domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

mercoledì 28 ottobre 2015

MONS.MATTEO ZUPPI NUOVO ARCIVESCOVO DI BOLOGNA

Zuppi è il nuovo arcivescovo di Bologna: "Per una Chiesa di tutti, soprattutto dei poveri"


Succede al cardinale Caffarra, che ringrazia il Pontefice: "Ora mi ritirerò in assoluto silenzio". E' stato nominato da Papa Francesco, ha sessant'anni: "Misericordia e ascolto, sennò si vedono solo guai..."

BOLOGNA - Matteo Zuppi, 60 anni, è il nuovo arcivescovo di Bologna. Sostituirà il cardinale Carlo Caffarra. Assistente ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio, Zuppi era vescovo ausiliare per il settore centro della diocesi di Roma. La sua nomina  è stata comunicata alla Curia bolognese dallo stesso Caffarra, che a sua volta è stato nominato amministratore apostolico fino all'ingresso del successore.
Ecco le sue prime parole di saluto alla sua "nuova" città: "Voglio provare, con voi, a guardare il mondo e ogni uomo ancora con quella simpatia immensa, volendo la Chiesa di tutti, proprio di tutti, ma sempre particolarmente dei poveri". Nella sua dichiarazione Zuppi più volte richiama il Concilio Vaticano II, monsignor Romero e Giovanni XXIII, per ricordare che "Gesù non condanna ma usa misericordia. Senza ascolto e senza misericordia si finisce tristemente per vedere, certo sempre con tanto zelo per la religione, solo rovine e guai". E questo già sembra essere un fortissimo segno di discontinuità col passato recente della Curia bolognese, arroccata da decenni su posizione sempre più conservatrici e chiuse.

IL RITRATTO Il prete degli ultimi

In un'intervista Nettuno Tv ha sottolineato ulteriormente la sua intenzione di "ascoltare tutte le domande della città", in particolare le voci della "sofferenza, dell'incertezza e delle difficoltà" perché essere attenti a queste istanze "aiuterà tutti quanti a essere migliori". Infine anche una battuta: "Mi perdonerete qualche inflessione romana. Ma c'è una parola che imparerò subito, perché voi la pronunciate con un accento che mi ha sempre ricordato un tratto molto materno: 'teneressa'. E' quella che chiedo alla Madonna di San Luca, perché mi e ci protegga".

La lettera ai bolognesi: "Vogliatemi bene"

L'addio di Caffarra: "Mi ritirerò nel silenzio". L'arcivescovo uscente ha espresso al Santo Padre, anche a nome dell'Arcidiocesi, "la più viva gratitudine per la nomina del nuovo arcivescovo, di cui sono note la fede e lo zelo pastorale, e all'arcivescovo eletto il primo saluto dell'intera Arcidiocesi". Il cardinale si ritirerà in un appartamento a Villa Revedin, dove già il cardinal Poma andò a vivere dopo il suo ritiro. "ll mio compito ora è di condurre la comunità verso il nuovo pastore", afferma Caffarra, e poi, "con grande, grande pace, mi ritirerò nel più assoluto silenzio e nella preghiera: penitenziale per le mie mancanze e di intercessione per la chiesa di bologna". In latino specifica che i suoi giorni si concluderanno "nell'ombra". Del resto, ammette il cardinale, "dai preallarmi ho capito che l'incontro con il Signore non sarà lontano".

Il benvenuto del sindaco. "Rivolgo  a Mons. Matteo Maria Zuppi le mie più sincere congratulazioni per l'incarico - afferma Virginio Merola in una nota -. In questo preciso  momento  storico, caratterizzato da un aumento della povertà e del numero  delle famiglie in difficoltà, senza reddito e senza casa, la storia di  Zuppi  ci  conforta  nel  lavoro che le istituzioni civili e religiose, insieme,  dovranno  affrontare  nei  prossimi  mesi,  per  rispondere  alle
molteplici  esigenze  che  arrivano  dalla  nostra  comunità,  seguendo  il sentiero  di  solidarietà,  accoglienza  e  vicinanza  ai  più poveri della società indicato da Papa Francesco. Sono convinto che la collaborazione non mancherà.  A  nome  della  città di Bologna auguro al Vescovo Zuppi un buon lavoro". Poi in un'intervista alla Dire ha aggiunto che la scelta "è in linea con un cambiamento generale, nel Paese, del modo in cui la Chiesa affronta i problemi della società".


