domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 25 maggio 2014

"PREGHERO' IL PADRE ED EGLI VI DARA' UN ALTRO CONSOLATORE" VI^DOMENICA DI PASQUA - ANNO A - LETTURE: At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1 Pt 3,15-18; Gv 14,15-21




Liturgia della Parola


Domenica 25 Maggio 2014







VI^DOMENICA DI PASQUA 

ANNO A



  
LETTURE: 

At 8,5-8.14-17Sal 65; 1 Pt 3,15-18; Gv 14,15-21

Antifona d'ingresso Cf Is 48,20
Con voce di giubilo 
date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo:
il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia.







COLLETTA
Dio onnipotente, fa' che viviamo con rinnovato impegno questi giorni di letizia in onore del Cristo risorto, per testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

At 8, 5-8. 14-17
Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.



  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra. 

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. 

   



SECONDA LETTURA 1 Pt 3, 15-18
Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo


Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.

 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
 (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserva la mia parola, 
dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.







PROCLAMAZIONE DEL VANGELO








Vangelo  Gv 14, 15-21
Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore.


Dal vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.





«Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore. »




COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi



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25/05/2014

VI domenica di
Pasqua


Anno A


Gesù ai discepoli:
"Non vi lascerò orfani:
verrò da voi"


PENSIERO DELLA DOMENICA
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donlucioluzzi@virgilio.it 


La Chiesa dopo l’Ascensione di Cristo al cielo non è lasciata sola, ma inizia il suo cammino; lo Spirito di Cristo la sostiene, la protegge e la consola, con la Parola di Dio e l’Eucarestia. 

Prosegue il continuo e paziente lavoro di Gesù Risorto per confermare i suoi discepoli: “Se mi amate osserverete i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce”

Gesù ha finora raccomandato di credere in lui. Ma l’adesione a Lui non può essere un fatto solo intellettuale; essa deve attuarsi nella sincerità dell’amore, della carità! Questa adesione pertanto non deve ridursi a illusoria sentimentalità, ma esprimere sincera unione dell’anima, deve cioè essere provata dall’adempimento dei comandamenti. Questo concetto fu continuamente ribadito dal Signore.
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Per rasserenare gli Apostoli, nell’imminenza di lascarli, Gesù non si limita a preannunciare il suo ritorno,ma annuncia anche che, in cambio della sua visibile presenza egli procurerà loro un altro Paraclito colui che viene in aiuto, quindi “confortatore” nella lotta o “avvocato” presso il giudice.
“Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo
non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivete”


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Gesù non abbandona i suoi “figlioletti” da lui generati
alla vita nuova soprannaturale!

Per loro, per i suoi successori, per tutta la Chiesa cattolica, potrà quindi dire prima di ascendere al cielo “...ed ecco, io sono con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo”.

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“Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva,
questi è colui che mi ama.
Chi ama me sarà amato dal Padre mio
e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”

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Gesù è il Signore

Sottolinea che l’assistenza celeste promessa, proprio perché rivolta a suscitare il loro vero amore, comporterà tanto più impegno nell’adempimento dei precetti.

Quante volte per noi l’osservanza dei comandamenti l’abbiamo concepita come un peso, un fardello, una imposizione ed è invece la via tracciata da Dio per la nostra felicità.

Signore dammi la docilità nel seguire i tuoi insegnamenti!
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Anche per me hai detto: ”... non ti lascio solo, sarò tuo aiuto, tua forza,
sempre tuo vero amico" 


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Io credo Signore in te, ma aumenta la mia fede!
Don Lucio Luzzi








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"Signore, vorrei parlare con Te: mi ascolti?"

Videoriflessione 

a cura di Don Lucio Luzzi 
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venerdì 23 maggio 2014

23 MAGGIO 1992-23 MAGGIO 2014





"L'importante non è stabilire
se uno ha paura o meno,
è saper convivere con la propria paura
e non farsi condizionare dalla stessa.
Ecco, il coraggio è questo,
altrimenti non è più coraggio,ma incoscienza!"
GIOVANNI FALCONE





domenica 18 maggio 2014

"IO SONO LA VIA,LA VERITA',LA VITA" V^ DOMENICA DI PASQUA ANNO A LETTURE: At 6, 1-7; Sal 32; 1 Pt 2,4-9; Gv 14,1-12




Liturgia della Parola


Domenica 18 Maggio 2014










V^DOMENICA DI PASQUA 

ANNO A



  
LETTURE: 

 At 6, 1-7Sal 32; 1 Pt 2,4-9; Gv 14,1-12

Antifona d'ingresso Sal 97,1-2
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi;
a tutti i popoli ha rivelato la salvezza. Alleluia.







