domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 17 novembre 2013

"CON LA VOSTRA PERSEVERANZA,SALVERETE LE VOSTRE ANIME" XXIII^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C




Liturgia della Parola

 Domenica

17 Novembre 2013







XXXIII ^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO



Anno C






LETTURE:

Ml 3, 19-20; Sal 97; 2 Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19










PRIMA LETTURA Ml 3, 19-20

Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Dal libro del profeta Malachìa

Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.





SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo 97


Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
 
. 




SECONDA LETTURA  2 Ts 3, 7-12
Chi non vuole lavorare, neppure mangi. 
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


ACCLAMAZIONE AL VANGELO  Lc 21,28

Alleluia, alleluia.

Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.

Alleluia.




  
 Vangelo  
Lc 21, 5-19
Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.

Dal Vangelo secondo Luca



In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 
Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».


C: Parola del Signore.

A: Lode a Te,o Cristo




COMMENTO ALLA PAROLA
a cura di Don Lucio Luzzi


Image

17/11/2013

XXXIII domenica del
Tempo Ordinario


Anno C


Viviamo il presente
nel timore del Signore

La Liturgia di questa domenica ci parla della fine del mondo, ma non dà delle indicazioni temporali. Vuole istillare in tutti speranza e fiducia. La paura e la timidezza sono estranee allo spirito cristiano, che quando è autentico è al riparo da ogni ingiustizia. Nella prima lettura il Profeta Malachia dice che “il giorno del Signore” è quello del suo ritorno; giorno rovente per i malvagi, ma pieno di sole radioso per i giusti.


Image
Una raffigurazione del
Profeta Malachia

Nel passo del Vangelo di Luca (21,5-19)  viene presentata la fine di Gerusalemme, sarà allora la fine di un mondo, ma ancora non sarà la fine. Nel tramonto del mondo e della storia, quel che conta è la persevernza nella fede.

Il Vangelo parla della fine ma non della fine del mondo ma bensi della cittá di Gerusalemme che gli ebrei univano alla fine del mondo. Con la distruzione di Gerusalemme termina la antica unione e succede la venuta di Gesú che viene a inaugurare la chiesa, il novo popolo di Dio.

Image 

Gesù parla della distruzione di Gerusalemme dovuto all'osservanza dei discepoli della sua grandiositá e dei suoi adorni e dice a loro:
 

"State osservando queste cose ma verrá un giorno che
non resterá pietra sopra pietra che non sia diroccata" (Lc 21.6)


Image

Luca ci da una parola molto preziosa che marca bene la distinzione fra la distruzione di Gerusalemme e la fine del mondo: "...e Gerusalemme sará calpestata dai Gentili, finché i tempi dei gentili non siano compiuti" (vers. 2.4.)

Image
San Luca Evangelista


Di tutto il contesto delle parole di Gesú
dobbiamo ammettere due preposizioni!

La prima è che nessuno si lasci stupire da falsi profeti che annunciano l'arrivo di Cristo. La seconda, per la quale dobbiamo avere tanta attenzione è alla esortazione e alla speranza.

Dio sta sempre con noi, come disse:
"... non andrá caduto neppure un filo di capello dalla vostra testa, con la vostra perseveranza salverete le anime vostre. Nell'anima del vero cristiano mai muore la speranza, anche quando le cose sembrano scure dobbiamo avere la certezza della presenza e misericordia di Dio".

Abbiamo bisogno di una speranza viva dentro di noi e nel mondo in cui viviamo. Quanti segnali di morte, di minacce, di ignoranza!

Felice colui che non perde la speranza e che puó trasmettere speranza agli altri! Quanti giovani, per esempio, nelle nazioni considerate di primo mondo che sembrano ribelli a tutto con diabolica creativitá per manifestazioni le piú stravaganti!

Frattanto comincino a comprendere il valore dei genitori, della casa, del matrimonio, della scuola, della patria e della religione!

Image

É un nostro dovere non dare loro disillusioni, poi rappresentare la speranza, questa speranza che non puó morire nel loro cuore per nostra causa...

Don Lucio Luzzi



Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta

Video correlato
"Il Signore è il mio pastore"
Introduzione al canto a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it
Elaborazione musicale a cura di Mons. Marco Frisina





















Nessun commento:

Posta un commento