domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

martedì 31 dicembre 2013

TE DEUM

TE DEUM


Noi ti lodiamo, Dio, * ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, * tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli * e tutte le potenze dei cieli:
Santo,Santo, Santo * il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra * sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli * e la candida schiera dei martiri
Le voci dei profeti si uniscono nella lode * la santa Chiesa proclama la tua gloria.
Adora il tuo unico Figlio, * e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,* eterno Figlio dei Padre,
Tu nascesti dalla Vergine Madre * per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, * hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, * nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo * alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, * che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria * nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, * guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,* lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, * di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: * in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, * pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,* non saremo confusi in eterno.

domenica 29 dicembre 2013

"GIUSEPPE PRESE CON SE' IL BAMBINO" Santa Famiglia di Gesu',Maria e Giuseppe -ANNO A-




Liturgia di

Domenica 29 Dicembre 2013



Anno A 

DOMENICA FRA L'OTTAVA DI NATALE
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ
MARIA E GIUSEPPE

Anno A - Festa

LETTURE:

Sir 3, 3-7.14-17a; Sal 127; Col 3, 12-21; 
Mt 2, 13-15. 19-23





LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


Prima Lettura  Sir 3, 3-7.14-17a
Chi teme il Signore onora i genitori.
 

Dal libro di Siracide

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà
e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.
Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


Salmo Responsoriale Dal Salmo 127

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
 

Seconda Lettura Col 3, 12-21
Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell'amore.
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
( Col 3,15.16)


Alleluia, alleluia. 
La pace di Cristo 
 regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo 
abiti tra voi nella sua ricchezza.

 Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.
 

Dal vangelo secondo Matteo 
(Mt 2, 13-15. 19-23)
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.







«Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.»


COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

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29/12/2013

Santa Famiglia

Anno A


Giuseppe prese con sè il bambino

PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it

Le proposte della Liturgia sono prevalentemente imitative. Abbiamo celebrato il Natale e ci viene subito proposto il modello della Sacra Famiglia. Apparentemente niente di straordinario. Un operaio, una umile donna ed un fanciullo. Che vivono in una povera casa incavata nella pietra della collina, confusa tra le altre che si addossavano a formare la borgatella di Nazareth. L’operaio aveva nome Giuseppe; uno dei falegnami del paese. Chi lo vedeva nella sua bottega, lavorare dalla mattina alla sera, chi lo vedeva per strada, curvo sotto il peso di qualche asse, certo non immaginava che avesse avuto frequenti colloqui con gli angeli e che gli era stato affidato l’affare più grande di tutta la storia umana: quella dell'affidamento del Redentore!



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La donna si chiamava Maria

Quando la vedevano alla fontana o al lavatoio, a chi poteva passare per la mente che Essa era vergine e che aveva generato il Messia, per opera dello Spirito Santo?

Filava la tela, cuciva le vesti, preparava il cibo, faceva pulizie; e così tutti i giorni.

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Eppure era quella che, davanti alla cugina Elisabetta, esclamò: ”...tutte le generazioni mi chiameranno beata...”.

Il fanciullo si chiamava Gesù

Era molto intelligente. Solo una volta, a dodici anni, avendolo i suoi condotto a Gerusalemme, sua madre lo trovò nel tempio che ascoltava e interrogava i maestri della Sacra Scrittura e dava risposte tanto assennate e che tutti si meravigliavano.

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Tornato a casa, riprese la sua vita consueta; lavorava nella bottega con suo padre, obbediva, cresceva di  statura e di grazia presso Dio e presso gli uomini.

Ecco come era la Sacra Famiglia, la famiglia di Dio!

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Nella casa di Nazareth prima di tutto, ad ogni costo, c’era l’impegno assoluto di accettare la volontà di Dio. Vivevano una vita grama, di stenti, di guai a non finire. Dove trovavano tanta forza da rimanere sereni e fiduciosi?

In quella casa c’era ogni giorno la preghiera. Oggi la famiglia è al centro di infinite problematiche e l’uomo contemporaneo le affronta e si illude di risolvere, con dibattiti, incontri, proposte di legge ecc...

Proporre la soluzione della preghiera sembrerebbe anacronistico, fuori tema, insignificante. Il risultato?

La famiglia di Nazareth, pur con enormi problemi,
rimane serena e fiduciosa, perché sa che
ogni soluzione è nelle mani di Dio

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Le nostre invece, non solo non risolvono, ma spesso peggiorano la situazione; e ci sentiamo smarriti ed impotenti mentre la sfiducia e, a volte la disperazione, ci attanaglia.

