domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 26 novembre 2017

"SIEDERA' SUL TRONO DELLA SUA GLORIA E SEPARERA'GLI UNI DAGLI ALTRI" XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL'UNIVERSO Anno A - SolennitàLETTURE: Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1 Cor 15,20-26a.28; Mt 25,31-46

Liturgia della Parola


Domenica


26 NOVEMBRE 2014






XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
RE DELL'UNIVERSO

Anno A - Solennità



  
LETTURE: 


Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1 Cor 15,20-26a.28Mt 25,31-46

Antifona d'ingresso   (Ap 5,12; 1,6)
L'Agnello immolato 
è degno di ricevere potenza 
e ricchezza e sapienza e forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno.





COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo, fa' che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

 Ez 34,11-12.15-17
Voi siete mio gregge: io giudicherò tra pecora e pecora.

Dal libro del profeta Ezechièle


Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 
 

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE



Dal Salmo 22


Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.



SECONDA LETTURA   1 Cor 15,20-26a.28
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. 


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Mc 11,9.10

Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!

Alleluia. 





PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






 VANGELO 




Mt 25,31-46
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.

Dal vangelo secondo Matteo



  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 

E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».                  

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.


PENSIERO DELLA DOMENICA
a cura di Don Lucio Luzzi


Image

26/11/2017

Cristo Re
dell'Universo


Anno A


“Venite benedetti del Padre mio,
perché ho avuto fame…”


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it 

È terminato ormai il colore verde inerente il perido liturgico del cosidetto Tempo Ordinario che ci ha accompagnato per tutta la lunga serie delle domeniche estive.In questa domenica il celebrante indossa i paramenti di colore bianco: è la grande Festa di Cristo Re. 

Leggendo la Bibbia si rimane sconcertati perchè il linguaggio di Dio è completamente differente dal nostro. Per noi il concetto di Re è sinonimo di superiorità, predominio, potenza! Il simbolo della regalità è qualcuno che domina, che comanda, che è superiore agli altri, ai sudditi. Ora sentire parlare Cristo che dice "Io sono Re" fa una certa impressione e ne fece anche tanta al suo tempo. Fu motivo di scandalo tanto è vero che lo denunciarono, lo portarono in tribunale, perchè aveva osato dire che Lui era il vero Re, invece di Cesare

Image


Ma il Cristo specifica: "Il mio regno non è di questo mondo, altrimenti anche io avrei un
esercito, una legione, miriadi di angeli che mi potrebbero difendere"

Image

Cristo Re ripete ai suo sudditi: "Io preparo un posto in questo regno eterno che si chiama paradiso e vi invito a seguire questa strada, l'unica che porta alla salvezza, la strada dell'amore, della fratellanza, cercando ripetutamente nella vita terrena di guadagnarsi questo paradiso, facendo del bene... ".

 
La bandiera che sventola, del cristianesimo,
porta una sola scritta: ama il prossimo tuo!

Ricordati che il tuo prossimo più immediato è la famiglia dove si vive continuamente, accettando, a volte, contrarietà, forse anche umiliazioni! 


Cristo vorrebbe essere il Re della tua famiglia; per credere a questo ci vuole fede.

Il 19 febbraio 1527 si riunì a Firenze nel Palazzo della Signoria quello che noi chiamiamo oggi il consiglio comunale.
 C'erano ì vessilliferi, i capitani del popolo e vari rappresentanti. Si discuteva del più e del meno, ad un certo punto prende la parola Pier Capponi: parla animatamente di problemi sociali, di necessità che incombevano tra la popolazione; poi si mise in ginocchio davanti a tutti e disse:"lo propongo a Firenze repubblicana di eleggere Cristo, Re dei Fiorentini"

Image
Una raffigurazione di Pier Capponi

Tutti scoppiarono in un applauso, approvarono questa sua mozione e fu eletto ufficialmente Cristo Re dei fiorentini!
Ancora oggi all'ingresso di Palazzo della Signoria c'è una lapide in latino che ricorda questo atto di fede dei fiorentini. Prova anche tu a sentire la gioia di essere suddito di questo grande Re che ti viene incontro, ti aiuta, ti vuole bene, ti perdona; l'unico che ti sa capire, ti comprende nelle tue miserie e nelle tue debolezze. 
Image
Jesus is Lord


Ripetiamo insieme io e te, il Salmo 22,1 - 6

Image
 
Il Signore è il mio pastore; non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare

Ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto
cammino a motivo del suo nome. 

Davanti a me tu prepari una mensa.
Sotto gli occhi dei tuoi nemici.

Ungi di olio il mio capo il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti
i giorni della mia vita, abiterò ancora nella
casa del Signore per lunghi anni.


