domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 11 maggio 2014

"IO SONO LA PORTA DELLE PECORE" IV^DOMENICA DI PASQUA - ANNO A - LETTURE: At 2,14a.36-41; Sal 22; 1 Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10




Liturgia della Parola


Domenica 11 Maggio 2014








IV^DOMENICA DI PASQUA 

ANNO A



  
LETTURE: 

 At 2,14a.36-41Sal 22; 1 Pt 2,20b-25Gv 10,1-10

Antifona d'ingresso Sal 32,5-6
Della bontà del Signore è piena la terra;
la sua parola ha creato i cieli. Alleluia.







COLLETTA
Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l'umile gregge dei tuoi fedeli giunga con sicurezza accanto a te, dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.






LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA



At 2, 14a.36-41
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli


[ Nel giorno di Pentecoste, ] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
 


  C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
 


SECONDA LETTURA 1 Pt 2, 20b-25
Siete tornati al pastore delle vostre anime.  
 

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché

anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme:
egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca;
insultato, non rispondeva con insulti,
maltrattato, non minacciava vendetta,
ma si affidava a colui che giudica con giustizia.

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce, perché,
non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.

Eravate erranti come pecore,
ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  



ACCLAMAZIONE AL VANGELO 
 (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO








   
Vangelo   Gv 10, 1-10
Io sono la porta delle pecore.
Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. »



COMMENTO

ALLA PAROLA DI DIO

a cura di Don Lucio Luzzi



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11/05/2014

IV domenica di
Pasqua

Anno A


“Io sono la porta delle pecore”
dice il Signore


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it 

All’indomani della Pentecoste l’apostolo Pietro raduna già un numeroso gruppo di fedeli attorno ai discepoli... E’ la messe abbondante che germoglia dal sangue di Cristo e queste sono le pecore che riconoscono il loro pastore. 

Gesù nel suo insegnamento si è servito, per spiegare grandi ed eccelse verità, di esempi comprensibili a tutti, come le parabole, ed ha portato similitudini dove Lui si impersona in figure identificabili per gran parte della sua gente. La pastorizia era molto diffusa in Palestina. Vaste torme di pecore pascolavano sui dossi delle colline e durante la notte venivano rinchiuse in recinti circondati da un basso muricciolo di pietre a secco. Un guardiano solo custodiva molte greggi riunite insieme, fino a che, al mattino venivano i pastori e ciascuno chiamava la proprie pecore e le conduceva a pascolare con sé. Capitava in certe notti che il ladro desse la scalata al muretto di cinta; o anche che il lupo affamato balzasse nel chiuso a divorare qualche pecora. Allora il guardiano, se poteva, gridava e difendeva il gregge; ma se c’era da rischiare la propria pelle, fuggiva al sicuro.E le pecore? Peggio per loro e per il padrone!

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Senti che pagina stupenda troviamo nella liturgia di questa domenica del Buon Pastore. Il parlare di Gesù è permeato di dolcezza e amore vero, e si rimane attoniti e affascinati verso questo pastore che ha cura e premura delle sue pecore che, nella similitudine, siamo ciascuno di noi.
Disse Gesù:
 ”...io sono il buon pastore,conosco le mie pecore e le mie
pecore conoscono me, come il Padre conosce me
e io conosco il Padre; e offro la mia vita per le pecore.
Ed ho altre pecore che non sono di questo ovile;
anche queste io devo condurre; 
ascolteranno la mia voce
e diventeranno un solo gregge e un solo pastore…”

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Non si limita il buon pastore ad avere ogni premura per il suo gregge, ma la sua ansia, il suo desiderio,si estende anche a chi non fa parte di questo gregge e sogna il giorno che ascolteranno la sua voce per diventare unico gregge con unico pastore.

E’ il suo ardente desiderio: l’unità della Chiesa!

Problema secolare e storico le diversità e le divisioni all’interno della Chiesa di Dio!

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“…Prego per loro Padre, perché siano una cosa sola…”

Io mi domando: quale è il mio contributo quotidiano perché il sogno della unità, diventi realtà?

Non fermiamoci alle analisi storiche, ma sentiamoci coinvolti personalmente. Il nostro contributo deve passare per le più piccole cose. Quante volte facciamo prevalere il nostro giudizio che ha come sottofondo le radici dell’orgoglio, della superbia, dell’invidia.

Ci pensi, a volte anche inavvertitamente, come professiamo la divisione anche con le espressioni, forse banali e superficiali, ma che ci allontanano decisamente dal cammino del Buon Pastore… A me questo prete mi sa antipatico, è noioso… si deve fare sempre come vuole lui…

E i giudizi sulle associazioni? Sui collaboratori? Sui volontari?

Signore aiutami; ho paura di essere a volte
una pecora fuori del recinto,
che vaga per luoghi e pascoli che voglio scegliere io
e mi disperdo nella aridità del deserto…

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Se seguissi sempre, con umiltà, senza troppe
elucubrazioni razionali, Tu Buon Pastore!


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Potrei provare la gioia che, se anche camminassi in una valle
oscura in certi periodi della mia vita, 

CON TE VICINO SIGNORE, 
NON TEMERO’ PERCHE’ TU FARAI
DISSETARE LA MIA EREDITA’ ALLE ACQUE TUE TRANQUILLE…

Don Lucio Luzzi






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donlucioluzzi@virgilio.it 

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Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

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"Gesù buon pastore"


Videoriflessione a cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it 








VIDEOVANGELO

"IO SONO LA PORTA DELLE PECORE"

a cura di 

Gesu'di Nazareth BLOG










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