domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 25 giugno 2017

"NON ABBIATE PAURA DI QUELLI CHE UCCIDONO IL CORPO "XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno A LETTURE: Ger 20, 10-13; Sal 68; Rm 5,12-15; Mt 10,26-33




Liturgia della Parola


Domenica 25 Giugno 2017







XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  Anno A 





  
LETTURE: 

Ger 20, 10-13Sal 68; Rm 5,12-15Mt 10,26-33  

Antifona d'ingresso  
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore,
benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre.

 






COLLETTA
O Dio, che affidi alla nostra debolezza l'annunzio profetico della tua parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA


Ger 20, 10-13
Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.


Dal libro del profeta Geremia


Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
 


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 68

Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.



SECONDA LETTURA Rm 5, 12-15
Il dono di grazia non è come la caduta. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
 

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.

Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.

Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.
 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



Acclamazione al Vangelo Cf Gv 15,26b.27a

Alleluia, alleluia.

Lo Spirito della verità 

darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.

  




PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






   
Vangelo
  Mt 10, 26-33
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.








«E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; ».



PENSIERO DELLA DOMENICA 

a cura di Don Lucio Luzzi

XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO 25 Giugno 2017PDFPrintE-mail
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XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO 25 Giugno 2017

La Liturgia segue ora il lunghissimo periodo del Tempo Ordinario, contrassegnato nei paramenti del celebrante dal colore verde.
Il brano domenicale del Vangelo verrà preso sempre dall’ Evangelista Marco.
Marco ci viene presentato come figlio di Maria, la padrona del locale dove Pietro, uscito miracolosamente dalle prigioni del re Agrippa I trovò radunata la prima comunità cristiana di Gerusalemme, come narrato negli Atti 12, 12-17.
Marco è cugino di Barnaba, il noto apostoli della  “seconda chiamata”, un levita oriundo dell’isola di Cipro (cf.Atti 4, 36-37).
E’ affascinante la supposizione che il giovanetto(neaniskos) schizzato via nudo dal legionario romano, al momento della cattura di Gesù il Gtsemani, fosse proprio Marco
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Dopo la Pentecoste Marco fece parte del primo viaggio dell’apostolo Paolo, ma dopo la campagna di Cipro, si separò dal gruppo e tornò a casa sua a Gerusalemme (At. 13,13).
Poi ci ripensò e all’inizio del secondo viaggio chiese di rientrare.
 Paolo rifiutò.
Marco dopo quell’incidente increscioso con Paolo, si mise  alla sequela del primo degli apostoli, diverso per carattere.
Seguì Pietro ad Antiochia e a Roma e, dopo aver appreso tutto dalla sua catechesi autorevole, compilò una narrazione bene ordinata della vita, dell’opera e dell’insegnamento del divino Maestro.
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Nel suo Vangelo Marco presenta i miracoli di Gesù come guida alla comprensione della sua identità di Figlio di Dio.
Il mare in burrasca che viene prodigiosamente calmato è il segno del dominio che Gesù ha sulle forze della natura e che la Sacra Scrittura attribuisce solo a Dio.

Due domande primeggiano nel Vangelo di oggi: quella di Cristo che chiede:” Non avete ancora fede?” e quella dei discepoli che si domandano chi sia Gesù.
Al tramonto della giornata, quando le tenebre, simbolo del male, stanno per avvolgere tutti, Gesù sulla barca con i suoi discepoli passa all’altra riva.
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Una tempesta li sorprende, mentre Cristo tranquillo dorme a poppa.
La paura investe i discepoli che si sentono smarriti di fronte all’apparente indifferenza del  Maestro.
“ Non ti importa che moriamo?”
Gesù interviene riportando la quiete.
Talvolta ci lasciamo prendere dallo sconforto di fronte alle difficoltà della vita e la nostra fede va in crisi.

Oggi la Parola di Dio ci infonde nuova linfa: non siamo soli, Gesù non ci abbandona mai e sempre ci accompagna in ogni momento della nostra vita.
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Signore mio se avessi il coraggio, anche nelle cose di dirti: ho sbagliato, abbi pietà do me che mi riconosco un povero peccatore!

Se avessi veramente fede nella tua bontà e misericordia infinita….proverei la gioia di sentirmi dire da Te: ..ti sono perdonati i tuoi molti peccati, perché hai molto amato..
Ho bisogno di trovare quella serenità e tranquillità, che soltanto tu mi puoi dare.
Aiutami o mio Signore, perché ho bisogno di te.

Don Lucio Luzzi





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venerdì 16 giugno 2017

SIGNORE ASCOLTACI

Signore Gesu',ti preghiamo per le vittime innocenti del rogo di Londra....accoglile nel Tuo Regno di Pace e di Gioia....
Fa che ognuno di loro,possa incontrare Te,il Signore Risorto....
Benedici chi ha avuto salva la vita
Benedici chi ha perso tutto
Benedici e cura chi soffre nel fisico e nello spirito
Benedici chi piange i propri cari.
Signore Gesu' Cristo
Figlio del Dio vivente
noi ti preghiamo 
perchè simili sciagure non avvengano piu.
Ti preghiamo per la giovane donna,Erika
che è salita presso il Padre Tuo 
negli incidenti di Torino
Perchè come le donne al sepolcro anche lei possa incontrare Te,che sei il Risorto e il Vivente.
Perchè anche chi l'ha amata e voluto bene,possa vederTi e sentir dire le parole che le donne sentirono dire mentre andavano al sepolcro
"Perchè cercate tra i morti colui che è vivo?Non è qui,è Risorto"
Gesu'...Tu sei speranza e certezza di vita eterna
abbi misericordia di noi peccatori
e portaci con Te alla Vita Eterna.