Le lodi della comunità di Sant'Egidio. Di Zuppi, dice la comunità di Sant'Egidio, che lo ha avuto come assistente ecclesiastico, "abbiamo apprezzato negli anni le sua grandi qualità umane, l'impegno con i poveri come parroco a trastevere e nella periferia di Roma, il suo lavoro per la pace in Africa e altrove, la sua capacità di amicizia con tutti".  L'amico fraterno Andrea Riccardi, ex ministro e fondatore di Sant'Egidio, assicura: "Matteo sorprenderà Bologna e tutti i bolognesi. E' un prete di strada, da sempre vicino ai poveri, un vescovo di papa Francesco, in perfetta linea e sintonia. Sorprenderà anche quelli che oggi sono timorosi, con la sua carica evangelica. Non è uomo fazioso, nè ideologico, è uomo di rigore ma di straordinaria apertura"


La sua vita. Come annuncia il bollettino della Santa sede, monsignor Zuppi è nato a roma l'11 ottobre 1955. E' entrato nel seminario di Palestrina e ha seguito i corsi di preparazione al sacerdozio all'Università
 Lateranense, dove ha conseguito il baccellierato in teologia. Si è laureato, inoltre, in Lettere e filosofia all'Università di Roma, con una tesi in storia del cristianesimo. Poi la lunga "carriera" nel mondo ecclesiastico e l'impegno con la comunità di Sant'Egidio, fino alla nomina a vescovo titolare di Villanova e ausiliare di Roma il 31 gennaio 2012. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 14 aprile dello stesso anno.


FONTE:WWW.REPUBBLICA.IT

domenica 25 ottobre 2015

"RABBUNI' CHE IO VEDA DI NUOVO" XXX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - Anno B - LETTURE: Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52

Liturgia di

Domenica 25 Ottobre 2015



XXX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno B 


                             
LETTURE: 

Ger 31,7-9;

Sal 125; 

Eb 5,1-6; 

Mc 10,46-52 
  

       


Antifona d'ingresso 
( Sal 104,3-4 )


Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.





COLLETTA
O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote giusto e compassionevole verso coloro che gemono nell'oppressione e nel pianto, ascolta il grido della nostra preghiera: fa' che tutti gli uomini riconoscano in lui la tenerezza del tuo amore di Padre e si mettano in cammino verso di te.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.







LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


Prima Lettura  Ger 31, 7-9
Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.

Dal libro del profeta Geremia

Così dice il Signore:
«Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
esultate per la prima delle nazioni,
fate udire la vostra lode e dite:
"Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d'Israele".
Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione
e li raduno dalle estremità della terra;
fra loro sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e la partoriente:
ritorneranno qui in gran folla.
Erano partiti nel pianto,
io li riporterò tra le consolazioni;
li ricondurrò a fiumi ricchi d'acqua
per una strada dritta in cui non inciamperanno,
perché io sono un padre per Israele,
Èfraim è il mio primogenito».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


Salmo Responsoriale     Dal Salmo 125


Grandi cose ha fatto il Signore per noi.


Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. 


Seconda Lettura       Eb 5, 1-6
Tu sei sacerdote per sempre, secondo l'ordine di Melchìsedek. 

Dalla lettera agli Ebrei

Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l'ordine di Melchìsedek».
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
 ( Gv 8,12
 ) 
Alleluia, alleluia. 
Il Salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte 
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. 

Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


"Rabbunì, che io veda di nuovo! "






 DAL VANGELO secondo MARCO (Mc 10, 46-52)

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me! ».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
 
 


 
C: Parola del Signore

A: Lode a Te o Cristo 




«Che cosa vuoi che io faccia per te?»



RIFLESSIONE 

AL

 VANGELO

a cura di Don Lucio Luzzi



Image

XXX Domenica t.o.
25 OTTOBRE 2015/B
Gesù disse al cieco:
"Tu credi nel Figlio dell'Uomo?"


