domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

giovedì 20 dicembre 2012

NOVENA DI NATALE:5°GIORNO




NOVENA DI NATALE: 
V°GIORNO
CORONELLA DA RECITARSI PRIMA DI CIASCUNA MEDITAZIONE

I. Gesù mio dolcissimo, che nascesti in una grotta e poi fosti collocato in una mangiatoia sulla paglia, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


II. Gesù mio dolcissimo, che fosti presentato ed offerto da Maria nel tempio, per esser poi un giorno sacrificato per noi sopra la croce, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


III. Gesù mio dolcissimo, che fosti perseguitato da Erode e costretto a fuggire in Egitto, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


IV. Gesù mio dolcissimo, che dimorasti in Egitto per sette anni povero, sconosciuto e disprezzato da quella gente, abbi di noi pietà.
 Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


V. Gesù mio dolcissimo, che ritornasti alla tua patria per esser ivi un giorno crocifisso in mezzo a due ladri, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


VIGesù mio dolcissimo, che fanciullo di dodici anni rimanesti nel tempio a discutere con i dottori, e dopo tre giorni fosti ritrovato da Maria, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

VII. Gesù mio dolcissimo, che vivesti nascosto per tanti anni nella bottega di Nazareth servendo a Maria ed a Giuseppe, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


VIII. Gesù mio dolcissimo, che tre anni prima della tua Passione uscisti a predicare insegnando la via della salvezza, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


IX. Gesù mio dolcissimo, che finalmente per nostro amore terminasti la vita morendo in croce, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

20 Dicembre
MEDITAZIONE della vita tribolata che cominciò a fare Gesù fin dalla nascita

 Gesù Cristo poteva salvare l'uomo senza patire e senza morire; ma no, per farci conoscere quanto ci amava volle scegliersi una vita tutta tribolata. Perciò il profeta Isaia lo chiamo uomo di dolori, perché la vita di Gesù Cristo doveva essere una vita tutta piena di dolori. 

La sua Passione non cominciò nel tempo della sua morte, ma fin dal principio della sua vita. Eccolo che appena nato è collocato in una stalla, dove per Gesù tutto è tormento. E' tormentata la vista col mirare non altro in quella grotta che mura rozze e nere.
 E' tormentato l'odorato con la puzza del letame delle bestie che vi stanno. E' tormentato il tatto colle punture delle paglie che gli servono da letto. Poco dopo essere nato è costretto a fuggire in Egitto, ove visse più anni nella sua fanciullezza povero e disprezzato. Poco dissimile fu poi la vita vissuta in Nazareth. 

Finalmente termina la vita in Gerusalemme, morendo sopra una croce a forza di tormenti. Sicché il vivere di Gesù fu un continuo patire, anzi un doppio patire, avendo sempre avanti agli occhi tutte le pene che dovevano affliggerlo sino alla morte. Suor Maria Maddalena Orsini, lamentandosi un giorno col Crocifisso, gli disse: "Ma Signore, voi per tre ore steste in croce, io sono più anni che patisco questa pena".

 Ma Gesù gli rispose: "Ah ingrata, che dici? Io sin dall'utero di mia Madre soffrii tutte le pene della mia vita e della mia morte". Non tanto però afflissero Gesù Cristo tutte quelle pene, perché quelle volle 'egli volontariamente patirle; quanto l'afflisse il vedere i nostri peccati e la nostra ingratitudine a tanto suo amore. S. Margherita di Cortona non si saziava di piangere le offese fatte a Dio, onde un giorno le disse il confessore: "

Margherita, finiscila, non piangere più, perché Dio già t'ha perdonata". Ma ella rispose: "Ah Padre, come ho da cessare di piangere, sapendo che i miei peccati tennero afflitto Gesù Cristo mio in tutta la sua vita?".

Affetti e preghiere

Dunque, dolce amor mio, io con i peccati miei ti ho tenuto afflitto in tutta la tua vita? Ma, Gesù mio, dimmi quel che devo fare, affinché tu possa perdonarmi, che io tutto voglio fare. 

Mi pento, o sommo bene, di quante offese ti ho fatte. Mi pento e ti amo più di me stesso. Sento in me un gran desiderio d'amarti; questo desiderio tu me lo doni: dammi dunque forza di amarti assai. E' giusto che ti ami assai chi assai ti ha offeso. Deh ricordami sempre l'amore che mi hai portato, acciocché l'anima mia arda sempre per te d'amore, a te sempre pensi, te solo desideri ed a te solo cerchi di piacere. 

O Dio d'amore, io che un tempo sono stato schiavo dell'inferno, ora tutto a te mi dono. Accettami per pietà e legami col tuo amore. Gesù mio, d'oggi innanzi, voglio vivere sempre amandoti ed amandoti voglio morire. O Maria, Madre e speranza mia, aiutami ad amare il tuo e mio caro Dio; questa grazia ti cerco e da te la spero.

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