domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

lunedì 24 dicembre 2012

NOVENA DI NATALE:9°GIORNO



CORONELLA DA RECITARSI 

PRIMA DI CIASCUNA MEDITAZIONE


Novena di Natale:9°Giorno




I. Gesù mio dolcissimo, che nascesti in una grotta e poi fosti collocato in una mangiatoia sulla paglia, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


II. Gesù mio dolcissimo, che fosti presentato ed offerto da Maria nel tempio, per esser poi un giorno sacrificato per noi sopra la croce, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


III. Gesù mio dolcissimo, che fosti perseguitato da Erode e costretto a fuggire in Egitto, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


IV. Gesù mio dolcissimo, che dimorasti in Egitto per sette anni povero, sconosciuto e disprezzato da quella gente, abbi di noi pietà.
 Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


V. Gesù mio dolcissimo, che ritornasti alla tua patria per esser ivi un giorno crocifisso in mezzo a due ladri, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


VIGesù mio dolcissimo, che fanciullo di dodici anni rimanesti nel tempio a discutere con i dottori, e dopo tre giorni fosti ritrovato da Maria, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

VII. Gesù mio dolcissimo, che vivesti nascosto per tanti anni nella bottega di Nazareth servendo a Maria ed a Giuseppe, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


VIII. Gesù mio dolcissimo, che tre anni prima della tua Passione uscisti a predicare insegnando la via della salvezza, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


IX. Gesù mio dolcissimo, che finalmente per nostro amore terminasti la vita morendo in croce, abbi di noi pietà.
Abbi pietà Signore, abbi di noi pietà

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.


24 Dicembre
Meditazione della nascita di Gesù Bambino nella grotta di Betlemme

Essendo già uscito l'editto dell'imperator di Roma, che andasse ognuno a scriversi nella sua patria, si parte Giuseppe con la sua sposa Maria per andare a scriversi in Betlemme. 

O Dio, quanto dovette patire la Vergine santa in questo viaggio che fu di quattro giornate, per vie di montagne ed in tempo d'inverno, con freddi, venti e piogge! Giunti che furono colà, venne il tempo del parto; onde Giuseppe si pose a cercare per quella città qualche alloggio dove potesse partorire Maria.

Ma perché son poveri, son discacciati da tutti: son discacciati anche dall'osteria, dove gli altri poveri erano stati accolti. Onde in quella notte uscirono dalla città, e trovando una grotta, ivi entro Maria.

 Ma Giuseppe le disse: Sposa mia, come vuoi stare questa notte in questo luogo così umido e freddo, e qui partorire? 

Non vedi che questa è stalla di animali? Ma rispose Maria: Giuseppe mio, è pur vero che questa grotta è il palazzo reale in cui vuol nascere il Figlio di Dio. Ed ecco già che venuta l'ora del parto, stando la santa Verginella genuflessa in orazione, vede tutt'insieme illuminata quella spelonca da una gran luce, abbassa ella gli occhi, ed ecco che mira già nato in terra il Figlio di Dio, tenero Bambino che trema di freddo e piange; onde prima l'adora come suo Dio, poi se lo mette in seno e lo fascia con quei poveri pannicelli che seco aveva, e finalmente così fasciato lo ripone a giacere dentro una mangiatoia sopra la paglia. Ecco come ha voluto nascere il Figlio dell'Eterno Padre per nostro amore. 

Diceva S. Maria Maddalena de' Pazzi che le anime innamorate di Gesù Cristo stando ai piedi del santo Bambino debbono fare l'officio delle bestie della stalla di Betlemme, che con i loro fiati riscaldavano Gesù; e così esse devono anche riscaldarlo con i sospiri d'amore.

Affetti e preghiere
Adorato mio Bambino, io non avrei ardire di stare ai tuoi piedi, se non sapessi che tu stesso m'inviti ad accostarmi a te. Io son quello che con i peccati miei ti ho fatto spargere tante lacrime nella stalla di Betlemme. 

Ma giacché tu sei venuto in terra a perdonare i peccatori pentiti, perdona me ancora, mentre mi pento sommamente di aver disprezzato te, mio Salvatore e Dio, che sei così buono e tanto mi hai amato. Tu in questa notte dispensi grazie grandi a tante anime, consola anche l'anima mia. 

La grazia che voglio è la grazia d'amarti, da oggi avanti, con tutto il mio cuore; infiammami tutto del tuo santo amore. Ti amo, Dio mio fatto bambino per me. Deh non permettere che io lasci mai d'amarti.

O Maria, madre mia, tu tutto puoi con le tue preghiere, altro non ti domando, prega Gesù per me.

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