COLLETTA
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l'eredità eterna. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA



At 6, 1-7
Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo.


Dagli Atti degli Apostoli


In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
 


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 32

Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. 



SECONDA LETTURA 1 Pt 2, 4-9
Voi stirpe eletta, sacerdozio regale. 
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso».
Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo, pietra di scandalo.
Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
 (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità, la vita, 
dice il Signore:
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO








   
Vangelo   Gv 14, 1-12
Io sono la via , la verità e la vita.
Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre
».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: »



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi



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18/05/2014

V domenica di
Pasqua


Anno A

“Io sono la via, la verità e la vita”
dice il Signore

PENSIERO DELLA DOMENICA
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donlucioluzzi@virgilio.it


Nella Chiesa noi siamo le “pietre vive” fondate sulla pietra angolare che è Cristo. Grazie a Lui possiamo andare al Padre ed essere accolti come figli.Stiamo percorrendo i quaranta giorni che ci portano, con l’Ascensione, alla definitiva partenza di Gesù, che ritornerà, terminata la sua missione, al Padre.Gli apostoli sono ormai quasi del tutto convinti che il Maestro è risorto ed ha sconfitto la morte. Ma aumentano le perplessità. Perché Gesù non si ferma a fervorini di incoraggiamento, ma indica chiaramente la missione che i suoi discepoli devono compiere. Non vedono con chiarezza il percorso che devono seguire, anche se Lui dice espressamente: ”... io sono la via...”. Il più deciso e polemico è Filippo: “Signore, mostraci il padre e ci basta…”. “Chi ha visto me, ha visto il Padre… le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere…”

La fiducia doveva nascere dalla loro familiare conoscenza della sua amabile, illuminata e nobilissima persona, e, nel quadro del contesto, era una fiducia assolutamente ragionevole.Infatti secondo l’elementare buon senso, l’affermazione di Gesù di essere Figlio divino e consustanziale al Padre, creava questa alternativa: o Gesù aveva pronunciato la più sacrilega e blasfema menzogna, o aveva rivelato la verità!


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Gesù considera tuttavia l’ipotesi che la predetta fiducia in Lui riposta potesse non parere sufficiente per convincerli della sua divinità; aggiunge quindi che essi avrebbero dovuto riconoscerla considerando l’infallibile sigillo divino costituito dalle innumerevoli opere miracolose compiute.

I miracoli, infatti, li può fare soltanto Dio, e Dio mai avrebbe sigillato con essi le affermazioni di un impostore.

“In verità, in verità, vi dico: chi crede in me, 
anch’egli compirà le opere che io faccio 
e ne compirà di più grandi di queste, 
perché io vado al Padre”

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Quante volte, forse anche noi, abbiamo tenuto un atteggiamento dubbioso, nei riguardi del Cristo, e avremo sussurrato: ”... se lo avessi conosciuto di persona... allora crederei, senza condizioni… “. 

E ritorna la realtà della nostra fede che non potrà mai essere confermata dalla logica del nostro raziocinio: 

“ Beati quelli che, pur non vedendo, crederanno...”

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Lo dice a me, a te, a tutti noi. Il nostro atteggiamento nei riguardi di Dio, dovrebbe essere simile al bambino in braccio a sua madre; si sente sicuro, tranquillo, sereno: pensa a tutto la mamma. Prova anche tu a tenere questo atteggiamento.


Metti da parte i ragionamenti, anche logici, ma umani; credi in questo Dio, padre amoroso per i suoi figli.

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Sentiti sicuro, sereno; abbandonati tra le sue braccia; penserà Lui a tutto. Signore, ho capito quale è la via che mi indichi; sarà forse tortuosa, difficoltosa, anche dolorosa, ma con Te a fianco, unica via, tutti noi, popolo di Dio, saremo sempre in cammino verso il Padre.

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Don Lucio Luzzi








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"A Te, Signor, leviamo i cuori"


Introduzione al canto liturgico 
a cura di Don Lucio Luzzi






VIDEOVANGELO

"Io sono la via,la verità e la vita"

a cura

di "Gesu'di Nazareth-Blog"









domenica 11 maggio 2014

"IO SONO LA PORTA DELLE PECORE" IV^DOMENICA DI PASQUA - ANNO A - LETTURE: At 2,14a.36-41; Sal 22; 1 Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10




Liturgia della Parola


Domenica 11 Maggio 2014








IV^DOMENICA DI PASQUA 

ANNO A



  
LETTURE: 

 At 2,14a.36-41Sal 22; 1 Pt 2,20b-25Gv 10,1-10

Antifona d'ingresso Sal 32,5-6
Della bontà del Signore è piena la terra;
la sua parola ha creato i cieli. Alleluia.







