domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

domenica 5 giugno 2016

"RAGAZZO,DICO A TE,ALZATI" X^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C LETTURE: 1 Re 17,17-24; Sal 29; Gal 1,11-19; Lc 7,11-17




Liturgia di

Domenica 5 Giugno 2016



X^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C



  
LETTURE: 

1 Re 17,17-24Sal 29; Gal 1,11-19Lc 7,11-17




Antifona d'ingresso  Sal 26,1-2
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
Proprio coloro che mi fanno del male
inciampano e cadono.





GLORIA A DIO 


 Gloria a Dio, nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre;
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.






COLLETTA
O Dio, consolatore degli afflitti, tu illumini il mistero del dolore e della morte con al speranza che splende sul volto del Cristo; fa' che nelle prove del nostro cammino restiamo intimamente uniti alla passione del tuo Figlio, perché si riveli in noi la potenza della sua risurrezione.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.





LITURGIA DELLA PAROLA




 
 


PRIMA LETTURA

 1 Re 17, 17-24
Tuo figlio vive.

Dal primo libro dei Re


In quei giorni, il figlio della padrona di casa, [la vedova di Sarepta di Sidòne,] si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elìa: «Che cosa c’è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?».
Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo».
Il Signore ascoltò la voce di Elìa; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Elìa prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elìa disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a Elìa: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità».


C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  


Salmo Responsoriale Dal Salmo 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre


 

SECONDA LETTURA Gal 1, 11-19
Si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.  




ACCLAMAZIONE AL VANGELO
( Lc 7,16)

Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. 
Alleluia.






PROCLAMAZIONE DEL VANGELO





 DAL VANGELO secondo LUCA 
Lc 7, 11-17
Ragazzo, dico a te, alzati!

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse:
«Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante
.

C: Parola di Dio.

A: Rendiamo grazie a Dio.





«Ragazzo, dico a te, alzati!»


PENSIERO DELLA DOMENICA

a cura di Don Lucio Luzzi


“ Un grande profeta è sorto tra noi”



X DOMENICA T.O/C 5 giugno 2016- 

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“ Un grande profeta è sorto tra noi”

Nella Liturgia della Parola di Dio, la Chiesa ci propone spessissimo i miracoli compiuti da Gesù. La parola miracolo esprime qualsiasi fenomeno prodotto da una forza soprannaturale, in quanto sfugge alle normali leggi della natura.

 E viene confermato anche nel lessico popolare, quando si dice “.. non posso fare miracoli…non posso fare l’impossibile…”!
 Perché Gesù ha compiuto tanti miracoli?

 Certamente non per stupire la sua gente, ma per convincere, senza ombra di dubbio, che Lui è Dio fatto uomo e per questo ha potere di compiere prodigi, impossibili per il semplice essere umano.

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Nel vangelo di oggi si narra del Maestro che torna sulla riva occidentale, presso Cafarnao, da dove era partito e la sua presenza richiama nuovamente grande folla. 
In ogni sinagoga vi era un consiglio che regolava il culto e i membri di tale consiglio erano detti capi. Venne allora un capo di sinagoga chiamato Giairo.


 Nonostante fosse una personalità così in vista e nonostante la presenza di molti nemici, “ cadde davanti ai piedi di Gesù e ardentemente lo supplicava: la mia figlioletta è in fin di vita, vieni…”
 E’ la sua grande professione di fede e verrà premiata.

 Ed ecco l’atteggiamento costante di Gesù nel compiere i miracoli: dal punto di vista umano, la gravità, l’emergenza, diventano sinonimo di urgenza; altrimenti nin c’è più nulla da fare…
 Invece Lui compirà il prodigio al di fuori di ogni logica umana.


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Prima vuol sapere chi è che le ha toccato il lembo del suo mantello ( altro assurdo con quella calca…infatti gli apostoli, con una logica elementare gli dicono: tu vedi la folla che ti si stringe addosso e dici chi mi ha toccato?)

 .. e guarisce la donna che aveva perdite di sangue da dodici anni….
 Intanto arrivarono dei messi e chiamato Giairo in disparte gli dissero:”..la tua figlioletta è morta, perché disturbi ancora il Maestro?

 Ma Gesù udito..disse al capo della sinagoga..non temere abbi solo fede…”
 E continua ancora nei suoi ragionamenti umani, quando dice “…la fanciulla dorme..” divenendo oggetto di derisione…

 E alla fine compie il prodigio “ TALITA KUM…fanciulla io ti dico alzati!
 Quale è la nostra fede nei miracoli?


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Troppo spesso è sopraffatta dai nostri dubbi, incredulità e si riduce a flebile speranza,senza un concreto risultato. Forse anche per noi vale il dilemma del Messia: “..se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire ad una montagna di spostarsi e ciò avverrebbe…”

 Non fermiamoci estasiati di fronte ai miracoli!
 Sperimentiamolo il prodigio su noi stessi, nelle nostre urgenti ve drammatiche situazioni.

 Non pretendiamo dire come e in che modo deve agire Gesù…La nostra fede deve essere assoluta, per annullare il nostro logico raziocinio che ci porta a concludere, sfiduciati, “…ma tanto non c’è nulla da fare….”

Un giorno Gesù disse alla sua gente: chiedete, chiedete con insistenza…se anche non meritate la grazia, l’otterrete da quanto siete noiosi…..!”.

 PERCHE’ NON LO PRENDIAMO IN PAROLA ?
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Don Lucio Luzzi




CREDO 



Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, 
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.


Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.









LITURGIA EUCARISTICA





Sulle Offerte

Quest'offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome, Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.










Antifona alla Comunione  Sal 17,3
Il Signore è mia roccia e mia fortezza:
è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.



DOPO LA COMUNIONE


Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci guarisca dal male che ci sepàra da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore. 






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