 
Vangelo  Gv 18, 1-19, 42

Indicazioni per la lettura dialogata: 
X=Gesù;  C=Cronista;  D=Discepoli e amici;  F=Folla;  A=Altri personaggi
 
Catturarono Gesù e lo legarono
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: X «Chi cercate?»Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: X «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
Domandò loro di nuovo: 
X «Chi cercate?»Risposero: «Gesù, il Nazareno»Gesù replicò: X «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato»Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: X
 «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

Lo condussero prima da Anna
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: 
A«Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: D«Non lo sono». 
Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: 
X «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: A« Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: X «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! 

Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: 
«Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 
Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

Il mio regno non è di questo mondo
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: 
A«Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: F«Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: A«Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: F«A noi non è consentito mettere a morte nessuno». C Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: 
«Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: X «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: X «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: X «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: A «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

Salve, re dei Giudei! 
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: 
«Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: 
«Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: A
«Ecco l’uomo!». C Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: F«Crocifiggilo! Crocifiggilo!». 
Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». 
Gli risposero i Giudei: 
«Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: X«Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

Via! Via! Crocifiggilo! 
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: 
«Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: 
A«Ecco il vostro re!».Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». 
Risposero i capi dei sacerdoti: F«Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Lo crocifissero e con lui altri due
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: 
«Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

Si sono divisi tra loro le mie vesti
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! 
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: 
X «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: 
X «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: 
X «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: X «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.




(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
 

 
E subito ne uscì sangue e acqua
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».


Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

C:Parola di Dio
A:Lode a Te o Cristo 
 
PREGHIERA UNIVERSALE

I. Per la santa Chiesa

Preghiamo, fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio: il Signore le conceda unità e pace, la protegga su tutta la terra, e doni a noi, in una vita serena e tranquilla, di render gloria a Dio Padre onnipotente.


 
Dio onnipotente ed eterno, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti, custodisci l'opera della tua misericordia, perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra, perseveri con saldezza di fede nella confessione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.


 
II. Per il papa

Preghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa Francesco: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio. 

 


Dio onnipotente ed eterno, sapienza che reggi l'universo, ascolta la tua famiglia in preghiera, e custodisci con la tua bontà il papa che tu hai scelto per noi, perché il popolo cristiano, da te affidato alla sua guida pastorale, progredisca sempre nella fede. Per Cristo nostro Signore.


III. Per tutti gli ordini sacri e per tutti i fedeli
Preghiamo per il nostro vescovo Matteo, per tutti i vescovi presbiteri e i diaconi, per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesa e per tutto il popolo di Dio. 


Dio onnipotente ed eterno che con il tuo Spirito guidi e santifichi tutto il corpo della Chiesa, accogli le preghiere che ti rivolgiamo perché secondo il dono della tua grazia tutti i membri della comunità nel loro ordine e grado ti possano fedelmente servire. Per Cristo nostro Signore.

IV. Per i catecumeni

Preghiamo per i [nostri] catecumeni: il Signore, Dio nostro, illumini i loro cuori e apra loro la porta della sua misericordia, perché mediante l'acqua del Battesimo ricevano il perdono di tutti i peccati e siano incorporati in Cristo Gesù, nostro Signore. 

Dio onnipotente ed eterno, che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi figli, aumenta nei [nostri] catecumeni l'intelligenza della fede, perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale, siano accolti fra i tuoi figli di adozione. Per Cristo nostro Signore.

V. Per l'unità dei cristiani
Preghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo; il Signore Dio nostro conceda loro di vivere la verità e professano e li raduni e li custodisca nell'unica sua Chiesa. 

Dio onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi e li custodisci nell'unità, guarda benigno al gregge del tuo Figlio, perché coloro che sono stati consacrati da un solo Battesimo formino una sola famiglia nel vincolo dell'amore e della vera fede. Per Cristo nostro Signore.


VI. Per gli ebrei
Preghiamo per gli ebrei: il Signore Dio nostro, che li scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola, li aiuti a progredire sempre nell'amore del suo nome e nella fedeltà alla sua alleanza. 


