domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 8 novembre 2015

"QUESTA VEDOVA,COSI POVERA,HA GETTATO NEL TESORO PIU'DI TUTTI GLI ALTRI" XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno B LETTURE: 1 Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44




Liturgia della Parola

Domenica 8 Novembre 2015








XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOAnno B 


LETTURE:


 1 Re 17,10-16; 

Sal 145; 

Eb 9,24-28; 

Mc 12,38-44







PRIMA LETTURA  1 Re 17, 10-16
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia. 

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po' d'acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' d'olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va' a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra"».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia. 
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE  dal Salmo 145

Loda il Signore, anima mia. 
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
 

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
 







SECONDA LETTURA Eb 9, 24-28

Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti. 

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.
 

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio. 


ACCLAMAZIONE AL VANGELO
(Mt 5,3 )
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito, 
perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.










PROCLAMAZIONE DEL VANGELO


"Questa vedova, così povera, 
ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri"





 DAL VANGELO secondo MARCO
(Mc 12, 38-44)

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
[Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».]
 


 

 C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.






"Nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere"



RIFLESSIONE

AL

VANGELO

 a cura dei giovani monaci del monastero di 
S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
www.liturgia.silvestrini.org



Dare ciò che si è, vale più che dare ciò che si ha.

La liturgia di oggi ci presenta due donne vedove: quella di Sarepta, che aiuta il profeta Elia, rinunciando al suo cibo, e quella del Vangelo, che offre i suoi due spiccioli, "tutto quanto aveva per vivere".

 La loro generosità è ancora più manifesta, se confrontata con l'atteggiamento dei ricchi spavaldi e degli scribi che "divorano le case delle vedove". La divisione ricchi e poveri è una contrapposizione usuale della Sacra Scrittura, ma non basta essere poveri per camminare sulla retta via, né essere ricchi per camminare sulla via dell'ingiustizia. Il Signore non guarda lo stato patrimoniale, ma lo stato del cuore.

 E così pure, non pensare che tutti i farisei - sinonimo di ipocrita - siano sempre tali. D'altronde il pericolo dell'ipocrisia è ìnsito in ogni persona. Una volta ancora Gesù ci riporta all'interiorità, alla valutazione che non si ferma alla superficie e alla quantità. 
Ci rifà l'elogio della povertà, che è donazione, fiducia e piccolezza. Quella vedova che non era sfuggita al suo sguardo, era veramente povera di spirito, nascosta, proprio l'antitesi di coloro che "amavano primeggiare in lunghe vesti, ricevere i saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe". 

Gesù sa cogliere la verità della persona al di là delle apparenze, osservando la condotta di ciascuno nel quotidiano. Gesù diceva alla folla: "Guardatevi dagli scribi". Egli, insegnando nel tempio, offre i criteri per distinguere i veri dai falsi maestri. 

Il cammino secondo il Vangelo, è il passaggio dal potere al servizio, dalla esibizione al nascondimento, dalla ricchezza alla povertà. Non soltanto come atteggiamento morale, ma come imitazione reale della povertà che Gesù stava per portare a termine nella sua vita con la sua passione e la sua morte in croce. Il Vangelo lo rileggiamo nella seconda lettura, proprio attraverso il tema del sacrificio: "Ha dato tutto quanto aveva per vivere, tutta la sua vita".









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