domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

sabato 6 gennaio 2018

"SIAMO VENUTI DALL'ORIENTE PER ADORARE IL RE" EPIFANIA DEL SIGNORE Solennità LETTURE: Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12



Liturgia della Parola


SABATO


6 GENNAIO 2018





EPIFANIA DEL SIGNORE 
Solennità


  
LETTURE: 

Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6Mt 2,1-12

Antifona d'ingresso( Cf Ml 3,1; 1 Cr 19,12 )
E' venuto il Signore nostro re:
nelle sue mani è il regno, la potenza e la gloria.
 





COLLETTA
O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

 Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.
 

Dal libro del profeta Isaia

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e 
incenso
e proclamando le glorie del Signore

  
  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE

Dal Salmo 71

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
 
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.


SECONDA LETTURA      Ef 3,2-3a.5-6
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità. 
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
 Cf Mt 2,2
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la tua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore
Alleluia. 





PROCLAMAZIONE DEL VANGELO






 VANGELO 



Mt 2,1-12
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
 
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

  
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo»



PENSIERO DELLA DOMENICA

a cura di Don Lucio Luzzi


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06/01/2018

Epifania del Signore


In Cristo tuo Figlio hai
rivelato il tuo amore


PENSIERO DELLA DOMENICA
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La seconda domenica dopo Natale fa da ponte tra la solennità del Natale e l’Epifania. Il richiamo va subito alla luce, simbolo della rivelazione che Cristo fa al mondo: “Rivelati, o Dio, a tutti i popoli nello splendore della tua verità”. 

La Liturgia odierna ci invita ad approfondire il significato della festa del Natale. L’incarnazione del Verbo è la rivelazione perfetta e insuperabile del mistero di Dio: si tratta ora di accogliere il Verbo fatto carne. Egli ci dà il potere di diventare figli e figlie di Dio. Ed il Padre nel Verbo incarnato vede ed ama ogni persona umana. 

Di fronte alla volontà di Dio Padre e del suo Figlio, Gesù, di farci entrare in comunione di vita con loro mediante i doni dello Spirito Santo, non possiamo che corrispondere con la nostra riconoscenza e con una vita coerente.

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O Dio, in Cristo, con parole d'uomo ci hai
rischiarati, con gesti d'uomo ci hai salvati
A Betlemme i pastori sono stati i primi ad adorare Gesù bambino e a sentire da Maria, sua madre, il racconto delle meraviglie di Dio.
Epifania del Signore
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“Abbiamo visto la Sua stella e siamo venuti ad adorarlo”

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E Gli offrirono regali    

Epifania significa "Manifestazione Divina" e San Matteo ci narra nel suo Vangelola visita dei Magi a Betlém, guidati dalla luce di un astro luminoso. E' il principio della visione profetica di Isaia e per questo che i Magi, che non erano re, si confondono con il Re di cui parla il profeta.  

Nei nostri presepi figurano carovane di camelli e dromedari. Quello che ci narra Matteo è di una bellezza di tipo orientale che non ci stanchiamo di leggere e meditare per estrarre una validissima lezione per la nostra fede.

Il nucleo essenziale di tutta la narrazione è l'universalitá del Regno di Dio, inaugurato da Cristo.
Il Vangelo è destinato a tutte le nazioni del mondo e proprio Matteo finalizza il suo Vangelo invitando alla missione di partire per il mondo facendo discepoli tutti i popoli, battezzando le persone nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro tutto quanto il Signore ordinò.
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Gloria al Padre, al Figlio
e allo Spirito Santo

Non c'è nessuno che non sappia che dai tempi più antichi gli studiosi del Vangelo scoprirono simbolismi nei regali offerti dai  Magi a Gesù.  
Offrirono Oro, perché Gesù è Re, offrirono Incenso perché 
Gesú è Dio, al quale si elevano le nostre preghiere e 
suppliche ed offrirono Mirra, perché Gesù é 
uomo vero, che ha bisogno di mirra per imbalsamare 
il suo corpo. In generale i regali usano essere caratteristici 
della terra di chi li riceve. 

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E' il caso dei regali che offriamo nell'offertorio della  Santa Messa, attraverso le nostre intenzioni particolari.  L' Oro rappresenta pure la nostra fede che deve essere pura e perseverante, come l'oro purificato nel fuoco. L' Incensorappresenta le nostre preghiere ad essere elevate al Padre per il suo Figlio Gesù, essenzialmente per il suo sacrificio espiatorio dei nostri peccati mentre la Mirra è il sacrificio ed i dolori inseparabili dalla condizione umana in cui viviamo.
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Il Verbo si è fatto carne ed ha
posto la sua dimora in mezzo a noi!

É necessario ancora un passo avanti per bene conoscere il significato di questi  doni: vedere in questi doni gli elementi della nostra cultura, che ci piacerebbe vederla tutta consacrata agli ideali del Vangelo, affinché Cristo penetri nella più intima nostra realtà. 

In questo caso l'Oro rappresenta le leggi che governano il nostro stato, inquieto nella procura della armonia, prosperitá, giustizia e pace. L'Incenso sarebbe il nostro ideale di convivenza che si deve espandere in direzione di tutte le frontiere, procurando di superare le nostre limitazioni. La Mirra sarebbe il simbolo di tutte le nostre lotte a trovare la vita come una conquista di ogni giorno.
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In Cristo incontriamo la vittoria e questo succederà se siamo generosi e pieni di fiducia nel potere del Divino Re come i Magi andarono ad adorarlo in Betlém, rappresentando tutti i popoli della terra...
Don Lucio Luzzi
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donlucioluzzi@virgilio.
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Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

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Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi
Buona domenica e Buona Epifania a tutti!






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