Dio onnipotente ed eterno, che hai fatto le tue promesse ad Abramo e alla sua discendenza, ascolta la preghiera della tua Chiesa, perché il popolo primogenito della tua alleanza possa giungere alla pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

 
VII. Per i non cristiani

Preghiamo per coloro che non credono in Cristo perché, illuminati dallo Spirito Santo, possano entrare anch'essi nella via della salvezza.

Dio onnipotente ed eterno, fa' che gli uomini che non conoscono il Cristo possano conoscere la verità camminando alla tua presenza in sincerità di cuore, e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamente nel tuo mistero di salvezza e di viverlo con una carità sempre più grande tra noi, per dare al mondo una testimonianza credibile del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.


VIII. Per coloro che non credono in Dio
preghiamo per coloro che non credono in Dio perché, vivendo con bontà e rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero. 

Dio onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te, solo quando ti trovano hanno pace: fa' che, al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua bontà e, stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la gioia di credere in te, unico vero Dio e padre di tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore.
 
IX. Per i governanti

Preghiamo per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile, perché il Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace. 

 
Dio onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci governano, perché, con il tuo aiuto, promuovano su tutta la terra una pace duratura, il progresso sociale e la libertà religiosa. Per Cristo nostro Signore.



X. Per i tribolati

Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo da ogni disordine: allontani le malattie, scacci la fame, renda libertà ai prigionieri, giustizia agli oppressi, conceda sicurezza a chi viaggia, il ritorno ai lontani da casa, la salute agli ammalati, ai morenti la salvezza eterna. 


Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell'umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.


 
II - ADORAZIONE DELLA SANTA CROCE



L'ostensione della croce può farsi o dall'altare, oppure partendo dalla porta della chiesa e avanzando verso l'altare. Nel fare l'ostensione della croce, il sacerdote dice o canta:

Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, salvatore del mondo.
Venite, adoriamo.



Il sacerdote, il clero e i fedeli si recano quindi processionalmente all'adorazione della croce, facendo davanti ad essa una genuflessione semplice o un altro segno di venerazione (ad esempio baciando la croce), secondo l'uso del luogo. Nel frattempo si eseguono i seguenti canti o altri adatti. (I canti si fanno a cori alterni, le parti in nero a cori uniti).
 
Adoriamo la tua Croce Signore, 

lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. 

Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo. 


Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto e abbia misericordia.   Sal 66, 2
  

Adoriamo la tua Croce Signore...


 
LAMENTI DEL SIGNORE I

Popolo mio che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.

Io ti ho guidato fuori dall'Egitto,
e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.

Popolo mio che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.

Perché ti ho guidato quarant'anni nel deserto,
ti ho sfamato con manna,
ti ho introdotto in paese fecondo,
tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.



Che altro avrei dovuto fare e non ti ho fatto?
Io ti ho piantato, mia scelta e florida vigna,
ma tu mi sei divenuta aspra e amara:
poiché mi hai spento la sete con aceto
e hai piantato una lancia nel petto del tuo Salvatore.
 


Hágios o Theós...
 


LAMENTI DEL SIGNORE II


Io per te ho flagellato l'Egitto e i primogeniti suoie tu mi hai consegnato per esser flagellato.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.


Io ti ho guidato fuori dall'Egitto
e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso,
e tu mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti.

Io ho aperto davanti a te il mare,
e tu mi hai aperto con la lancia il costato

Io ti ho fatto strada con la nube,
e tu mi hai condotto al pretorio di Pilato

Io ti ho nutrito con manna nel deserto,
e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli.

Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di salvezza,
e tu mi hai dissetato con fiele e aceto.

Io per te ho colpito i re dei Cananei,
e tu hai colpito il mio capo con la canna

Io ti ho posto in mano uno scettro regale,
e tu hai posto sul mio capo una corona di spine.

lo ti ho esaltato con grande potenza,
e tu mi hai sospeso al patibolo della croce.

 


 
III - COMUNIONE DELL'ASSEMBLEA
 
Il Presidente intona o recita il Pater e il Libera nos, salta lo scambio della pace e arriva all’Agnus Dei e distribuisce la Comunione come di consueto. Termina con le orazioni che seguono.