Amen

sabato 10 giugno 2017

"DIO HA MANDATO IL FIGLIO SUO PERCHE IL MONDO SIA SALVATO PER MEZZO DI LUI" SANTISSIMA TRINITA' - ANNO A - LETTURE: Es 34, 4b-6. 8-9; Dn 3,52.56; 2 Cor 13, 11-13; Gv 3, 16-18




Liturgia della Parola


Domenica 11 Giugno 2017







SANTISSIMA TRINITA' 

- ANNO A -




  
LETTURE: 

Es 34, 4b-6. 8-9Dn 3,52.56; 2 Cor 13, 11-13Gv 3, 16-18
  

Antifona d'ingresso  
Sia benedetto Dio Padre,
e l'unigenito Figlio di Dio, 
e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.







COLLETTA
O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA


 Es 34, 4b-6. 8-9
Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

 

Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità». 

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dn 3,52.56

A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri 
con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.


SECONDA LETTURA 2 Cor 13, 11-13
La grazia di Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



Acclamazione al Vangelo 

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.

Alleluia.

  




PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






   
Vangelo
  Gv 3, 16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
 

Dal vangelo secondo Giovanni




«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio
».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.








«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.».



PENSIERO DELLA DOMENICA 

a cura di Don Lucio Luzzi

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11/06/2017

Santissima Trinità
Anno A


Gloria al Padre, al Figlio e
allo Spirito Santo


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it 

La Liturgia celebra oggi il grande mistero della fede, per i credenti. Dio è uno in tre persone uguali e distinte: Padre, Figlio, Spirito Santo. La mente umana di fronte ai misteri della fede si smarrisce! Non esiste raziocinio umano che possa scandagliare il Mistero. Apparso sopra una montagna di Galilea, Gesù risorto disse agli apostoli queste solenni parole: "Andate, battezzate e istruite tutte le gemi nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo" (Mt 28,19). 

E' meraviglioso: gli apostoli devono istruire le gestì, con ciò che non si capisce! Il mistero della Trinità è come il sole che non si può guardare ma che illumina tutte quante le altre cose. E' stato Cristo stesso che rivelò agli Apostoli il mistero della Trinità, per cui poteva dire loro: "... vi ho chiamato amici perché vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal Padre mio..." (Gv.15,14-15). 

Lo Spirito Santo, amore consustanziale del Padre e del Figlio, abita nelle anime in grazia, le illumina, le santifica. E' in virtù di questo mistero che noi possiamo avere la forza di adempiere al comando categorico che Gesù ci ha imposto di amare il prossimo. 
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Nei secoli antichi la grande fede la esprimevano perfino dedicando alla Santissima Trinità gli ospedali che costruivano! 
Ed era con la forza della Trinità che affrontavano il martirio!

A Catania, nel 304, il diacono Euplio  fu sottoposto a numerose torture perché rinnegasse.

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Una raffigurazione
del Diacono Euplio

Aveva tanta sete e si contorceva di dolore:
"Disgraziato - gli gridò il giudice - adora Marte, Apollo,
Esculapio, e avrai da bere..." 

Il martire rispose: 
"Io adoro il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, essi mi
daranno da bere tra qualche momento;
l'acqua viva della gioia eterna..."


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Anche a ciascuno di noi oggi il mondo ci dice: adora il piacere, adora il denaro, adora l'orgoglio, sarai felice! 

Prova anche tu a rispondere come il martire siciliano: "Io adoro il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo;
essi mi daranno l'unica vera felicità
"


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Bellissima la preghiera che si celebra oggi nei vespri solenni bizantini:
"Venite popoli, adoriamo la divinità in tre persone:
il Padre nel Figlio con lo Spirito Santo"


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Noi tutti adoriamo appunto questa divinità dicendo:
"Dio Santo che hai creato tutto per mezzo del Figlio con lo Spirito Santo; Santo forte, per mezzo del quale abbiamo conosciuto il Padre e lo Spirito Santo è venuto nel mondo; gloria a Te, Santa Trinità..."

Vogliamo fare insieme l'atto di adorazione alla Trinità?

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Mettiamoci un attimo in ginocchio: 
Facciamo il segno della croce e pronunciamo ad occhi chiusi
quelle parale, Poi, con lo sguardo verso l'infinito, diciamo per l'ennesima volta: "Io credo in te Signore, ma aumenta la mia fede!"


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Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Don Lucio Luzzi





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Vie dello Spirito

Portale Cattolico Italiano
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"L'acqua viva"
Introduzione al canto a cura di Don Lucio Luzzi
Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina







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a cura di Gesu'di Nazareth-blog