C' è una leggenda che dice:
Stava, una sera afosa, la Vergine Maria, seduta alla porta con il Bambino sulle ginocchia. Passò un coro di giovani allegri che andavano a divertirsi; e il Bambino dormendo non li udì. Passò un corteo di nozze con fiaccole e grandi grida festose; e il Bambino dormendo non li udì. La Vergine Maria pensava alle parole del vecchio Simeone, a quella spada che le avrebbe trapassato il cuore... Intanto un lacrima le tremò sospesa un poco tra le ciglia e poi le scivolò giù per la guancia. Il Bambino sobbalzò nel sonno e aprì gli occhi: “…che hai piccino?” le disse curvandosi maternamente... “Mamma! Ho udito un tonfo come di qualche cosa che mi cadesse nel cuore…”.
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Ricordati che tra i tumulti del mondo, le lacrime silenziose delle madri di famiglia, dei padri di famiglia, ancora fanno sobbalzare il cuore del Figlio di Dio; l’unico che risolverà i tuoi problemi…

Don Lucio Luzzi

Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta


Video correlato
"La gioia del Natale"

Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it 




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giovedì 26 dicembre 2013

ABBI PIETA'DI NOI.GESU'


ABBI PIETA' DI NOI GESU'



Signore 
abbi pietà di noi,
perche' non rispettiamo
il Tuo Creato,danneggiandolo in ogni modo 
pur di fare il nostro interesse

Abbi pietà di noi perche' ogni giorno
diciamo "E chi è il mio prossimo",
sapendo di averlo accanto,in ogni momento delle nostre vite,
in ogni angolo delle nostre strade

Abbi pietà di noi Signore
perchè ogni giorno non sfamiamo chi ha fame
non dissetiamo chi ha sete
non visitiamo chi è malato

Abbi pietà di noi Signore
perche' davanti al fratello
mettiamo davanti il nostro interesse

Apri i nostri occhi Gesu'
perchè sappiamo riconoscerti,
in ogni fratello bisognoso

Abbi pietà di noi Signore,
Donaci la Tua Misericordia
perdona i nostri peccati
rendici piu' umili e piu' semplici di cuore

Gesu',Figlio del Dio Vivente
Abbi pieta' di noi

Massimo

mercoledì 25 dicembre 2013

BUON NATALE A TUTTI







"OGGI E' NATO PER VOI UN SALVATORE,CRISTO SIGNORE"Solenniità della NATIVITA' DI NOSTRO SIGNORE GESU'CRISTO - Anno A-LETTURE: Is 9,1-3.5-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14




Liturgia di

Mercoledi'25 Dicembre 2013



Anno A 

NATIVITA'DI NOSTRO SIGNORE 

GESU'CRISTO


Solennita'




  
LETTURE:  Is 9,1-3.5-6; Sal 95; Tt 2,11-14; 

Lc 2,1-14 

Antifona d'ingresso ( Sal 2,7)
Il Signore mi ha detto:
«Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato».




GLORIA A DIO



Gloria a Dio, nell'alto dei cieli, e pace in terra 
agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, 
ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, 
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, 
Agnello di Dio, Figlio del padre;
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, 
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.




                                      



COLLETTA
O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a noi, che sulla terra lo contempliamo nei suoi misteri, di partecipare alla sua gloria nel cielo.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


Prima Lettura Is 9,1-6
Ci è stato dato un figlio

Dal libro del profeta Isaia
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


Salmo Responsoriale  Sal 95




Oggi è nato per noi il Salvatore.
 
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.


Seconda Lettura Tt 2,11-14
E' apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
( Cf Lc 2,10-11)

Alleluia, alleluia. 
Vi annunzio una grande gioia:
oggi vi è nato un Salvatore: Cristo Signore. 
Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





 DAL VANGELO secondo LUCA




Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.
Gesù agli inviati del Battista, in carcere,risponde che la sua missione è rivolta aipoveri e a quelli che non contano.In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.







«Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.»


COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO




1. "Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo". Questo invito è rivolto ad un popolo che non stava vivendo un momento facile. Rientrato dall’esilio, si trovava di fronte un paese in rovina: dal punto di vista economico, istituzionale, politico.