Orazione dopo la Comunione

Dio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte e risurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l'opera della tua misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore.

Omnípotens sempitérne Deus, qui nos Christi tui beáta morte et resurrectióne reparásti, consérva in nobis opus misericórdiæ tuæ, ut huius mystérii participatióne perpétua devotióne vivámus. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.
 
Orazione sul popolo
Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. Amen.



Termina il tutto inginocchiandosi alla Croce.
Nella Chiesa non c’è più la presenza reale della 
Santissima Eucaristia

 






TRIDUO PASQUALE: VENERDI'SANTO: VIA CRUCIS MEDITATA CON TESTI DI SAN GIOVANNI PAOLO II


VIA CRUCIS MEDITATA,
Testi di San Giovanni Paolo II



Prima stazione
GESÙ È CONDANNATO A MORTE

V. Adoramus te, Christe, et  benedicimus tibi R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.


    Disse loro Pilato: "Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?". Tutti gli risposero: "Sia crocifisso!". Ed egli aggiunse: "Ma che male ha fatto?". Essi allora urlarono: "Sia crocifisso!"
Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso(Mt 27, 22-23.26).


MEDITAZIONE


    "Sia crocifisso!".

Signore Gesù, questo grido di condanna,  

questo urlo disumano,  continua a levarsi contro di Te

da una folla concitata, irresponsabile,
suggestionata e accecata dal male.
Non Te, che ora sei l'Eterno Vivente,
ma se stesso l'uomo condanna alla morte,
quando non si cura che prevalga l'ingiustizia,
quando sceglie violenza e corruzione,
quando calpesta il piccolo e l'innocente
e getta la propria dignità umana
come un rifiuto nelle immondizie.


    Per il tuo silenzio di umiltà e di amore

e per l'immensa pena di Maria tua Madre,

Signore Gesù, abbi di noi pietà!  

TuttiStabat Mater dolorosa
iuxta crucem lacrimosa,
dum pendebat Filius.

Stava la Madre addolorata
Piangente presso la croce
Dalla quale pendeva il Figlio.




Seconda stazione
GESÙ È CARICATO DELLA CROCE 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

    Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi, mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: "Salve, re dei Giudei!". E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo (Mt 27, 27-31).

MEDITAZIONE

   Gesù, nostro Signore,  l'intera tua esistenza sulla terra  fu un cammino di umiliazione e di croce. 
A portare il legno del supplizio ti eri già addestrato a Nazareth,  nella quotidiana fatica del lavoro,  e poi andando per le città e i villaggi  ad annunziare ai poveri il Regno dei cieli,  il tuo Regno, che non è di questo mondo. 
Il tuo carico, Signore, siamo noi,  noi, duri di cuore e lenti a capire,  noi, quando addossiamo agli altri  il peso della nostra cattiva coscienza,  quando davanti a ogni forma di povertà  e a ogni grido di aiuto  rimaniamo nella paralisi  della nostra viltà e del nostro disimpegno.

  O buon Pastore, che ancora porti sulle tue sacre spalle  tutta l'umanità, pecorella smarrita,  abbi di noi pietà!


TuttiCuius animam gementem contristatam et dolentem pertransivit gladius.

Una spada trafisse la sua anima gemente, rattristata e dolente.


Terza Stazione
GESÙ CADE LA PRIMA VOLTA 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

     Egli si è caricato delle nostre sofferenze,  si è addossato i nostri dolori  e noi lo giudicavamo castigato,  percosso da Dio e umiliato.  Egli è stato trafitto per i nostri delitti,  schiacciato per le nostre iniquità.Il castigo che ci dà salvezza  si è abbattuto su di lui;  per le sue piaghe noi siamo stati guariti.  Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,  ognuno di noi seguiva la sua strada;  il Signore fece ricadere su di lui  l'iniquità di noi tutti (Is 53, 4-6).