La Liturgia di questa quinta domenica di Quaresima ci propone ancora i miracoli compiuti da Gesù. La parola "miracolo" esprime qualsiasi fenomeno prodotto da una forza soprannaturale, in quanto sfugge alle normali leggi della natura. In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita ed i suoi discepoli lo interrogarono: 

“Rabbi, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchè sia nato cieco?”. I discepoli parlavano secondo la falsa opinione dei rabbini, secondo i quali le malattie erano punizioni di peccati personali; nel caso di malattie che risalivano alla nascita si attribuiva la colpa agli antenati e addirittura alcuni facevano perfino la ipotesi che l’embrione umano potesse già in qualche modo peccare. 


Rispose Gesù: “Nè lui ha peccato nè i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio”.



Image

E per l’ennesima volta il Maestro compie il miracolo in modo del tutto irrazionale.

“Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Siloe” (che significa "inviato"). Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva…

Allora perplessi e increduli i presenti cominciarono ad analizzare il miracolo compiuto, con ragionamenti logici e dando sfogo a tutte le critiche possibili, tempestarono di domande il miracolato, perché per loro era tutto illogico.
Image
Se ti metti a raffronto con il Cristo, vedi subito la profonda differenza: noi con i nostri limiti, spesso molto accentuati, Lui con la sua potenza, perché è Dio.
In tutti i miracoli descritti nel Vangelo appare evidente come Gesù è sempre pronto ad esaudire la richiesta fatta con fede.

E questo per noi è un grande insegnamento.
 Image
Spesso la nostra languida fede viene soprafatta dal raziocinio. Nel chiedere l’intervento di Gesù per la nostra preoccupante situazione, dubitiamo molto del possibile risultato, perché anteponiamo la logica, il nostro raziocinio.
La nostra sfiducia è conseguenza di quelle analisi, di quella diagnosi, di quella previsione…
Se ti trovi in situazioni pesanti e difficili della vita familiare, quante volte dal tuo cuore è emersa la sensazione, quasi certezza, che “... tanto ormai, a come si sono messe le cose, non c’è più nulla da fare…”.
Sforzati di chiedere aiuto a Gesù, senza nessuncondizionamento, con estrema fiducia!
Non stare ad elencare tutti gli aspetti negativi: Lui ti conosce benissimo.
La tua supplica sia

“... pensaci Tu, risolvi Tu, o Signore, questa situazione”.

Chiedi non telegraficamente, ma ripetutamente, con insistenza.

Un giorno Gesù disse: “ … anche se non meritate il mio intervento, lo otterrete da quanto siete noiosi…”.

Grazie Signore della tua sconfinata bontà!


Don Lucio Luzzi

Image





VIDEO CORRELATO

"Il Vangelo della Domenica"

"TU CREDI NEL FIGLIO DELL'UOMO?"

a cura di GESU'DI NAZARETH Blog

















domenica 18 ottobre 2015

"IL FIGLIO DELL'UOMO E'VENUTO A DARE LA PROPRIA VITA IN RISCATTO PER MOLTI" XXIX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno B

Liturgia di

Domenica 18 Ottobre 2015



XXIX^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno B 



  

                                    
LETTURE:

 Is 53,2a.3a.10-11; Sal 32; 

                    Eb 4.14-16; Mc 10,35-45



Antifona d'ingresso 
( Sal 129,3-4  )


Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta,
rivolgi a me l'orecchio e ascolta la mia preghiera.
Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali.





COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.







LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


Prima Lettura   Is 53,10-11
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,vedrà una discendenza. 

Dal libro del profeta Isaia

Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità. 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


Salmo Responsoriale     Dal Salmo 32


Donaci, Signore, il tuo amore:
in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
 

Seconda Lettura       Eb 4, 14-16
Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
 ( 
  Cf3 Mc 10,45   ) 
Alleluia, alleluia. 
Il Figlio dell'uomo è venuto per servire 
e dare la propria vita in riscatto per molti. 

Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


"Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti."






 DAL VANGELO secondo MARCO (Mc 10, 35-45)

Iquel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». 
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi cori Giacomo e Giovanni. Allora 
[Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».] 
 


 
C: Parola del Signore

A: Lode a Te o Cristo 



"il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti»."