Sulla base di che cosa il profeta rivolge un tale invito? "Perché il Signore ha consolato il suo popolo". Quando la S. Scrittura parla di "consolazione", non dà a questa parola quel significato estenuato che ha nel nostro linguaggio. Non raramente la consolazione umana si riduce all’invito a convivere psicologicamente con le proprie miserie; in fondo, a rassegnarsi.
Nella S. Scrittura "consolazione" denota un intervento di Dio stesso, teso a cambiare realmente la condizione della persona o del popolo. Il profeta può esortare le rovine di Gerusalemme – il popolo cioè spiritualmente ridotto in macerie – a prorompere in canti di gloria, perché ha la certezza che Dio è intervenuto, e sta intervenendo per ricostruire il suo popolo. E può sentire coloro che vegliano sulla città, gridare di gioia "poiché vedono con i loro occhi il ritorno del Signore in Sion".
Cari fratelli e sorelle, la pagina profetica è una prefigurazione del fatto che oggi celebriamo. Dio ha consolato il suo popolo, mostrando già al profeta che questa consolazione era l’immagine di una ricostruzione ben più grandiosa. Quale ricostruzione?
Avete sentito la preghiera con cui abbiamo dato inizio a questa celebrazione. Essa, rivolgendosi a Dio, diceva: "in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti".
E’ la persona umana, l’unica creatura che Dio ha voluto per se stessa, che ha bisogno di essere rinnovata, e come ricostruita. Le rovine di cui parla il profeta sono in realtà le rovine dell’umanità nel suo insieme e di ciascuno di noi. Che cosa ha rovinato l’uomo e in ogni momento può farlo? Ce lo rivela il Vangelo: "la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta".
Esiste nell’uomo la possibilità di impedire che la luce di Dio, la luce per cui fiorisce la vita, entri nelle sue scelte. E’ come se la persona umana decidesse di rinchiudersi dentro una casa priva di finestre, impedita di ricevere luce dal sole, vivendo di luce artificiale prodotta dall’uomo. Quando questo accade?
Quando la persona eleva la sua ragione a misura unica ed esclusiva della realtà, e ritiene se stesso come arbitro inappellabile di ciò che è bene/di ciò che è male, rifiutando di riconoscere l’esistenza di un ordine morale che precede la libertà.
Faccio due esempi. E’ sempre più condivisa la convinzione che il matrimonio non sia un’istituzione fondata su e definita da dati obiettivi, naturali, che precedono ogni legislazione umana circa il medesimo. Esso è considerato una semplice produzione culturale, a disposizione del consenso delle maggioranze parlamentari.
Il secondo esempio. Si è ritenuto che la razionalizzazione dei sistemi produttivi fosse solo di carattere tecnico. Fosse solo un problema di ingegneria finanziaria di apertura di mercati, di riforme istituzionali, dimenticando o escludendo ogni riferimento ad un ordine morale intrinseco al sistema economico. Il risultato lo abbiamo constatato e lo stiamo costatando ogni giorno, in termini di grave malessere sociale ed umano.
"La luce splende nelle tenebre": l’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio, porta sempre inscritte nel suo cuore le fondamentali norme della legge morale naturale. "Ma le tenebre non l’hanno accolta": l’uomo non ha lasciato che questa verità splendesse in se stesso, attribuendosi il potere di plasmare arbitrariamente la propria coscienza, se stesso, e la società in tutte le sue espressioni.
 

2. "Prorompete insieme in canti di gioia, rovine" dell’uomo, ci dice il profeta. Per quale ragione? Perché "il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi…pieno di grazia e di verità"; perché "la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo".
E’ Dio stesso che è venuto a riscostruire le nostre rovine, a tirarci fuori da quella casa senza finestre in cui viviamo solo di luce artificiale.
Questa ricostruzione accade in due momenti. Il primo è costituito dal mistero che oggi celebriamo. La nostra natura umana è stata assunta dalla persona del Verbo – Dio, così che Questi è veramente uomo: è il vero uomo. In questo modo mostra in tutta verità chi siamo, e quale senso ha la nostra vita. Oggi quindi è posta la pietra angolare della ricostruzione delle nostre rovine: la nostra umanità assunta dal Verbo.
Il secondo momento è che noi, ciascuno di noi si stringa a Lui, al Dio fatto uomo, mediante la fede ed i sacramenti. "Il legame a Cristo ci rende liberi; e coloro che Egli stringe, sono sciolti" [S. Ambrogio,Commento a dodici Salmi, Salmo XLV, 17; BA8, 212]. E’ la fede che apre la nostra ragione alla luce che dona la vita, e quindi salva la nostra ragione; sono i sacramenti che ricostruiscono la nostra esistenza, perché ci donano la vita.
Sì, veramente, oggi "il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra" possono oggi vedere "la salvezza del nostro Dio".

S.E Card.Carlo Caffarra
Arcivescovo di Bologna



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BAMBINO GESU' 
Asciuga, Bambino Gesù,
le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l'anziano!
Spingi gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un universale
abbraccio di pace!
 

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Invita i popoli, misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri creati
dalla miseria e dalla disoccupazione,
dall'ignoranza e dall'indifferenza,
dalla discriminazione e dall'intolleranza.


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Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi liberandoci dal peccato.
Sei Tu il vero e unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.

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Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore
di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia!
Amen
Don Lucio Luzzi



CREDO 



Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;

di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.






Gesu' di Nazareth Blog

presenta i video:



"OGGI E' NATO PER VOI IL SALVATORE"


"GLORIA A DIO"


"VIENI GESU' MARANATHA"






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