MEDITAZIONE

    Le tue cadute, Signore Gesù,  sono un mistero di compassione verso di noi:  è infatti nella nostra umana debolezza  che Tu hai voluto patire. 
"Lo spirito è pronto - hai detto - ma la carne è debole".  Tu, Dio-il Forte, sei caduto sotto la croce  perché ogni uomo sappia riconoscere la propria fragilità  e non confidi in se stesso,  ma trovi nella tua grazia  la forza di rialzarsi e riprendere il cammino  portando dietro a Te la sua croce. 

Tu sei sempre là dove c'è un uomo che vien meno;  ti poni, pietoso, sotto di lui  perché non cada sui sassi della strada,

ma sopra di Te, Roccia di salvezza.


   Gesù, Figlio di Dio, che ti sei fatto carico

di tutta la debolezza dell'uomo,

abbi di noi pietà!


Tutti:      O quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta
Mater Unigeniti!
O quanto fu triste ed afflitta
Lei, la Madre benedetta dell’Unigenito!










Quarta Stazione
GESÙ INCONTRA LA SUA MADRE 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

      Simeone parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima" ...  Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2, 34-35. 51).
Dice il Signore:  "Trattieni la voce del pianto,  i tuoi occhi dal versare lacrime,  perché c'è un compenso per le tue pene" (Ger 31, 16).

MEDITAZIONE

    Signore Gesù,  lungo la via della croce,  nell'ora della solitudine e dell'abbandono,  non poteva mancare Lei, la tua Madre.  Fin dalla tua infanzia portava nel cuore  la profonda ferita di quella parola  e la custodiva in silenzio  perché vergine, in Lei, era anche il dolore. 
Possa non mancare mai ad alcun uomo che soffre  un cuore di madre vigile, pietosa,  una presenza di tenerezza e di consolazione.  Possa ogni figlio riconoscere la madre,  e ogni madre accompagnare il figlio  nell'arduo cammino della vita  in una fedeltà che non si arresti  nemmeno davanti all'estremo sacrificio.

   Gesù, Figlio della Benedetta tra le donne,
per l'amore e il dolore di tua Madre,
abbi di noi pietà!
    

TuttiQuae maerebat et dolebat,
pia Mater, dum videbat
Nati poenas incliti.
Come si rattristava e si doleva
la pia Madre vedendo le pene   del Figlio glorioso!



Quinta Stazione
GESÙ È AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

     Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prendere su la croce di lui (Mt 27, 32).
Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16, 24).

MEDITAZIONE

   Signore Gesù,
il tuo invito è molto esigente!
Noi vorremmo seguirti sulla via della Vita,
ma tu ci fai passare per la via della morte!
È qui che noi ci scontriamo  con le nostre viltà e le nostre paure.
Per evitare di incontrarci con la realtà della croce,
noi, induriti nel cuore, deviamo il cammino
e chiudiamo gli occhi davanti alle tue sofferenze
che continuano nei nostri fratelli.
Abbiamo bisogno anche noi, come Simone di Cirene,
che qualcuno ci sospinga intensamente
a caricarci, con amore, pure della croce degli altri.
Potremo così sperimentare la grande forza
che scaturisce dal sostenere insieme, con fede invitta,
le molteplici prove della vita.

   Gesù, Dio Forte, che ti sei fatto debole
fino ad avere bisogno dell'aiuto dell'uomo,
abbi di noi pietà!
  
Tutti:      Quis est homo qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?
Chi non piangerebbe
al vedere la Madre
in tanto supplizio?


Sesta Stazione
GESÙ È ASCIUGATO IN VOLTO DA VERONICA 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

     Non ha apparenza né bellezza  per attirare i nostri sguardi,   non splendore per provare in lui diletto.  Disprezzato e reietto dagli uomini,  uomo dei dolori che ben conosce il patire,  come uno davanti al quale ci si copre la faccia... (Is 53, 2-3).
Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto";  il tuo volto, Signore, io cerco.  Non nascondermi il tuo volto! (Sal 27, 8-9).