Don Lucio Luzzi





Image

Image

Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

Image




Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta
Video correlato

"Il Signore è il mio pastore"


Introduzione al canto a cura di Don Lucio Luzzi
Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina
Buon canto di meditazione e buona domenica a tutti!











domenica 19 novembre 2017

"SEI STATO FEDELE NEL POCO,PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE" XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno A LETTURE: Pr 31,10-13.19-20.30-31; Sal 127; 1 Ts 5,1-6; Mt 25,14-30

Liturgia della Parola


Domenica


19 NOVEMBRE 2017








XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOAnno A


  
LETTURE: 


 Pr 31,10-13.19-20.30-31Sal 127; 1 Ts 5,1-6; Mt 25,14-30

Antifona d'ingresso   (Ger 29,11.12.14)
Dice il Signore:
«Io ho progetti di pace e non di sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò,
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi».





COLLETTA
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

Pr 31,10-13.19-20.30-31
La donna perfetta lavora volentieri con le sue mani.

Dal libro dei Proverbi


Una donna forte chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
Stende la sua mano alla conocchia
e le sue dita tengono il fuso.
Apre le sue palme al misero,
stende la mano al povero.
Illusorio è il fascino e fugace la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani
e le sue opere la lodino alle porte della città.


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE



Dal Salmo 127


Beato chi teme il Signore.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!



SECONDA LETTURA   1 Ts 5,1-6
Non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 

Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire.
Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre.
Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
Gv 15,4.5

Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore,
chi rimane in me porta molto frutto.

Alleluia. 





PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






 VANGELO 




Mt 25,14-30 (Forma breve Mt 25,14-15.19-21)
Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.

Dal vangelo secondo Matteo



[ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. ]
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 
[ Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
 ]
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti
”».
 


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.




"Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone."


PENSIERO DELLA DOMENICA
a cura di Don Lucio Luzzi


Image

19/11/2017

XXXIII domenica del
Tempo Ordinario


Anno A


"Prendi parte alla
gioia del tuo padrone"


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it 



La Liturgia di questa XXXIII domenica del "Tempo ordinario" presenta ancora una parabola di Gesù: quella dei "talenti", per sottolineare l’aspetto della operosità. “ …un uomo partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, ad un altro due, ad un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone...".

Image


TALENTO: il Talento greco d’argento era di uso corrente al tempo di Gesù e costituiva la più alta unità monetaria dell’epoca, corrispondente a circa 25 chilogrammi d’argento ed a 6000 dramme, pari a seimila giornate lavorative. Questi talenti vengono distribuiti dal padrone ai suoi servi, secondo le proprie capacità.
 
Chi ebbe un solo talento aveva minori capacità e si preoccupò solo di non perderlo, non di farlo fruttificare: il suo è un atteggiamento accidioso. “... dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque dicendo:<Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque>.<Bene, servo buono e fedele -gli disse il padrone- sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone…>".

Image
La parabola dei talenti

Si presentò anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: <Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo...>.

Image

Il padrone gli rispose: <Servo malvagio e pigro... avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con gli interessi. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti...>

Utile per la nostra riflessione è considerare l’atteggiamento del servo che simboleggia l’accidia spirituale di chi ovvero si illude di conservarsi in grazia di Dio senza alcuno sforzo per corrispondere agli aiuti della grazia. 

Chi non corrisponde agli impulsi della grazia divina, che sono necessari per vincere le passioni disordinate, si abituerà sempre ad accontentare se stesso, finendo per cadere nel peccato grave e così perdere tutto. 


E Gesù ci ammonisce che anche per ciascuno
di noi verrà il momento della resa dei conti.


Image


I talenti particolari che invece abbiamo ricevuto noi sono: 
INTELLIGENZA: motore che guida tutte le nostre azioni;
VOLONTA’: capacità di percorrere quelle vie dolorose che la vita ci riserva; 
GRAZIA DIVINA: alimento indispensabile per il sostentamento dell’anima; 
LIBERO ARBITRIO: se seguo le vie comode ed allettanti che il mondo mi propone, non produrrò mai frutti per la vita eterna.


Quando mi presenterò davanti al tribunale di Dio,
se cominciassi a fare l’elenco di quante Messe ho celebrato, a quanti rosari ho recitato ecc... mi sentirei chiedere dal Giudice Divino:
"Quali sono le opere buone che hai fatto?
Come hai messo a frutto i doni che ti ho
concesso nella vita terrena?


Image
Beato chi teme il Signore


 Signore, ti prego, fa che io non rimanga ammutolito
perché tu potresti dire anche a me:

”Servo malvagio e pigro…”


Don Lucio Luzzi




Image

Image

Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

Image




Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta
Video correlato
"Servo buono e fedele"
Videoriflessione a cura di Don Lucio Luzzi






VIDEOVANGELO

a cura
di Gesu'di Nazareth-Blog

"Sei stato fedele nel poco,
prendi parte alla gioia del tuo padrone"