RIFLESSIONE 

AL

 VANGELO

a cura di Don Lucio Luzzi



AL SEGUITO DI CRISTO SERVO SOFFERENTE
Image

XXIX DOMENICA T.O/B

18 OTTOBRE 2015

 AL SEGUITO DI CRISTO
SERVO SOFFERENTE 


Perche’ la Parola di Dio germogli nella nostra anima, è indispensabile il raccoglimento. Quando l’ascoltiamo senza la necessaria disposizione subentra la nostra fantasia che inavvertitamente ci fa vagare per luogo e situazioni più disparate ed è impossibile che la Parola di Dio possa attecchire.  

Non prendere come alibi, comune a molti di noi, che le poche righe che ci vengono proposte sono quasi incomprensibili, perché incapaci noi di contestuarle. 




Image


L’humus adatto per l’attecchimento della Parola di Dio è lo spirito di fede e il massimo raccoglimento ( prova a stare anche ad occhi socchiusi ).

 Per la domenica XXIX del tempo ordinario, è il profeta Isaia che oltre 700 ani prima di Cristo preannunciava che un giorno il Redentore si addosserà i peccati delle moltitudini per “ condurle alla salvezza”.  
 

E di fronte a questa realtà sconcertante diremo in coro nel salmo responsoriale: “..donaci Signore il tuo amore, in Te speriamo”.
Image
 Nella seconda lettura è Paolo che scrive agli ebrei e li invita a professare la loro fede, perché Gesù, con le sue sofferenze, è diventato il grande intermediario fra Dio e gli uomini.



 Ci alzeremo poi in piedi per l’ascolto diretto della Parola di Dio.    Fa sempre tenerezza l’atteggiamento di Gesù verso i suoi discepoli, la comprensione, la pazienza verso la loro ottusità: 






“ Si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo,dicendogli: Maestro, noi vogliamo che Tu ci faccia quello che ti chiederemo. E disse loro: cosa volete che io faccia per voi? Gli risposero: concedici di sedere nella tua gloria uno alla destra e uno alla tua sinistra”.



 Quanta pazienza in Gesù!


 Lo hanno seguito convinti di risolvere in meglio la loro posizione sociale e Giacomo e Giovanni si prenotano per essere vice presidenti o ministri nel suo regno.


E con tanta amarezza ma immutato affetto dice loro: “ voi non sapete ciò che domandate…coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano e i loro grandi esercitano su di esse il potere.



 Fra voi però non è così; ma chi vuole essere grande fra voi si farà vostro servitore e chi vuol essere il primo fra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti..”


 Deve essere stata per gli apostoli l’ennesima doccia fredda, sentirsi dire che anche loro dovranno passare attraverso l’esperienza della morte e bere il calice della sofferenza,per partecipare poi un giorno alla gloria della risurrezione.  E questa proposta è rivolta anche a ciascuno di noi.



 Inutile continuare a proporre al Cristo, come praticamente facciamo nella nostra quotidianità, di farci star bene, senza problemi, di godere…. 



 Perché il Cristo anche con noi è così drastico?


 Perché sa benissimo che la vera felicità non può essere quella terrena effimera,ed illusoria; ma la vera felicità, senza fine, è quella eterna.


 Signore mio quanto mi ostino anche io a voler trovare uno spazio di godimento nel mio camino terreno.



 A volte di fronte a problemi e guai di ogni genere, mi sono quasi ribellato contro di Te, perché sei sordo alle mie richiesta.


Dammi la forza di dirti sempre grazie in ogni evenienza anche negativa; perché è proprio nel momento del dolore che Tu mi dai la prova del tuo amore verso di me, che mi vuoi un giorno a far parte della felicità senza fine.



 Mi sento tua creatura! 

Aiutami a saperti dire sempre “ grazie, sia fatta la tua volontà”,
Image



Don Lucio Luzzi
Image
donlucioluzzi@virgilio.it 


Image





VIDEO CORRELATO

"Il Vangelo della Domenica"

"IL FIGLIO DELL'UOMO 
E' VENUTO A DARE 
LA PROPRIA VITA 
IN RISCATTO PER MOLTI"

a cura di GESU'DI NAZARETH Blog