MEDITAZIONE

    Nessun volto è più bello del tuo, Signore Gesù,  che sei venuto a mostrarci lo splendore  della gloria del Padre.
Eppure sulla via della croce,  sfigurato dalla bruttezza dei nostri peccati,  nemmeno d'uomo avevi più l'aspetto.  Fu lei, allora, a guardarti con lo sguardo del cuore;  fu lei, la pia Veronica, ad asciugarti il volto insanguinato;  e tu glielo donasti allora, impresso nel velo,  pieno di fascino nel silente mistero.  Quel gesto di virile coraggio e femminile gentilezza  fu come lo svelamento della tua identità,  o Cristo, Figlio di Dio!  Nella nostra società in cui ogni puro e delicato sentimento  è calpestato e fatto oggetto di volgarità e di disprezzo,  la donna sia ancora e sempre, o Signore,  un supplemento di grazia e di bontà,  una sacra icona da cui irradia  la tua divina, consolatrice bellezza. 

   Signore, dolce Volto di Servo sofferente,
abbi di noi pietà.
   

TuttiQuis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?
Chi non si rattristerebbe
al contemplare la pia Madre
dolente accanto al Figlio ?



Settima Stazione
GESÙ CADE LA SECONDA VOLTA 


V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.


     Io sono l'uomo che ha provato la miseria  sotto la sferza della sua ira.  Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare  nelle tenebre e non nella luce...  Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,  ha ostruito i miei sentieri...  Mi ha spezzato con la sabbia i denti,  mi ha steso nella polvere (Lam 3, 1-2. 9. 16).

Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato (Eb 4, 15).

MEDITAZIONE

  La prima caduta di un uomo  può suscitare sentimenti di pena e comprensione,  la ricaduta, invece, suscita spesso scandalo e indignazione.  Chi potrà mai conoscere il mistero di umiltà  nascosto nel tuo ripetuto venir meno lungo la via,  Gesù, uomo dei dolori?  Davvero tu hai voluto essere provato in ogni cosa  come noi, eccetto il peccato.  Proprio per l'amore che ti ha spinto  a rivestirti delle nostre infermità  sei diventato per noi fortezza e scudo di difesa  contro gli assalti ricorrenti del male.  Cadremo, sì, cadremo forse tante volte ancora  sotto la sferza della tentazione,  ma Tu ci sosterrai, Signore,  e ci farai di nuovo camminare a testa alta,  partecipi della tua regale dignità.

O Cristo, Buon Samaritano  pietosamente chino sulle nostre ferite, abbi di noi pietà!
  
TuttiPro peccatis suae gentis,
vidit Iesum in tormentis,
et flagellis subditum.
A causa dei peccati del suo popolo
Ella vide Gesù nei tormenti,
sottoposto ai flagelli.



Ottava Stazione
GESÙ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.


      Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?" (Lc 23, 27-29. 31).

MEDITAZIONE

    Una donna aveva un giorno versato sui tuoi piedi, Gesù,  lacrime di amore e pentimento.  Ancora una donna - e si chiamava Maria -  durante un'ultima cena  aveva versato sul tuo capo profumo di nardo purissimo...  Ora ti vengono incontro, piangenti,  le "figlie di Gerusalemme",  per fare su di Te l'accorato lamento.  Sì, è ben giusto che Tu sia pianto  come un figlio primogenito, il più caro, votato alla morte.  Ma Tu le inviti a piangere sulla loro sorte di madri desolate,  di madri spogliate,  come alberi da frutto investiti dalla bufera.  Sono una moltitudine, queste donne, sopra la terra...  Piangono, sì, piangono, le madri  su quest'ora tragica della nostra storia,  ma in seno a Te e in seno alla tua Madre  versino il fiume delle loro lacrime,  perché ogni dolore abbia la sua compassione,  la grazia dell'amore che redime.

    Signore Gesù, Primogenito tra molti fratelli, 

abbi di noi pietà!

    

Tutti:      Tui Nati vulnerati,
tam dignati pro me pati,
poenas mecum divide.
Del tuo figlio ferito
che si è degnato di patire per me,
dividi con me le pene.



Nona Stazione
GESÙ CADE LA TERZA VOLTA  

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.