COLLETTA
Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l'umile gregge dei tuoi fedeli giunga con sicurezza accanto a te, dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA



At 2, 14a.36-41
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli


[ Nel giorno di Pentecoste, ] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
 


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
 


SECONDA LETTURA 1 Pt 2, 20b-25
Siete tornati al pastore delle vostre anime.  
 

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché

anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme:
egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca;
insultato, non rispondeva con insulti,
maltrattato, non minacciava vendetta,
ma si affidava a colui che giudica con giustizia.

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce, perché,
non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.

Eravate erranti come pecore,
ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
 (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO








   
Vangelo   Gv 10, 1-10
Io sono la porta delle pecore.
Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. »



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi



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11/05/2014

IV domenica di
Pasqua

Anno A


“Io sono la porta delle pecore”
dice il Signore


PENSIERO DELLA DOMENICA
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All’indomani della Pentecoste l’apostolo Pietro raduna già un numeroso gruppo di fedeli attorno ai discepoli... E’ la messe abbondante che germoglia dal sangue di Cristo e queste sono le pecore che riconoscono il loro pastore. 

Gesù nel suo insegnamento si è servito, per spiegare grandi ed eccelse verità, di esempi comprensibili a tutti, come le parabole, ed ha portato similitudini dove Lui si impersona in figure identificabili per gran parte della sua gente. La pastorizia era molto diffusa in Palestina. Vaste torme di pecore pascolavano sui dossi delle colline e durante la notte venivano rinchiuse in recinti circondati da un basso muricciolo di pietre a secco. Un guardiano solo custodiva molte greggi riunite insieme, fino a che, al mattino venivano i pastori e ciascuno chiamava la proprie pecore e le conduceva a pascolare con sé. Capitava in certe notti che il ladro desse la scalata al muretto di cinta; o anche che il lupo affamato balzasse nel chiuso a divorare qualche pecora. Allora il guardiano, se poteva, gridava e difendeva il gregge; ma se c’era da rischiare la propria pelle, fuggiva al sicuro.E le pecore? Peggio per loro e per il padrone!

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Senti che pagina stupenda troviamo nella liturgia di questa domenica del Buon Pastore. Il parlare di Gesù è permeato di dolcezza e amore vero, e si rimane attoniti e affascinati verso questo pastore che ha cura e premura delle sue pecore che, nella similitudine, siamo ciascuno di noi.
Disse Gesù:
 ”...io sono il buon pastore,conosco le mie pecore e le mie
pecore conoscono me, come il Padre conosce me
e io conosco il Padre; e offro la mia vita per le pecore.
Ed ho altre pecore che non sono di questo ovile;
anche queste io devo condurre; 
ascolteranno la mia voce
e diventeranno un solo gregge e un solo pastore…”

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Non si limita il buon pastore ad avere ogni premura per il suo gregge, ma la sua ansia, il suo desiderio,si estende anche a chi non fa parte di questo gregge e sogna il giorno che ascolteranno la sua voce per diventare unico gregge con unico pastore.

E’ il suo ardente desiderio: l’unità della Chiesa!

Problema secolare e storico le diversità e le divisioni all’interno della Chiesa di Dio!

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“…Prego per loro Padre, perché siano una cosa sola…”

Io mi domando: quale è il mio contributo quotidiano perché il sogno della unità, diventi realtà?

Non fermiamoci alle analisi storiche, ma sentiamoci coinvolti personalmente. Il nostro contributo deve passare per le più piccole cose. Quante volte facciamo prevalere il nostro giudizio che ha come sottofondo le radici dell’orgoglio, della superbia, dell’invidia.

Ci pensi, a volte anche inavvertitamente, come professiamo la divisione anche con le espressioni, forse banali e superficiali, ma che ci allontanano decisamente dal cammino del Buon Pastore… A me questo prete mi sa antipatico, è noioso… si deve fare sempre come vuole lui…

E i giudizi sulle associazioni? Sui collaboratori? Sui volontari?

Signore aiutami; ho paura di essere a volte
una pecora fuori del recinto,
che vaga per luoghi e pascoli che voglio scegliere io
e mi disperdo nella aridità del deserto…

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Se seguissi sempre, con umiltà, senza troppe
elucubrazioni razionali, Tu Buon Pastore!


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Potrei provare la gioia che, se anche camminassi in una valle
oscura in certi periodi della mia vita, 

CON TE VICINO SIGNORE, 
NON TEMERO’ PERCHE’ TU FARAI
DISSETARE LA MIA EREDITA’ ALLE ACQUE TUE TRANQUILLE…

Don Lucio Luzzi






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