domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 22 giugno 2014

"IO SONO IL PANE VIVO,DISCESO DAL CIELO" DOMENICA DEL CORPUS DOMINI - ANNO A - LETTURE: Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; 1 Cor 10,16-17; Gv 6,51-58




Liturgia della Parola


Domenica 22 Giugno 2014







SANTISSIMO 

CORPO E SANGUE DI CRISTO 


Anno A - Solennità 




  
LETTURE: 


Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; 1 Cor 10,16-17; 
Gv 6,51-58
   
  

Antifona d'ingresso  Sal 80,17
Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia.







COLLETTA
Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa' che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi convitati alla mensa del regno. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA



Dt 8, 2-3. 14b-16a
Ti ha nutrito di un cibo, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto.
 

Dal libro del Deuteronòmio


Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE
  
Dal Salmo 147
Loda il Signore, Gerusalemme. 
 

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.


SECONDA LETTURA  1 Cor 10, 16-17
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  

SEQUENZA


[Sion, loda il Salvatore, 
la tua guida, il tuo pastore 
con inni e cantici. 

Impegna tutto il tuo fervore: 
egli supera ogni lode, 
non vi è canto che sia degno. 

Pane vivo, che dà vita: 
questo è tema del tuo canto, 
oggetto della lode. 

Veramente fu donato 
agli apostoli riuniti 
in fraterna e sacra cena. 

Lode piena e risonante, 
gioia nobile e serena 
sgorghi oggi dallo spirito. 

Questa è la festa solenne 
nella quale celebriamo 
la prima sacra cena. 

È il banchetto del nuovo Re, 
nuova Pasqua, nuova legge; 
e l'antico è giunto a termine. 

Cede al nuovo il rito antico, 
la realtà disperde l'ombra: 
luce, non più tenebra. 

Cristo lascia in sua memoria 
ciò che ha fatto nella cena: 
noi lo rinnoviamo. 

Obbedienti al suo comando, 
consacriamo il pane e il vino, 
ostia di salvezza. 

È certezza a noi cristiani: 
si trasforma il pane in carne, 
si fa sangue il vino. 

Tu non vedi, non comprendi, 
ma la fede ti conferma, 
oltre la natura. 

È un segno ciò che appare: 
nasconde nel mistero 
realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue; 
ma rimane Cristo intero 
in ciascuna specie. 

Chi ne mangia non lo spezza, 
né separa, né divide: 
intatto lo riceve. 

Siano uno, siano mille, 
ugualmente lo ricevono: 
mai è consumato. 

Vanno i buoni, vanno gli empi; 
ma diversa ne è la sorte: 
vita o morte provoca. 

Vita ai buoni, morte agli empi: 
nella stessa comunione 
ben diverso è l’esito! 

Quando spezzi il sacramento 
non temere, ma ricorda: 
Cristo è tanto in ogni parte, 
quanto nell’intero. 

È diviso solo il segno 
non si tocca la sostanza; 
nulla è diminuito 
della sua persona.]

Ecco il pane degli angeli, 
pane dei pellegrini, 
vero pane dei figli: 
non dev’essere gettato. 

Con i simboli è annunziato, 
in Isacco dato a morte, 
nell'agnello della Pasqua, 
nella manna data ai padri. 

Buon pastore, vero pane, 
o Gesù, pietà di noi: 
nutrici e difendici, 
portaci ai beni eterni 
nella terra dei viventi. 

Tu che tutto sai e puoi, 
che ci nutri sulla terra, 
conduci i tuoi fratelli 
alla tavola del cielo 
nella gioia dei tuoi santi.




ACCLAMAZIONE AL VANGELO Gv 6,51

Alleluia, alleluia

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, 

dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

  






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






   
Vangelo
  Gv 3, 16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
 

Dal vangelo secondo Giovanni



In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno
».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.






«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, 
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.».



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi

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22/06/2014

Corpus Domini

Anno A


Santissimo Corpo e
Sangue di Cristo


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO

donlucioluzzi@virgilio.it 

La festa del Corpus Domini ha le sue origini dal miracolo di Bolsena (cittadina sul lago omonimo in provincia di Viterbo). Un sacerdote boemo, di passaggio, nel 1263, andò a celebrare la santa Messa nella Chiesa di Santa Cristina, tormentato, come sempre, dai dubbi intorno alla reale presenza del Corpo del Signore, nell'ostia consacrata. Al momento della frazione dell'ostia, sotto il suo sguardo esterrefatto, caddero dal calice gocce di sangue sul corporale e sul pavimento. Fu subito informato il Papa, Urbano IV, che risiedeva ad Orvieto, il quale fece esaminare il prodigio da illustri teologi, quali Tommaso d'Aquino e Bonaventura da Bagnoregio. Accertato il miracolo il Papa istituì la festa del Corpus Domini, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo cristiano.
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E' una festa, quella del Corpus Domini, che rafforza la fede del credente e le dà la certezza assoluta che non è solo ed abbandonato nei marasmi della quotidianità; ma nella presenza della Eucarestia c'è Lui, il vero amico che ti stà sempre a fianco. 
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Fu a Cafarnao, con parole nitide e ferme,
che Gesù promise che avrebbe istituito l'eucarestia: 

"Io sono il pane vivo disceso dal cielo , la mia carne è vero cibo ed il mio sangue vera bevanda; chiunque mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui e vivrà in eterno..."

La gente che seguiva il Cristo, attratta dal pane che Gesù moltiplicò per sfamarla, non comprese questa promessa e se ne andò, tutta delusa!

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Ma Lui quello che aveva promesso lo mantenne fedelmente in quella sera in cui sarebbe stato tradito!

Nella nostra vita, quando i nostri progetti vengono ostacolati, e non si realizzano, con tanta delusione abbandoniamo tutto!

Sapeva benissimo il Signore che anche noi tante volte non lo avremmo seguito, forse anche tradito, rimanendo nella nostra sfiducia su tutti e su tutto... 

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Ci ha dato l'ennesima prova del suo smisurato amore per ciascuno di noi, restandoci vicino, anche quando abbiamo, illusoriamente, creduto di poter fare a meno di Lui, per venirci subito in soccorso, alla nostra timida richiesta di aiuto.

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La nostra gratitudine esprimiamola insieme, con la "sequenza" della liturgia:


Ecco il pane degli angeli -
Pane dei pellegrini, vero pane dei figli -
Non dev'essere gettato

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Don Lucio Luzzi






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Video correlato
"Corpus Domini"

Videoriflessione a cura di Don Lucio Luzzi









VIDEO CORRELATO

"Benedici o Signore"

(Gen Rosso)

a cura di Gesu'di Nazareth-blog













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