     È bene per l'uomo portare  il giogo fin dalla giovinezza.  Sieda costui solitario e resti in silenzio,  poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c'è ancora speranza;  porga a chi lo percuote la sua guancia,  si sazi di umiliazioni.  Poiché il Signore non rigetta mai...  Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia (Lam 3, 27-32).

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore (Mt 11, 28-29).

MEDITAZIONE

    Signore Gesù, nello schianto della terza caduta  riconosciamo il crollo delle nostre presunzioni.  Tu ci vuoi insegnare ad attendere la salvezza  unicamente da Dio nostro Padre.  Il tuo silenzio di umiltà e il tuo mite patire  ci fanno intuire il segreto della forza interiore  che spinge avanti il tuo cammino di filiale obbedienza.  Possa questa tua forza d'amore  comunicarsi al cuore di ogni uomo  affranto sotto i colpi della prova,  al cuore di ogni giovane ricaduto  nel baratro dell'alienazione...  Venga spezzato il giogo di ogni schiavitù  e, risollevati dal tuo perdono,  tutti gli uomini possano ristorarsi  alla fonte viva del tuo eterno Amore.

    Gesù, nostra forza e nostra salvezza, 

abbi di noi pietà!

   

TuttiEia Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.
Oh, Madre, fonte d'amore,
fammi forza nel dolore
perché possa piangere con te.




Decima Stazione
GESÙ È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.


      Giunti a un luogo detto Golgota... gli diedero da bere vino mescolato con fiele... (Mt 27, 33-34).I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: "Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". Così si adempiva la Scrittura: "Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte" (Gv 19, 23-24). 

MEDITAZIONE

   Sei entrato nel mondo spogliandoti della tua gloria  di Figlio di Dio, per nascere figlio dell'uomo.  In quest'ora decisiva di tutta la storia  anche la tua umanità viene spogliata da mani profane...  Il tuo corpo, quel vergine corpo che si era formato  nel grembo immacolato della Vergine,  è denudato e fatto oggetto di irriverenza e di volgarità.  Eppure Tu sei Re; Tu sei l'unico Signore del mondo!  Vedere Te è vedere la luce,  toccare Te è toccare il fuoco.  Come oseremo guardarti  noi, che ti abbiamo buttato addosso  il fango del nostro peccato?  Portando su di Te la nostra vergogna,  Tu ci rivesti della tua santità.  La tua tunica inconsutile è la veste nuziale  che doni alla tua dilettissima Chiesa. 

    Per tutte le nostre divisioni, 

Signore Gesù, abbi di noi pietà!

  

TuttiFac ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum
ut sibi complaceam.
Fa' che il mio cuore arda
nell'amare Cristo Dio
per fare cosa a lui gradita.



Undicesima Stazione
GESÙ È INCHIODATO SULLA CROCE 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

      Dopo averlo crocifisso... sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: "Questi è Gesù, il Re dei Giudei". Insieme a lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: "Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!". Anche i sommi sacerdoti, con gli scribi e gli anziani lo schernivano: "Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo" (Mt 27, 35-42). 

MEDITAZIONE

    Come una vite rigogliosa che la bufera  ha spogliato dei suoi verdi pampini,  così Tu, appeso al legno della croce,  sei divenuto spettacolo al cielo e alla terra.  Il tuo corpo esteso in dimensione cosmica  è tutto dono e tutto accoglienza.  E l'antico nemico è ancora lì, puntualmente,  per tentare l'ultimo disperato attacco.  "Scendi... ! Salva te stesso!".  Signore Gesù, se Tu fossi sceso dalla croce  noi tutti saremmo perduti;  se Tu avessi mostrato la tua divina potenza,  non sarebbe sgorgato sul mondo il fiume di grazia  che rigenera i credenti a vita nuova.  Benedetto quel legno per mezzo del quale  Tu stesso ti sei inchiodato al volere del Padre  a salvezza di tutti noi!

    Per tutte le nostre viltà e disobbedienze,
Signore, abbi di noi pietà!
   
TuttiSancta Mater, istud agas, 
Crucifixi fige plagas,
cordi meo valide.
Santa Madre, fai questo: imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso
fortemente nel mio cuore.



Dodicesima Stazione
GESÙ MUORE SULLA CROCE 
(ci si inginocchia un momento in silenzio)

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

     Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!" (Gv 19, 25-27).
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"... E Gesù, emesso un alto grido, spirò (Mt 27, 45-46. 50).

MEDITAZIONE

    Il potere delle tenebre sembra prevalere:  Tu, Uomo-Dio, tragicamente solo,  sospeso tra la terra e il cielo,  sei l'arbitro della storia.  Questa è l'ora "zero".  Il tuo grido di morente  lacera lo spessore grigio del tempo  e dischiude per noi le soglie radiose  dell'eterno regno dei viventi.  Il gemito del tuo morire  affidandoti alle mani del Padre,  diventa grido di gioia nel cuore della Madre Chiesa  per la nascita dell'uomo nuovo.  Grande è questo mistero!  E Maria, tua-nostra madre, in consapevole silenzio,  presso la tua croce, sta.

   Agnello di Dio che lavi i peccati del mondo,
abbi di noi pietà!

TuttiVidit suum dulcem Natum 
moriendo desolatum
dum emisit spiritum.
    Vide il suo dolce Figlio
che moriva,
abbandonato da tutti,mentre esalava lo spirito.

    

Tredicesima Stazione
GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

    C'erano là anche molte donne che stavano ad osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo... Venuta la sera, giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato (Mt 27, 55. 57-58).

MEDITAZIONE

   Sotto la croce, pronta a raccoglierti  come il grappolo maturo staccato dalla vite,  sta la tua Madre: calice traboccante di amore e di dolore.  Ma anche altre donne - le più fedeli -  rimangono a guardarti,  il cuore in piena per l'empatia con la tua morte  e il tacito dolore di Maria.  Ti sono presenti, in esse, tutte le madri,  tutte le figlie, le spose, le sorelle,  tutte le donne, ministre di carità e di consolazione.  Di loro Tu hai sempre bisogno  nella persona di chi soffre, di chi muore.  Suscita ancora, Signore Gesù,  donne della stirpe di Maria,  icone viventi della tua tenera pietà,  perché, dalla culla alla tomba e anche oltre,  ogni umana creatura possa sentirsi amata  e custodita, nel tuo santo Nome,  in seno alla santa madre Chiesa.

   O Cristo, calice di salvezza,
abbi di noi pietà!
     
TuttiFac me tecum pie flere, 
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.
Fammi piangere piamente con te, condividendo il dolore del Crocifisso, finché io vivrò.






Quattordicesima Stazione
GESÙ È SEPOLTO 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 
  Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l'altra Maria (Mt 27, 59-61).

MEDITAZIONE
    Sul monte Calvario è sceso, con la sera, un grande silenzio.  Il dolore non ha più lacrime, non ha più parole  mentre, avvolto nel bianco lenzuolo,  il corpo del più bello tra i figli dell'uomo  viene deposto nella roccia scavata a sepolcro.  Giuseppe di Arimatea, discepolo buono,  compie per il suo dolce Maestro  gli ultimi gesti dell'umana pietà  e della religiosa devozione.  Ora il re dorme, vigilato da guardie,  ma non è sepolta con Lui l'intrepida speranza.  Sì, perché dopo il suo intimo tormento  egli vedrà la luce,  dopo essersi offerto in espiazione,  gli darà una lunga discendenza (cf Is 53, 10-11).  Nel cuore della notte  il seme si prepara a germinare;  già l'aria si va profumando di n uova primavera:  ne hanno un presagio, indugiando là, nel giardino,  l'ardente Maria di Magdala e l'altra Maria...

    Gesù, nostra Vita e nostra Risurrezione,
noi crediamo in Te!
TuttiQuando corpus morietur 
fac ut animae donetur
paradisi gloria. Amen.
E quando il mio corpo morirà
fa' che all'anima sia data
la gloria del Paradiso. Amen.